L'attività medico-chirurgica, quale momento centrale della professione sanitaria, viene riconosciuta, regolata e tutelata dall'ordinamento italiano. Uno degli argomenti più dibattuti nell'ambito delle problematiche medico - legali poste dall'attività sanitaria, è costituito dal tema del consenso del paziente al trattamento medico - chirurgico. Per questa ragione, prima ancora di analizzare le problematiche concernenti il consenso informato in psichiatria mi sono soffermata sulla definizione e descrizione del consenso informato in generale. In primo luogo ho analizzato l'evoluzione normativa che c'è stata prima che il consenso informato fosse considerato indispensabile. In secondo luogo ho descritto quelli che sono i requisiti fondamentali che il consenso deve avere affinchè possa essere considerato valido. Conclusa una prima parte sul consenso informato in generale mi sono addentrata in quella che era la vera materia della dissertazione, e cioè il consenso informato in psichiatria. Nell'analizzare le problematiche inerenti all'informazione da dare al paziente affetto da una patologia psichica non ho potuto evitare di parlare degli istituti dell'interdizione e dell'amministrazione di sostegno. Oltre al consenso in ambito strettamente psichiatrico ho analizzato anche le problematiche che sorgono in campo psicoterapico, in quanto un soggetto trattato psichicamente, anche con l'utilizzo di farmaci, viene spesso anche aiutato psicologicamente, soprattutto per aiutarlo ad accettare la sua condizione. Svolta l'analisi delle principali problematiche che possono incontrare i medici psichiatri e gli psicoterapeuti ho provato poi a chiarire il ruolo, spesso dimenticato, del medico di medicina generale. Questo è, solitamente, il primo interlocutore del malato psichico ed ha il difficile compito di indirizzarlo verso una terapia specifica, consigliandogli uno specialista. Il suo ruolo è, quindi, fondamentale e proprio per questo dovrebbe avere una preparazione più adatta al ruolo che si trova a ricoprire. In conclusione non si può non rilevare la scarsa chiarezza delle fonti sul nostro tema. La povertà della disciplina è causata principalmente dal fatto che i trattamenti in ambito psichiatrico sino a non molti anni fa, non erano considerati alla stregua di altri trattamenti medici (interventi chirurgici, profilassi mediche, ecc); solo negli ultimi decenni si è compiuto uno sforzo, in primis in campo medico e, successivamente in ambito giuridico, per considerare i trattamenti in ambito psichiatrico con la stessa attenzione riservata ai normali trattamenti medici e chirurgici.

Il consenso informato in psichiatria

FONTANA, CAMILLA
2011/2012

Abstract

L'attività medico-chirurgica, quale momento centrale della professione sanitaria, viene riconosciuta, regolata e tutelata dall'ordinamento italiano. Uno degli argomenti più dibattuti nell'ambito delle problematiche medico - legali poste dall'attività sanitaria, è costituito dal tema del consenso del paziente al trattamento medico - chirurgico. Per questa ragione, prima ancora di analizzare le problematiche concernenti il consenso informato in psichiatria mi sono soffermata sulla definizione e descrizione del consenso informato in generale. In primo luogo ho analizzato l'evoluzione normativa che c'è stata prima che il consenso informato fosse considerato indispensabile. In secondo luogo ho descritto quelli che sono i requisiti fondamentali che il consenso deve avere affinchè possa essere considerato valido. Conclusa una prima parte sul consenso informato in generale mi sono addentrata in quella che era la vera materia della dissertazione, e cioè il consenso informato in psichiatria. Nell'analizzare le problematiche inerenti all'informazione da dare al paziente affetto da una patologia psichica non ho potuto evitare di parlare degli istituti dell'interdizione e dell'amministrazione di sostegno. Oltre al consenso in ambito strettamente psichiatrico ho analizzato anche le problematiche che sorgono in campo psicoterapico, in quanto un soggetto trattato psichicamente, anche con l'utilizzo di farmaci, viene spesso anche aiutato psicologicamente, soprattutto per aiutarlo ad accettare la sua condizione. Svolta l'analisi delle principali problematiche che possono incontrare i medici psichiatri e gli psicoterapeuti ho provato poi a chiarire il ruolo, spesso dimenticato, del medico di medicina generale. Questo è, solitamente, il primo interlocutore del malato psichico ed ha il difficile compito di indirizzarlo verso una terapia specifica, consigliandogli uno specialista. Il suo ruolo è, quindi, fondamentale e proprio per questo dovrebbe avere una preparazione più adatta al ruolo che si trova a ricoprire. In conclusione non si può non rilevare la scarsa chiarezza delle fonti sul nostro tema. La povertà della disciplina è causata principalmente dal fatto che i trattamenti in ambito psichiatrico sino a non molti anni fa, non erano considerati alla stregua di altri trattamenti medici (interventi chirurgici, profilassi mediche, ecc); solo negli ultimi decenni si è compiuto uno sforzo, in primis in campo medico e, successivamente in ambito giuridico, per considerare i trattamenti in ambito psichiatrico con la stessa attenzione riservata ai normali trattamenti medici e chirurgici.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
321425_ilconsensoinformatoinpsichiatriacamillafontana.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 785.16 kB
Formato Adobe PDF
785.16 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/128963