INTRODUCTION: Bipolar disorder (BD) is a chronic disease with multiple relapses and periods of remission during one patient's life. Clinical manifestations are variegated and so are therapeutic approaches, hence the need to categorize patients in different subgroups in order to predict clinical outcomes. At this aim, the predominant polarity (PP), defined when the episodes of a polarity exceed two-thirds of the total episodes, can be elected as a criterion. According to this definition, it is possible to identify patients with a manic predominant polarity (MPP) and patients with a depressive predominant polarity (DPP). OBJECTIVE: The first purpose of this study was to evaluate the distribution of PP in a large sample of BD patients; secondly, we investigated the differences between patients with MPP and DPP, in order to identify the socio-demographic and clinical characteristics associated with MPP with a particular focus on the quality of life; finally we applied the concept of polarity index to a real-world setting and evaluated any differences between the treatments in the two groups. MATERIALS AND METHODS: 867 BD patients (DSM-5) admitted to the Psychiatric Inpatient Unit of the San Luigi Gonzaga Hospital in Orbassano and the AOU of the City of Health and Science of Turin between January 2006 and December were recruited. Socio-demographic and clinical characteristics were collected. Continuous variables were analyzed with T-tests for independent data, categorical variables with Chi-square tests; the significance level was set at <0.05. RESULTS: A PP is identified in 47.2% of the patients; of these, 76.4% have a DPP and 23.6% have a MPP. Patients with MPP are younger, more frequently male, single/separated and diagnosed as Bipolar I. They have a manic onset at a younger age and a greater number of hypo/manic episodes (even with mixed characteristics). They tend to have a hypo/manic-Depression-Free interval cycle, more hospitalizations and involuntary admissions and a shorter duration of untreated illness (DUI). Patients with MPP are more often treated with valproate, antipsychotics and high-dose lithium salts. Finally, despite a greater severity of BD, subjects with MPP show a better quality of life than patients with DPP, both in terms of vitality and physical energies and on an emotional/mental level. CONCLUSIONS: Predominant polarity represents a viable element for the practitioner to foresee socio-demographical, clinical and response to treatment features and hence the proceedings of the disease and the therapeutic strategies to carry out.
INTRODUZIONE: Il disturbo bipolare (DB) è un disturbo cronico, ricorrente, invalidante caratterizzato dall'alternarsi di episodi depressivi e maniacali e da un'eterogeneità per presentazione clinica e risposta ai trattamenti; da qui la necessità di individuare alcune variabili di sottotipizzazione del DB, al fine di individuare un percorso di cura il più possibile personalizzato ed efficace. Tra le variabili proposte figura la polarità prevalente (PP), definibile quando gli episodi di una polarità superino i due terzi degli episodi totali. In base a tale definizione, si identificano pertanto pazienti con polarità prevalente depressiva (PPD) e pazienti con polarità prevalente maniacale (PPM). OBIETTIVO: Il primo scopo di questo studio è stato di valutare la distribuzione della PP in un ampio campione di pazienti affetti da DB; in secondo luogo abbiamo indagato le differenze tra pazienti con PPM e PPD, al fine di identificare le caratteristiche socio demografiche e cliniche che si associno alla PPM con particolare focus sulla qualità di vita; infine abbiamo applicato il concetto di polarity index ad un setting real world e valutato eventuali differenze tra i trattamenti nei due gruppi. MATERIALI E METODI: Abbiamo analizzato un gruppo di 867 pazienti affetti da DB, secondo i criteri del DSM-5, arruolati tra Gennaio 2006 e Dicembre 2019 presso l'SPDC dell'AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano e dell'AOU della Città della Salute e della Scienza di Torino. Le variabili analizzate sono state rilevate tramite un'intervista semistrutturata elaborata c/o il nostro servizio. Le variabili continue sono state analizzate con test T per dati indipendenti, le variabili categoriali con test Chi quadrato; il livello di significatività è stato posto a p<0,05. RISULTATI: Nel campione preso in analisi, è identificabile una PP nel 47,2% dei pazienti; di questi, il 76,4% ha una PPD e il 23,6% una PPM. Considerando i pazienti con PPM, in merito alle caratteristiche socio-demografiche, essi risultano in media più giovani, più frequentemente maschi, single o separati. Clinicamente emerge come i pazienti con PPM ricevano più frequentemente una diagnosi di DB tipo I, esordiscano con una polarità espansa ed abbiano un maggior numero di episodi di episodi (ipo)manicali (anche con caratteristiche miste), esorditi a un'età più precoce. È emerso inoltre come i pazienti con PPM abbiano più spesso un ciclo ipo/maina-Depressione-Intrvello libero (MDI), siano più spesso ospedalizzati, soprattutto in regime di trattamento sanitario obbligatorio (TSO) ed abbiano una duration of untreated illness (DUI) più breve. Dal punto di vista terapeutico, i pazienti con PPM risultano più spesso trattati con valproato, antipsicotici e sali di litio ad alti dosaggi. Meno sovente invece la loro terapia include antidepressivi, mentre non si segnalano divergenze nell'uso di antipsicotici di seconda generazione e di benzodiazepine. In ultimo, a fronte di una maggior gravità del DB ed un trattamento plurifarmacologico, i soggetti con PPM mostrano un funzionamento ed una qualità di vita significativamente migliore rispetto ai pazienti con PPD, sia a livello di vitalità ed energie fisiche, sia a livello emotivo/mentale. CONCLUSIONI: Identificando gruppi distinti di pazienti per caratteristiche sociodemografiche, cliniche e di risposta alle terapie, la PP rappresenta un elemento utile per il clinico per prevedere l'evoluzione del DB, prevenire le complicanze ed indirizzare la scelta terapeutica.
Disturbo Bipolare a polarità prevalente maniacale: studio clinico-sperimentale su 867 pazienti
TAVELLA, FEDERICO
2019/2020
Abstract
INTRODUZIONE: Il disturbo bipolare (DB) è un disturbo cronico, ricorrente, invalidante caratterizzato dall'alternarsi di episodi depressivi e maniacali e da un'eterogeneità per presentazione clinica e risposta ai trattamenti; da qui la necessità di individuare alcune variabili di sottotipizzazione del DB, al fine di individuare un percorso di cura il più possibile personalizzato ed efficace. Tra le variabili proposte figura la polarità prevalente (PP), definibile quando gli episodi di una polarità superino i due terzi degli episodi totali. In base a tale definizione, si identificano pertanto pazienti con polarità prevalente depressiva (PPD) e pazienti con polarità prevalente maniacale (PPM). OBIETTIVO: Il primo scopo di questo studio è stato di valutare la distribuzione della PP in un ampio campione di pazienti affetti da DB; in secondo luogo abbiamo indagato le differenze tra pazienti con PPM e PPD, al fine di identificare le caratteristiche socio demografiche e cliniche che si associno alla PPM con particolare focus sulla qualità di vita; infine abbiamo applicato il concetto di polarity index ad un setting real world e valutato eventuali differenze tra i trattamenti nei due gruppi. MATERIALI E METODI: Abbiamo analizzato un gruppo di 867 pazienti affetti da DB, secondo i criteri del DSM-5, arruolati tra Gennaio 2006 e Dicembre 2019 presso l'SPDC dell'AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano e dell'AOU della Città della Salute e della Scienza di Torino. Le variabili analizzate sono state rilevate tramite un'intervista semistrutturata elaborata c/o il nostro servizio. Le variabili continue sono state analizzate con test T per dati indipendenti, le variabili categoriali con test Chi quadrato; il livello di significatività è stato posto a p<0,05. RISULTATI: Nel campione preso in analisi, è identificabile una PP nel 47,2% dei pazienti; di questi, il 76,4% ha una PPD e il 23,6% una PPM. Considerando i pazienti con PPM, in merito alle caratteristiche socio-demografiche, essi risultano in media più giovani, più frequentemente maschi, single o separati. Clinicamente emerge come i pazienti con PPM ricevano più frequentemente una diagnosi di DB tipo I, esordiscano con una polarità espansa ed abbiano un maggior numero di episodi di episodi (ipo)manicali (anche con caratteristiche miste), esorditi a un'età più precoce. È emerso inoltre come i pazienti con PPM abbiano più spesso un ciclo ipo/maina-Depressione-Intrvello libero (MDI), siano più spesso ospedalizzati, soprattutto in regime di trattamento sanitario obbligatorio (TSO) ed abbiano una duration of untreated illness (DUI) più breve. Dal punto di vista terapeutico, i pazienti con PPM risultano più spesso trattati con valproato, antipsicotici e sali di litio ad alti dosaggi. Meno sovente invece la loro terapia include antidepressivi, mentre non si segnalano divergenze nell'uso di antipsicotici di seconda generazione e di benzodiazepine. In ultimo, a fronte di una maggior gravità del DB ed un trattamento plurifarmacologico, i soggetti con PPM mostrano un funzionamento ed una qualità di vita significativamente migliore rispetto ai pazienti con PPD, sia a livello di vitalità ed energie fisiche, sia a livello emotivo/mentale. CONCLUSIONI: Identificando gruppi distinti di pazienti per caratteristiche sociodemografiche, cliniche e di risposta alle terapie, la PP rappresenta un elemento utile per il clinico per prevedere l'evoluzione del DB, prevenire le complicanze ed indirizzare la scelta terapeutica.File | Dimensione | Formato | |
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