I principi contabili internazionali condizionano la redazione dei bilanci delle imprese italiani dal 2005 anno in cui è entrato in vigore l'obbligo, principalmente per le società quotate, di redazione del bilancio consolidato secondo gli IAS/IFRS, così come definito dal Regolamento (CE) n. 1606/2002. Il legislatore italiano attraverso il Decreto Legislativo 38/2005 ha previsto, inoltre, la possibilità per le società che non sono quotate nei mercati regolamentati di adottare i principi contabili internazionali come mezzo alternativo ai principi emanati dall'Organismo Italiano di Contabilità. Nonostante ciò, le società italiane che hanno deciso di passare ai principi contabili internazionali in modo spontaneo sono irrisorie, spesso motivate da possibili costi dovuti alla transazione oppure da questioni di abitudinarietà nell'utilizzare i principi contabili del Codice Civile. L'obiettivo della tesi di laurea è quello di confrontare le principali similitudini e differenze tra i principi contabili nazionali e i principi contabili internazionali con uno specifico focus sugli strumenti finanziari. Infatti, sono gli strumenti finanziari l'oggetto principale di questo lavoro di tesi i quali, dall'introduzione nel 2005 degli IAS/IFRS, hanno avuto una definizione più ampia, inserendo in questa categoria una molteplicità di fattispecie. Dal 2005 a oggi, i principi contabili internazionali hanno avuto pian piano un'influenza sempre più rilevante negli standard italiani, specialmente riguardo gli strumenti finanziari, rendendo più sottili le differenze di contabilizzazione. Infatti, con l'introduzione nel 2006 dell'OIC 3 e dell'art. 2427-bis del Codice Civile sono stati inseriti nel sistema contabile italiano nuovi concetti e terminologie legati agli standard emanati dallo IASB (ad esempio, la definizione di strumenti finanziari, molto più ampia rispetto a prima, e di fair value, ad uso esclusivo della nota integrativa). Con il recente recepimento nell'agosto 2015 della Direttiva Europea 2013/34/UE, per la parte relativa alla disciplina del bilancio d'esercizio e di quello consolidato delle società di capitali e degli altri soggetti individuati dalla legge, si ha il più significavo avvicinamento tra i principi contabili nazionali e i principi contabili internazionali in tema di strumenti finanziari. Il Decreto Legislativo n.139 ha apportato rilevanti modifiche all'art. 2426 del Codice Civile rendendo operative alcune modalità di contabilizzazione degli strumenti finanziari tipiche degli IFRS (ad esempio il fair value e il costo ammortizzato). Gli effetti del decreto legislativo saranno visibili per la prima volta nel bilancio consolidato e/o d'esercizio 2016 delle società per azioni italiane. Si mette in evidenza che per il presente lavoro di tesi si farà riferimento alle modalità di contabilizzazione degli strumenti finanziari definiti dagli standard contabili nazionali ed internazionali in vigore fino al bilancio 2015. Perciò, la nuova impostazione dell'art. 2426 del Codice Civile non sarà presa in considerazione per il confronto. Per rendere effettivo il paragone tra le modalità di contabilizzazione secondo i principi italiani e gli standard emanati dallo IASB, verrà realizzato un caso aziendale operativo. La società presa in esame è la Holding di un grosso Gruppo Tessile Biellese.
Gli strumenti finanziari: il passaggio dai principi contabili nazionali a quelli internazionali. Simulazione degli effetti della transizione agli IFRS in un caso operativo.
MARCHESI, FEDERICO
2014/2015
Abstract
I principi contabili internazionali condizionano la redazione dei bilanci delle imprese italiani dal 2005 anno in cui è entrato in vigore l'obbligo, principalmente per le società quotate, di redazione del bilancio consolidato secondo gli IAS/IFRS, così come definito dal Regolamento (CE) n. 1606/2002. Il legislatore italiano attraverso il Decreto Legislativo 38/2005 ha previsto, inoltre, la possibilità per le società che non sono quotate nei mercati regolamentati di adottare i principi contabili internazionali come mezzo alternativo ai principi emanati dall'Organismo Italiano di Contabilità. Nonostante ciò, le società italiane che hanno deciso di passare ai principi contabili internazionali in modo spontaneo sono irrisorie, spesso motivate da possibili costi dovuti alla transazione oppure da questioni di abitudinarietà nell'utilizzare i principi contabili del Codice Civile. L'obiettivo della tesi di laurea è quello di confrontare le principali similitudini e differenze tra i principi contabili nazionali e i principi contabili internazionali con uno specifico focus sugli strumenti finanziari. Infatti, sono gli strumenti finanziari l'oggetto principale di questo lavoro di tesi i quali, dall'introduzione nel 2005 degli IAS/IFRS, hanno avuto una definizione più ampia, inserendo in questa categoria una molteplicità di fattispecie. Dal 2005 a oggi, i principi contabili internazionali hanno avuto pian piano un'influenza sempre più rilevante negli standard italiani, specialmente riguardo gli strumenti finanziari, rendendo più sottili le differenze di contabilizzazione. Infatti, con l'introduzione nel 2006 dell'OIC 3 e dell'art. 2427-bis del Codice Civile sono stati inseriti nel sistema contabile italiano nuovi concetti e terminologie legati agli standard emanati dallo IASB (ad esempio, la definizione di strumenti finanziari, molto più ampia rispetto a prima, e di fair value, ad uso esclusivo della nota integrativa). Con il recente recepimento nell'agosto 2015 della Direttiva Europea 2013/34/UE, per la parte relativa alla disciplina del bilancio d'esercizio e di quello consolidato delle società di capitali e degli altri soggetti individuati dalla legge, si ha il più significavo avvicinamento tra i principi contabili nazionali e i principi contabili internazionali in tema di strumenti finanziari. Il Decreto Legislativo n.139 ha apportato rilevanti modifiche all'art. 2426 del Codice Civile rendendo operative alcune modalità di contabilizzazione degli strumenti finanziari tipiche degli IFRS (ad esempio il fair value e il costo ammortizzato). Gli effetti del decreto legislativo saranno visibili per la prima volta nel bilancio consolidato e/o d'esercizio 2016 delle società per azioni italiane. Si mette in evidenza che per il presente lavoro di tesi si farà riferimento alle modalità di contabilizzazione degli strumenti finanziari definiti dagli standard contabili nazionali ed internazionali in vigore fino al bilancio 2015. Perciò, la nuova impostazione dell'art. 2426 del Codice Civile non sarà presa in considerazione per il confronto. Per rendere effettivo il paragone tra le modalità di contabilizzazione secondo i principi italiani e gli standard emanati dallo IASB, verrà realizzato un caso aziendale operativo. La società presa in esame è la Holding di un grosso Gruppo Tessile Biellese.File | Dimensione | Formato | |
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