Gli ambienti di lavorazione costituiscono il luogo di elezione dove gli alimenti possono subire un apporto di microrganismi a causa delle contaminazioni secondarie. Gli inquinamenti delle superfici di lavoro e delle attrezzature assumono un'importanza determinante nel condizionare il profilo microbiologico degli alimenti in fase di lavorazione e possono condizionare sia la conservabilità che la sanità del prodotto finito. La prevenzione delle contaminazioni secondarie si basa innanzitutto sulla corretta applicazione del piano di sanificazione. Ciò ha portato ad un incremento della richiesta di prodotti disinfettanti e, nel contempo, allo sviluppo di nuovi principi attivi. L’obiettivo della disinfezione è quello di ridurre la contaminazione batterica delle superfici ad un valore accettabile. Tuttavia, può accadere che, benché un processo di sanificazione risulti correttamente applicato ed apparentemente efficace, qualche batterio riesca a sopravvivere in quanto i microrganismi possono organizzarsi e persistere nell'ambiente organizzandosi in biofilm. Tra i diversi microrganismi, i batteri appartenenti al genere Pseudomonas sono tra i principali alteranti in grado di formare biofilm. La gestione delle contaminazioni da Pseudomonas spp. rappresenta una delle principali sfide che gli OSA, soprattutto nel settore lattiero-caseario, sono chiamati ad affrontare. In considerazione del notevole impatto ambientale per l’impiego dei comuni prodotti chimici e dell’aumento della resistenza batterica ai trattamenti disinfettanti, l’ozono gassoso potrebbe rappresentare una strategia eco-sostenibile su cui investire. L’obiettivo della presente tesi è stato, pertanto, quello di valutare l’efficacia dell’ozono gassoso a 50 ppm per un tempo di applicazione di 6 ore per il controllo di biofilm di ceppi di Pseudomonas spp. isolati da industria lattiero-casearia. Per quanto riguarda l’inibizione del biofilm è stata valutata la capacità dei ceppi, classificati come biofilm-formanti, a formare biofilm dopo essere stati sottoposti a stress ossidativo mediante ozono gassoso. L’eradicazione, invece, è stata valutata su biofilm pre-costituito (24h) dei ceppi. Tutti i ceppi biofilm-formanti sono stati raggruppati in quattro categorie: fortissimi produttori, forti/moderati produttori, deboli/moderati produttori e deboli produttori di biofilm. L’efficacia dell’azione inibitoria dell’ozono è stata osservata nei confronti di ceppi caratterizzati come deboli e deboli/moderati produttori di biofilm. Si è riscontrata una efficacia parziale per i ceppi classificati come fortissimi e forti/moderati produttori di biofilm. L’ozono non è stato, invece, in grado di eradicare il biofilm per i ceppi appartenenti alle categorie fortissimi e forti/moderati produttori di biofilm. Al contrario, è stato efficace nell’eradicazione dei ceppi appartenenti alle categorie deboli e deboli/ moderati produttori di biofilm. Sulla base dei dati preliminari, il ricorso all’ozono in forma gassosa per il controllo di biofilm di Pseudomonas spp. potrebbe essere considerato come una misura supplementare, e chiaramente non sostitutiva, rispetto all’applicazione e all’implementazione delle GMP e GHP.
Studio sull'efficacia dell'ozono gassoso per il controllo e la rimozione di biofilm di ceppi Pseudomonas spp. isolati da industria lattiero-casearia
DENEGRI, LAURA
2019/2020
Abstract
Gli ambienti di lavorazione costituiscono il luogo di elezione dove gli alimenti possono subire un apporto di microrganismi a causa delle contaminazioni secondarie. Gli inquinamenti delle superfici di lavoro e delle attrezzature assumono un'importanza determinante nel condizionare il profilo microbiologico degli alimenti in fase di lavorazione e possono condizionare sia la conservabilità che la sanità del prodotto finito. La prevenzione delle contaminazioni secondarie si basa innanzitutto sulla corretta applicazione del piano di sanificazione. Ciò ha portato ad un incremento della richiesta di prodotti disinfettanti e, nel contempo, allo sviluppo di nuovi principi attivi. L’obiettivo della disinfezione è quello di ridurre la contaminazione batterica delle superfici ad un valore accettabile. Tuttavia, può accadere che, benché un processo di sanificazione risulti correttamente applicato ed apparentemente efficace, qualche batterio riesca a sopravvivere in quanto i microrganismi possono organizzarsi e persistere nell'ambiente organizzandosi in biofilm. Tra i diversi microrganismi, i batteri appartenenti al genere Pseudomonas sono tra i principali alteranti in grado di formare biofilm. La gestione delle contaminazioni da Pseudomonas spp. rappresenta una delle principali sfide che gli OSA, soprattutto nel settore lattiero-caseario, sono chiamati ad affrontare. In considerazione del notevole impatto ambientale per l’impiego dei comuni prodotti chimici e dell’aumento della resistenza batterica ai trattamenti disinfettanti, l’ozono gassoso potrebbe rappresentare una strategia eco-sostenibile su cui investire. L’obiettivo della presente tesi è stato, pertanto, quello di valutare l’efficacia dell’ozono gassoso a 50 ppm per un tempo di applicazione di 6 ore per il controllo di biofilm di ceppi di Pseudomonas spp. isolati da industria lattiero-casearia. Per quanto riguarda l’inibizione del biofilm è stata valutata la capacità dei ceppi, classificati come biofilm-formanti, a formare biofilm dopo essere stati sottoposti a stress ossidativo mediante ozono gassoso. L’eradicazione, invece, è stata valutata su biofilm pre-costituito (24h) dei ceppi. Tutti i ceppi biofilm-formanti sono stati raggruppati in quattro categorie: fortissimi produttori, forti/moderati produttori, deboli/moderati produttori e deboli produttori di biofilm. L’efficacia dell’azione inibitoria dell’ozono è stata osservata nei confronti di ceppi caratterizzati come deboli e deboli/moderati produttori di biofilm. Si è riscontrata una efficacia parziale per i ceppi classificati come fortissimi e forti/moderati produttori di biofilm. L’ozono non è stato, invece, in grado di eradicare il biofilm per i ceppi appartenenti alle categorie fortissimi e forti/moderati produttori di biofilm. Al contrario, è stato efficace nell’eradicazione dei ceppi appartenenti alle categorie deboli e deboli/ moderati produttori di biofilm. Sulla base dei dati preliminari, il ricorso all’ozono in forma gassosa per il controllo di biofilm di Pseudomonas spp. potrebbe essere considerato come una misura supplementare, e chiaramente non sostitutiva, rispetto all’applicazione e all’implementazione delle GMP e GHP.File | Dimensione | Formato | |
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