Dopo l'11 settembre 2001 i giornalisti di guerra si sono trovati di fronte a due conflitti combattuti contro il terrorismo islamico. I Media italiani hanno deciso di ¿coprire¿ l'Afghanistan e l'Iraq inviando ¿al fronte¿ una moltitudine di reporters, trovatisi però di fronte a forti limitazioni nell'esercizio del loro lavoro. Nel frattempo, nel resto del mondo, altre guerre con protagonisti diversi insanguinavano Paesi ¿dimenticati¿. Si è allora cercato di analizzare il lavoro di quanti, sulla scia di Ilaria Alpi, Antonio Russo e Maria Grazia Cutuli, hanno messo a rischio la loro vita per offrire alle masse una lettura ¿disincantata¿ della realtà, andando contro anche ai grandi interessi internazionali. Situazioni ed eventi si dispiegando lungo il lasso di tempo che va dal crollo delle Torri Gemelle ai primi focolai che caratterizzeranno la Primavera Araba, tenendo conto dei risvolti delle cronache internazionali a giugno 2011. I servizi su carta stampata, radio e tv vengono allora arricchiti dagli sviluppi del citizen journalism sul web, dove i singoli cittadini, prendendo iniziativa, decidono di documentare la realtà improvvisandosi ¿reporters¿. Se è vero che Wikileaks si rivelerà per le redazioni una fonte inesauribile di notizie ¿scottanti¿, dev'essere anche tenuto in considerazione l'utilizzo che in situazioni di crisi può essere fatto dei Social Network (Twitter e Facebook in primis), ma anche dell'universo dei blog. Tenuto conto delle evoluzioni del giornalismo, verrà sostenuta la tesi di come la testimonianza dell'inviato di guerra, ¿professionista dell'informazione¿, resti necessaria, e di come le varie realtà possano sovrapporsi tenendo come obiettivo la corretta comunicazione al destinatario a casa. Le guerre nascoste, ignorate e dimenticate del primo decennio del terzo millennio non sono da sottovalutare, e per quanto ¿invisibili¿ ai grandi media, sono state raccontate. Questo elaborato analizzerà alcune situazioni, cercando di offrire spunti di riflessione e proposte di indagine future.

GUERRE DIMENTICATE, VISIONI A CONFRONTO. Lo sguardo di alcuni giornalisti italiani nel decennio post 11/9

OSTO, FEDERICA
2010/2011

Abstract

Dopo l'11 settembre 2001 i giornalisti di guerra si sono trovati di fronte a due conflitti combattuti contro il terrorismo islamico. I Media italiani hanno deciso di ¿coprire¿ l'Afghanistan e l'Iraq inviando ¿al fronte¿ una moltitudine di reporters, trovatisi però di fronte a forti limitazioni nell'esercizio del loro lavoro. Nel frattempo, nel resto del mondo, altre guerre con protagonisti diversi insanguinavano Paesi ¿dimenticati¿. Si è allora cercato di analizzare il lavoro di quanti, sulla scia di Ilaria Alpi, Antonio Russo e Maria Grazia Cutuli, hanno messo a rischio la loro vita per offrire alle masse una lettura ¿disincantata¿ della realtà, andando contro anche ai grandi interessi internazionali. Situazioni ed eventi si dispiegando lungo il lasso di tempo che va dal crollo delle Torri Gemelle ai primi focolai che caratterizzeranno la Primavera Araba, tenendo conto dei risvolti delle cronache internazionali a giugno 2011. I servizi su carta stampata, radio e tv vengono allora arricchiti dagli sviluppi del citizen journalism sul web, dove i singoli cittadini, prendendo iniziativa, decidono di documentare la realtà improvvisandosi ¿reporters¿. Se è vero che Wikileaks si rivelerà per le redazioni una fonte inesauribile di notizie ¿scottanti¿, dev'essere anche tenuto in considerazione l'utilizzo che in situazioni di crisi può essere fatto dei Social Network (Twitter e Facebook in primis), ma anche dell'universo dei blog. Tenuto conto delle evoluzioni del giornalismo, verrà sostenuta la tesi di come la testimonianza dell'inviato di guerra, ¿professionista dell'informazione¿, resti necessaria, e di come le varie realtà possano sovrapporsi tenendo come obiettivo la corretta comunicazione al destinatario a casa. Le guerre nascoste, ignorate e dimenticate del primo decennio del terzo millennio non sono da sottovalutare, e per quanto ¿invisibili¿ ai grandi media, sono state raccontate. Questo elaborato analizzerà alcune situazioni, cercando di offrire spunti di riflessione e proposte di indagine future.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/128653