I cosmetici depigmentanti sono piuttosto diffusi tra gli individui con una pelle altamente pigmentata che ambiscono a modificare il proprio aspetto. Sono state eseguite prove ex vivo, mediante l’impiego di celle di Franz, per valutare l’eventuale permeazione cutanea di tali metalli.Per l’analisi quali-quantitativa di diversi elementi (Al, As, Cd, Co, Cr, Hg, Ni, Pb e Sb), ciascun campione è stato preventivamente sottoposto a mineralizzazione in forno a microonde. In nessun prodotto gli elementi ricercati sono stati individuati in concentrazione significativa. Limitatamente alla crema viso Freckle cream (fabbricata in Cina) la concentrazione di mercurio è risultata prossima al valore di “traccia tollerabile”, pari a 1 mg/kg [2]. A causa della bassa sensibilità del metodo analitico, la determinazione quantitativa richiederebbe tuttavia un’ulteriore verifica.Sulla base di quanto emerso dalle analisi quantitative, si è pensato di addizionarli in concentrazioni note alle creme commerciali per riprodurre condizioni che potrebbero verificarsi durante l’uso quotidiano.A tal fine, il mercurio è stato aggiunto alle creme depigmentanti Freckle cream, Diana Bright (fabbricata in Libano) e la Whitening Freckle cream (fabbricata in Cina) alla concentrazione di 30 mg/kg. Queste prove hanno previsto l’utilizzo di celle verticali di Franz e cute suina isolata dall’orecchio come membrana modello (Figura 1). Come fase donatrice da deporre sulla pelle sono stati impiegati i tre prodotti sbiancanti contenenti il metallo, mentre una soluzione simulante il sudore costituiva la fase ricevente. Nello specifico, si è determinata la percentuale di metallo, rispetto alla quantità inizialmente deposta, che si è ripartita tra le varie fasi della cella di Franz (dose non assorbita, dose accumulata e dose permeata).Nel caso della Freckle cream, più del 65% del mercurio iniziale risulta accumulato a livello cutaneo; mentre nell’analogo esperimento con la Diana Bright la percentuale di metallo è risultata pari a circa il 50% (Figura 2). Per quanto riguarda la dose del metallo permeata in 24 ore si sono osservate percentuali modeste, corrispondenti all’1% per la Freckle cream e e di circa il 3-4% con la Diana Bright. La composizione delle creme potrebbe quindi aver influenzato in modo differente la permeazione del metallo. In entrambi i suoi stati di ossidazione (+3 e +6) e nichel, in quanto questi metalli sono frequentemente causa di contaminazione di prodotti cosmetici. Per il cromo (VI), in entrambe le creme, i valori di dose accumulata sono circa del 5% e solo lo 0,1% della quantità iniziale risulta permeata (Figura 2). Il cromo (VI) permea attraverso la pelle in misura decisamente maggiore rispetto al cromo (III), i cui valori sono risultati al di sotto dell’1% nel caso dell’accumulo e intorno ai limiti di sensibilità per la permeazione. Il nichel presenta un comportamento intermedio tra il cromo (VI) e (III): la dose accumulata si aggira intorno al 2-3% e circa 0,3%, sono i valori di dose permeata nella soluzione che simula un fluido biologico.L’utilizzo dell’idrochinone in prodotti cosmetici è vietato dal Regolamento CE 1223/2009. È però consentita la commercializzazione di prodotti cosmetici contenenti idrochinone negli USA e in Costa D’Avorio, fino ad una concentrazione massima del 2% p/p. L’analisi sperimentale ha evidenziato per il L&Natural Carotone (brightening oil) e L&Natural Carotone cream una concentrazione di 4,42% p/p,rispettivamente.
Confronto della permeazione cutanea di metalli in creme depigmentanti
MARINI, GIORGIA
2020/2021
Abstract
I cosmetici depigmentanti sono piuttosto diffusi tra gli individui con una pelle altamente pigmentata che ambiscono a modificare il proprio aspetto. Sono state eseguite prove ex vivo, mediante l’impiego di celle di Franz, per valutare l’eventuale permeazione cutanea di tali metalli.Per l’analisi quali-quantitativa di diversi elementi (Al, As, Cd, Co, Cr, Hg, Ni, Pb e Sb), ciascun campione è stato preventivamente sottoposto a mineralizzazione in forno a microonde. In nessun prodotto gli elementi ricercati sono stati individuati in concentrazione significativa. Limitatamente alla crema viso Freckle cream (fabbricata in Cina) la concentrazione di mercurio è risultata prossima al valore di “traccia tollerabile”, pari a 1 mg/kg [2]. A causa della bassa sensibilità del metodo analitico, la determinazione quantitativa richiederebbe tuttavia un’ulteriore verifica.Sulla base di quanto emerso dalle analisi quantitative, si è pensato di addizionarli in concentrazioni note alle creme commerciali per riprodurre condizioni che potrebbero verificarsi durante l’uso quotidiano.A tal fine, il mercurio è stato aggiunto alle creme depigmentanti Freckle cream, Diana Bright (fabbricata in Libano) e la Whitening Freckle cream (fabbricata in Cina) alla concentrazione di 30 mg/kg. Queste prove hanno previsto l’utilizzo di celle verticali di Franz e cute suina isolata dall’orecchio come membrana modello (Figura 1). Come fase donatrice da deporre sulla pelle sono stati impiegati i tre prodotti sbiancanti contenenti il metallo, mentre una soluzione simulante il sudore costituiva la fase ricevente. Nello specifico, si è determinata la percentuale di metallo, rispetto alla quantità inizialmente deposta, che si è ripartita tra le varie fasi della cella di Franz (dose non assorbita, dose accumulata e dose permeata).Nel caso della Freckle cream, più del 65% del mercurio iniziale risulta accumulato a livello cutaneo; mentre nell’analogo esperimento con la Diana Bright la percentuale di metallo è risultata pari a circa il 50% (Figura 2). Per quanto riguarda la dose del metallo permeata in 24 ore si sono osservate percentuali modeste, corrispondenti all’1% per la Freckle cream e e di circa il 3-4% con la Diana Bright. La composizione delle creme potrebbe quindi aver influenzato in modo differente la permeazione del metallo. In entrambi i suoi stati di ossidazione (+3 e +6) e nichel, in quanto questi metalli sono frequentemente causa di contaminazione di prodotti cosmetici. Per il cromo (VI), in entrambe le creme, i valori di dose accumulata sono circa del 5% e solo lo 0,1% della quantità iniziale risulta permeata (Figura 2). Il cromo (VI) permea attraverso la pelle in misura decisamente maggiore rispetto al cromo (III), i cui valori sono risultati al di sotto dell’1% nel caso dell’accumulo e intorno ai limiti di sensibilità per la permeazione. Il nichel presenta un comportamento intermedio tra il cromo (VI) e (III): la dose accumulata si aggira intorno al 2-3% e circa 0,3%, sono i valori di dose permeata nella soluzione che simula un fluido biologico.L’utilizzo dell’idrochinone in prodotti cosmetici è vietato dal Regolamento CE 1223/2009. È però consentita la commercializzazione di prodotti cosmetici contenenti idrochinone negli USA e in Costa D’Avorio, fino ad una concentrazione massima del 2% p/p. L’analisi sperimentale ha evidenziato per il L&Natural Carotone (brightening oil) e L&Natural Carotone cream una concentrazione di 4,42% p/p,rispettivamente.File | Dimensione | Formato | |
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