L'elaborato si propone di fornire un'analisi sulla condizione giuridica della donna nel secolo XVIII negli Stati sabaudi per verificare se, benché subordinate rispetto alle figure maschili della famiglia (quali, ad esempio, padre, fratelli, marito), almeno nella realtà domestica le donne possano aver goduto di un certo margine di autonomia. Per prima cosa sono stati analizzati i profili storico-giuridici e in particolare è stata ripercorsa la storia degli Stati sabaudi con particolare attenzione al secolo preso in esame, e successivamente sono state analizzate le fonti del diritto. Poi è stata esaminata la figura del notaio, la sua evoluzione nei secoli, gli aspetti della sua professione nonché degli atti da lui redatti, fonte primaria utilizzata per l'analisi della condizione giuridica della donna. La trattazione è stata intesa per ripercorre in senso cronologico la vita reale della donna e quindi ci si è soffermati primariamente sul contratto di dote, sia dal punto di vista tecnico-giuridico, sia fornendo degli esempi di storie di vita. In seguito, è stato analizzato l'atto testamentario, l'ultimo atto di disposizione delle proprie volontà che poteva essere compiuto prima della morte. E infine, nell'ultimo capitolo, si è inteso fornire un focus su due particolari istituzioni assistenziali nate a Torino, in quei secoli, come aiuto per le donne: la Compagnia di San Paolo e la Compagnia dell'Umiltà.

LA CONDIZIONE GIURIDICA DELLA DONNA NEGLI STATI SABAUDI NEL XVIII SECOLO

ORLANDI, SIMONA
2019/2020

Abstract

L'elaborato si propone di fornire un'analisi sulla condizione giuridica della donna nel secolo XVIII negli Stati sabaudi per verificare se, benché subordinate rispetto alle figure maschili della famiglia (quali, ad esempio, padre, fratelli, marito), almeno nella realtà domestica le donne possano aver goduto di un certo margine di autonomia. Per prima cosa sono stati analizzati i profili storico-giuridici e in particolare è stata ripercorsa la storia degli Stati sabaudi con particolare attenzione al secolo preso in esame, e successivamente sono state analizzate le fonti del diritto. Poi è stata esaminata la figura del notaio, la sua evoluzione nei secoli, gli aspetti della sua professione nonché degli atti da lui redatti, fonte primaria utilizzata per l'analisi della condizione giuridica della donna. La trattazione è stata intesa per ripercorre in senso cronologico la vita reale della donna e quindi ci si è soffermati primariamente sul contratto di dote, sia dal punto di vista tecnico-giuridico, sia fornendo degli esempi di storie di vita. In seguito, è stato analizzato l'atto testamentario, l'ultimo atto di disposizione delle proprie volontà che poteva essere compiuto prima della morte. E infine, nell'ultimo capitolo, si è inteso fornire un focus su due particolari istituzioni assistenziali nate a Torino, in quei secoli, come aiuto per le donne: la Compagnia di San Paolo e la Compagnia dell'Umiltà.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/128626