Il concetto di ¿wireless¿ si denota una comunicazione tra dispositivi elettronici senza la presenza di cavi. Vengono definiti wireless i dispositivi che realizzano questa modalità di comunicazione senza cavi, mentre i sistemi realizzati su connessioni cablate vengono definite wired. I dispositivi 802.11 vengono contraddistinti dal simbolo Wi-Fi, il quale segnala l'appartenenza del dispositivo stesso alla wifi-alliance inizialmente conosciuta come WECA, Wireless Ethernet Compatibility Alliance. La WECA è nata nel 1999 con l'intento di favorire, standardizzare e commercializzare un nuovo modello di rete senza fili, conosciuto con il nome di Wi-Fi, e certificare l'interoperabilità di prodotti 802.11. Per il periodo storico si trattava di un approccio quasi visionario: impiegare una tecnologia senza fili che permettesse di abbattere i limiti fisici dettati dalle reti cablate. Il consorzio venne realizzato da un gruppo di sei aziende, alcune delle quali sono oggi scomparse o acquisite: Nokia and Symbol Technologies, Lucent, Harris Semiconductor, 3Com e Aironet. Il termine Wi-Fi viene coniato nell'anno 2000, quando viene definito lo standard di velocità di trasmissione pari a 11Mbps nella banda 2,4GHz, aumentato nel 2002 a 54Mbps nei 5GHz mentre i membri del consorzio salivano a 100. Anno rilevante per la realizzazione del progetto è il 2003 durante il quale si è registrato il raddoppio dei membri arrivati a 200 e l'introduzione di Intel della piattaforma Centrino, che presenta la scheda di rete Wi-Fi nella dotazione standard dei PC portatili. Nel 2005 il termine Wi-Fi viene introdotto nei principali dizionari mondiali e ne aumenta la diffusione. Nel 2009 i dispositivi venduti con Wi-Fi integrato sono 600 milioni, mentre nel 2011 la quota di hot spot installati a livello globale raggiunge il milione. Col passare degli anni la diffusione di tale tecnologia aumenta, e nel 2012 il 25% delle abitazioni in tutto il mondo presenta una rete Wi-Fi; nel 2013 il numero di hot spot sale a 5 milioni e il consorzio registra 600 membri. Infine nel 2015, la diffusione del Wi-Fi è promossa ulteriormente dai dispositivi portatili quali smartphone, tablet e smart-watch. Lo standard 802.11 consta di quattro protocolli destinati alla trasmissione delle informazioni (a, b, g, n); gli altri standard della famiglia (c, d, e, f, h.¿) sono relativi a miglioramenti ed estensioni dei servizi base. I dispositivi più diffusi adottano gli standard 802.11b e 802.11a/g. L'802.11b e 802.11g si servono dello spettro di frequenze nell'intorno dei 2.4 GHz. Si tratta di una banda di frequenze regolarmente destinata dal piano di ripartizione nazionale ed internazionale ad altro servizio, e lasciato di libero impiego per le applicazioni che prevedono livelli di EIRP (Equivalent Isotropic Radiated Power, ovvero la massima potenza irradiabile proveniente da un'antenna isotropa) impiegate in proprietà privata. Quindi i dispositivi b e g funzionano nell'ambito di frequenze già in uso presso altri apparecchi con la possibilità di essere influenzati da ripetitori o telefoni cordless. L'802.11a si serve della banda ISM dei 5,4 GHz, non rispettando la normativa europea ETSI EN301893 che richiede DFS (Dynamic Frequency Selection), TPC (Transmit Power Control) e radar metereologici. Questa normativa trova validità anche in territorio italiano. Per aggirare questo problema in Europa è stato istituito nel 2004 il protocollo 802.11h, per soddisfare i requisiti richiesti. In Italia un sistema

La Sicurezza delle Reti Wi-Fi

SFORZIN, DANIELE
2015/2016

Abstract

Il concetto di ¿wireless¿ si denota una comunicazione tra dispositivi elettronici senza la presenza di cavi. Vengono definiti wireless i dispositivi che realizzano questa modalità di comunicazione senza cavi, mentre i sistemi realizzati su connessioni cablate vengono definite wired. I dispositivi 802.11 vengono contraddistinti dal simbolo Wi-Fi, il quale segnala l'appartenenza del dispositivo stesso alla wifi-alliance inizialmente conosciuta come WECA, Wireless Ethernet Compatibility Alliance. La WECA è nata nel 1999 con l'intento di favorire, standardizzare e commercializzare un nuovo modello di rete senza fili, conosciuto con il nome di Wi-Fi, e certificare l'interoperabilità di prodotti 802.11. Per il periodo storico si trattava di un approccio quasi visionario: impiegare una tecnologia senza fili che permettesse di abbattere i limiti fisici dettati dalle reti cablate. Il consorzio venne realizzato da un gruppo di sei aziende, alcune delle quali sono oggi scomparse o acquisite: Nokia and Symbol Technologies, Lucent, Harris Semiconductor, 3Com e Aironet. Il termine Wi-Fi viene coniato nell'anno 2000, quando viene definito lo standard di velocità di trasmissione pari a 11Mbps nella banda 2,4GHz, aumentato nel 2002 a 54Mbps nei 5GHz mentre i membri del consorzio salivano a 100. Anno rilevante per la realizzazione del progetto è il 2003 durante il quale si è registrato il raddoppio dei membri arrivati a 200 e l'introduzione di Intel della piattaforma Centrino, che presenta la scheda di rete Wi-Fi nella dotazione standard dei PC portatili. Nel 2005 il termine Wi-Fi viene introdotto nei principali dizionari mondiali e ne aumenta la diffusione. Nel 2009 i dispositivi venduti con Wi-Fi integrato sono 600 milioni, mentre nel 2011 la quota di hot spot installati a livello globale raggiunge il milione. Col passare degli anni la diffusione di tale tecnologia aumenta, e nel 2012 il 25% delle abitazioni in tutto il mondo presenta una rete Wi-Fi; nel 2013 il numero di hot spot sale a 5 milioni e il consorzio registra 600 membri. Infine nel 2015, la diffusione del Wi-Fi è promossa ulteriormente dai dispositivi portatili quali smartphone, tablet e smart-watch. Lo standard 802.11 consta di quattro protocolli destinati alla trasmissione delle informazioni (a, b, g, n); gli altri standard della famiglia (c, d, e, f, h.¿) sono relativi a miglioramenti ed estensioni dei servizi base. I dispositivi più diffusi adottano gli standard 802.11b e 802.11a/g. L'802.11b e 802.11g si servono dello spettro di frequenze nell'intorno dei 2.4 GHz. Si tratta di una banda di frequenze regolarmente destinata dal piano di ripartizione nazionale ed internazionale ad altro servizio, e lasciato di libero impiego per le applicazioni che prevedono livelli di EIRP (Equivalent Isotropic Radiated Power, ovvero la massima potenza irradiabile proveniente da un'antenna isotropa) impiegate in proprietà privata. Quindi i dispositivi b e g funzionano nell'ambito di frequenze già in uso presso altri apparecchi con la possibilità di essere influenzati da ripetitori o telefoni cordless. L'802.11a si serve della banda ISM dei 5,4 GHz, non rispettando la normativa europea ETSI EN301893 che richiede DFS (Dynamic Frequency Selection), TPC (Transmit Power Control) e radar metereologici. Questa normativa trova validità anche in territorio italiano. Per aggirare questo problema in Europa è stato istituito nel 2004 il protocollo 802.11h, per soddisfare i requisiti richiesti. In Italia un sistema
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