La presente trattazione mira all'analisi del fenomeno dei divorzi facili e, contestualmente, alla ricerca di un rimedio a quest'ultimo, e, a tal fine, risulta articolata in tre capitoli. Nel primo capitolo, allo scopo di porre le basi per l'analisi del fenomeno dei ¿divorzi facili¿ ed il meccanismo che ne permette l'attuazione, ci si soffermerà in particolare sul sistema di riconoscimento delle sentenze di divorzio e di separazione personale nel contesto del reg. 2201/2003 (c.d. Bruxelles II bis) - e sui criteri di competenza giurisdizionale individuati da tale regolamento ¿ e, infine, si analizzerà il reg. 1259/2010 (c.d. Roma III), ed in particolare i criteri di collegamento e la rilevanza della volontà delle parti nel contesto di tale strumento normativo. Il secondo capitolo, al fine di rendere manifeste le cause all'origine del fenomeno in analisi, procederà ad un confronto tra le discipline del divorzio nei vari ordinamenti europei, soffermandosi in particolare sugli ordinamenti italiano e rumeno, in quanto, come si vedrà, tale Stato membro costituisce la nuova meta d'elezione della prassi dei divorzi facili. Tale capitolo accoglierà un analisi più precisa di tale fenomeno, individuandone il meccanismo e gli elementi che ne permettono l'esistenza, in particolare soffermandosi sulla rilevanza della nozione di residenza abituale. Nel terzo capitolo si tenterà di individuare un argine alla prassi descritta, ad esempio tra alcuni dei motivi ostativi al riconoscimento delle sentenze di divorzio e separazione personale nell'ambito del regolamento 2201/2003, ossia, in particolare, il limite del contrasto con l'ordine pubblico dello Stato in cui si richiede il riconoscimento della sentenza straniera, oppure tra altri principi generali del diritto dell'Unione, quali sono la frode alla legge e il divieto di abuso del diritto. L'analisi si soffermerà in particolare su quest'ultimo principio, il divieto dell'abuso del diritto europeo, sull'evoluzione di tale concetto nella giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea e sugli elementi costitutivi della fattispecie dell'abuso del diritto. Infine, attraverso la nozione così delineata, si proporrà una risposta al problema oggetto della presente trattazione, ossia se il fenomeno dei divorzi facili possa ritenersi incluso o meno nella nozione di abuso del diritto in quanto i coniugi, attraverso tale prassi, si pongono in una posizione di elusione della disciplina nazionale, attraverso la preordinazione intenzionale di un requisito necessario al fine di beneficiare della normativa prevista dal regolamento 2201/2003 in materia di riconoscimento delle sentenze di divorzio ¿ ossia la residenza abituale ¿ ponendo in essere, così, un'operazione di abuso del diritto dell'Unione, oppure, al contrario, se in questo caso risulti impossibile ritenere integrata la fattispecie dell'abuso del diritto, in quanto, nonostante si sia verificata la predetta manovra di ¿sfruttamento¿ del diritto europeo, le finalità dei diritto e delle libertà oggetto di tale abuso risultino comunque raggiunte, trattandosi perciò di un lecito avvantaggiarsi di una concorrenza tra ordinamenti, fenomeno tollerato, se non apertamente incoraggiato, all'interno dell'ordinamento giuridico europeo.
Il sistema di riconoscimento delle sentenze di divorzio e di separazione personale nel contesto dei regolamenti 2201/2003 e 1259/2010: il forum shopping e il fenomeno dei c.d. ¿divorzi facili¿
LIUZZI, ELENA
2013/2014
Abstract
La presente trattazione mira all'analisi del fenomeno dei divorzi facili e, contestualmente, alla ricerca di un rimedio a quest'ultimo, e, a tal fine, risulta articolata in tre capitoli. Nel primo capitolo, allo scopo di porre le basi per l'analisi del fenomeno dei ¿divorzi facili¿ ed il meccanismo che ne permette l'attuazione, ci si soffermerà in particolare sul sistema di riconoscimento delle sentenze di divorzio e di separazione personale nel contesto del reg. 2201/2003 (c.d. Bruxelles II bis) - e sui criteri di competenza giurisdizionale individuati da tale regolamento ¿ e, infine, si analizzerà il reg. 1259/2010 (c.d. Roma III), ed in particolare i criteri di collegamento e la rilevanza della volontà delle parti nel contesto di tale strumento normativo. Il secondo capitolo, al fine di rendere manifeste le cause all'origine del fenomeno in analisi, procederà ad un confronto tra le discipline del divorzio nei vari ordinamenti europei, soffermandosi in particolare sugli ordinamenti italiano e rumeno, in quanto, come si vedrà, tale Stato membro costituisce la nuova meta d'elezione della prassi dei divorzi facili. Tale capitolo accoglierà un analisi più precisa di tale fenomeno, individuandone il meccanismo e gli elementi che ne permettono l'esistenza, in particolare soffermandosi sulla rilevanza della nozione di residenza abituale. Nel terzo capitolo si tenterà di individuare un argine alla prassi descritta, ad esempio tra alcuni dei motivi ostativi al riconoscimento delle sentenze di divorzio e separazione personale nell'ambito del regolamento 2201/2003, ossia, in particolare, il limite del contrasto con l'ordine pubblico dello Stato in cui si richiede il riconoscimento della sentenza straniera, oppure tra altri principi generali del diritto dell'Unione, quali sono la frode alla legge e il divieto di abuso del diritto. L'analisi si soffermerà in particolare su quest'ultimo principio, il divieto dell'abuso del diritto europeo, sull'evoluzione di tale concetto nella giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea e sugli elementi costitutivi della fattispecie dell'abuso del diritto. Infine, attraverso la nozione così delineata, si proporrà una risposta al problema oggetto della presente trattazione, ossia se il fenomeno dei divorzi facili possa ritenersi incluso o meno nella nozione di abuso del diritto in quanto i coniugi, attraverso tale prassi, si pongono in una posizione di elusione della disciplina nazionale, attraverso la preordinazione intenzionale di un requisito necessario al fine di beneficiare della normativa prevista dal regolamento 2201/2003 in materia di riconoscimento delle sentenze di divorzio ¿ ossia la residenza abituale ¿ ponendo in essere, così, un'operazione di abuso del diritto dell'Unione, oppure, al contrario, se in questo caso risulti impossibile ritenere integrata la fattispecie dell'abuso del diritto, in quanto, nonostante si sia verificata la predetta manovra di ¿sfruttamento¿ del diritto europeo, le finalità dei diritto e delle libertà oggetto di tale abuso risultino comunque raggiunte, trattandosi perciò di un lecito avvantaggiarsi di una concorrenza tra ordinamenti, fenomeno tollerato, se non apertamente incoraggiato, all'interno dell'ordinamento giuridico europeo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/128564