Il presente lavoro di tesi si propone di analizzare il fenomeno del lavoro minorile tentando di definire la tematica, coglierne l'origine storico-culturale e l'attuale problematicità. Generalmente quando si parla di lavoro minorile si finisce per comunicare le tradizionali immagini dello ¿scugnizzo¿ napoletano che contrabbanda sigarette oppure ai modelli descritti da Engels, Dickens e Zola nel periodo della rivoluzione industriale o ancora ai piccoli solfatari della stagione neorealistica. Si rischia con tali stereotipie, di non andare oltre il folclore letterario e storiografico spesso anche alimentato da eclatanti fatti di cronaca che denunciano la scoperta di laboratori lager, di infortuni sul lavoro occorsi a minori di quattordici anni o di adolescenti lavoratori non regolarizzati. Oggi è cambiata la stessa definizione del lavoro minorile. Con questo termine si intende catalogare anche situazioni radicalmente differenti: dalla prostituzione infantile alle attività criminali, da condizioni che annientano la personalità e la dignità del bambino coinvolto fino a quelle non lesive dei percorsi di crescita. Il lavoro di tesi è suddiviso in tre differenti parti . La prima concerne l'analisi dei diritti connessi al lavoro minorile, quelli ratificati nelle convenzioni internazionali, quelli effettivamente fruiti e quelli negati. Nella seconda parte si tratta la tematica delle politiche sociali rivolte proprio alla prevenzione del diffondersi del fenomeno. Si evidenzia come una ¿buona¿ politica debba necessariamente fondarsi in primis sulla conoscenza del disagio, su una progettazione consapevole ed infine sulla collaborazione tra istituzioni, forze sociali e reti associative. Appare sempre più opportuno adottare un paradigma di cooperazione, quello della community care ossia della comunità che si attiva per prendersi cura di se stessa. La terza parte del lavoro di tesi , invece, riguarda le attività di prevenzione che esistono sul territorio italiano. Si focalizza l'attenzione sui diversi progetti attivati dalle scuole , dagli Enti locali e dagli attori del Terzo settore rivolti al recupero/prevenzione di situazioni di forte disagio minorile. Si evidenzieranno quindi differenze ed analogie nell'ambito del territorio nazionale.
Lavoro minorile: Diritti, Politiche, Servizi
TARTAGLIONE, SANDRA
2011/2012
Abstract
Il presente lavoro di tesi si propone di analizzare il fenomeno del lavoro minorile tentando di definire la tematica, coglierne l'origine storico-culturale e l'attuale problematicità. Generalmente quando si parla di lavoro minorile si finisce per comunicare le tradizionali immagini dello ¿scugnizzo¿ napoletano che contrabbanda sigarette oppure ai modelli descritti da Engels, Dickens e Zola nel periodo della rivoluzione industriale o ancora ai piccoli solfatari della stagione neorealistica. Si rischia con tali stereotipie, di non andare oltre il folclore letterario e storiografico spesso anche alimentato da eclatanti fatti di cronaca che denunciano la scoperta di laboratori lager, di infortuni sul lavoro occorsi a minori di quattordici anni o di adolescenti lavoratori non regolarizzati. Oggi è cambiata la stessa definizione del lavoro minorile. Con questo termine si intende catalogare anche situazioni radicalmente differenti: dalla prostituzione infantile alle attività criminali, da condizioni che annientano la personalità e la dignità del bambino coinvolto fino a quelle non lesive dei percorsi di crescita. Il lavoro di tesi è suddiviso in tre differenti parti . La prima concerne l'analisi dei diritti connessi al lavoro minorile, quelli ratificati nelle convenzioni internazionali, quelli effettivamente fruiti e quelli negati. Nella seconda parte si tratta la tematica delle politiche sociali rivolte proprio alla prevenzione del diffondersi del fenomeno. Si evidenzia come una ¿buona¿ politica debba necessariamente fondarsi in primis sulla conoscenza del disagio, su una progettazione consapevole ed infine sulla collaborazione tra istituzioni, forze sociali e reti associative. Appare sempre più opportuno adottare un paradigma di cooperazione, quello della community care ossia della comunità che si attiva per prendersi cura di se stessa. La terza parte del lavoro di tesi , invece, riguarda le attività di prevenzione che esistono sul territorio italiano. Si focalizza l'attenzione sui diversi progetti attivati dalle scuole , dagli Enti locali e dagli attori del Terzo settore rivolti al recupero/prevenzione di situazioni di forte disagio minorile. Si evidenzieranno quindi differenze ed analogie nell'ambito del territorio nazionale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/128954