Adottare una corretta igiene orale è fondamentale per prevenire numerose problematiche, quali carie, gengiviti, parodontiti, perdita di denti, alitosi, demineralizzazione dello smalto e ipersensibilità dentale, che possono avere un impatto su salute e relazioni sociali. Pertanto, oggigiorno, ai cosmetici destinati all’oral care è richiesta un’azione non solamente estetica, ma anche preventiva. Il settore delle nanotecnologie nell’industria cosmetica è in rapida e continua evoluzione, in quanto permette di creare nuovi prodotti a base di nanomateriali con proprietà chimico-fisiche sempre migliorate. Nel campo della cosmesi orale, ricoprono un ruolo di primo piano i nanomateriali d’argento e di idrossiapatite, dotati rispettivamente di attività antibatterica e remineralizzante. Lo scopo della tesi consiste, attraverso una revisione dell’ambito normativo cosmetico (in particolare il Regolamento (CE) 1223/2009) e della letteratura scientifica, nell’affrontare ogni loro aspetto, dai loro meccanismi d’azione alle loro applicazioni nella cosmesi orale, passando per la loro sintesi e la loro potenziale tossicità per l’uomo, poiché la loro maggiore bioattività ha sollevato dei dubbi sulla loro biosicurezza. L’attività antibatterica del nano-argento nei confronti di Streptococcus mutans, la principale specie coinvolta nei fenomeni cariogeni, è stata dimostrata da diversi studi in vitro (Ahmed et al., 2019; Yin et al., 2020; Teixeira et al., 2018), così come la sua maggiore efficacia rispetto ad altri nanomateriali (Junevičius et al., 2015; Hernandez-Sierra et al., 2008; Eslami et al., 2015), le quali sono influenzate da diversi fattori, come dimensioni, forma, stato colloidale e carica superficiale (Raza et al., 2016; Tejamaya et al., 2012). I potenziali effetti citotossici, genotossici e infiammatori del nano-argento sono stati studiati su diverse linee cellulari in vitro (Stoehr et al., 2011; Sooklert et al., 2019; Nishanth et al., 2011). Tuttavia, non sono emerse evidenze cliniche della tossicità dei nanomateriali d’argento nei cosmetici orali, sia per il loro uso topico e non sistemico sia per i sempre più innovativi metodi di biosintesi, che, sostituendo quelli fisici e chimici e sfruttando piante, alghe, batteri e funghi, consentono di ottenere nanomateriali efficaci, maggiormente biocompatibili e meno tossici per la salute umana. La nano-idrossiapatite rappresenta un nanomateriale remineralizzante rivoluzionario nella cosmesi orale da un punto di vista sia preventivo sia riparativo, poiché preserva e migliora struttura, funzione e aspetto del dente. Diversi studi in vitro (Tschoppe et al., 2011; Manchery et al., 2019; Swarup e Rao, 2012; Colombo et al., 2016) hanno dimostrato che nanomateriali di idrossiapatite sono maggiormente efficaci rispetto al fluoro, agente remineralizzante ampiamente usato, poiché presentano caratteristiche chimico-fisiche molto simili alle componenti minerali dello smalto, che consentono loro di formare un rivestimento di apatite sulle superfici di smalto e dentina. Il largo impiego di nano-idrossiapatite nei cosmetici orali è dovuto sia alla sua efficacia sia alla sua provata sicurezza nei confronti di uomo (Ramis et al., 2018) e ambiente, in quanto in grado di adsorbire ioni di metalli pesanti presenti nelle acque reflue (Chen et al., 2010; Jing et al., 2018). L’utilizzo di nanomateriali nei cosmetici per l’igiene orale risulta più sicuro rispetto ad una loro applicazione in campo medico, in quanto il loro assorbimento sistemico è notevolmente ridotto, se non addirittura assente. Sono comunque necessari ulteriori studi sui loro effetti e sulla loro tossicità in vitro e soprattutto in vivo, così come sui processi alla base della loro sintesi, in modo da ottenere dentifrici e collutori ancora più efficaci e sicuri per l’utilizzatore finale.

Utilizzo dei nanomateriali nell'oral care: funzionalità cosmetiche e sicurezza

BERTOGLIO, SIMONE
2020/2021

Abstract

Adottare una corretta igiene orale è fondamentale per prevenire numerose problematiche, quali carie, gengiviti, parodontiti, perdita di denti, alitosi, demineralizzazione dello smalto e ipersensibilità dentale, che possono avere un impatto su salute e relazioni sociali. Pertanto, oggigiorno, ai cosmetici destinati all’oral care è richiesta un’azione non solamente estetica, ma anche preventiva. Il settore delle nanotecnologie nell’industria cosmetica è in rapida e continua evoluzione, in quanto permette di creare nuovi prodotti a base di nanomateriali con proprietà chimico-fisiche sempre migliorate. Nel campo della cosmesi orale, ricoprono un ruolo di primo piano i nanomateriali d’argento e di idrossiapatite, dotati rispettivamente di attività antibatterica e remineralizzante. Lo scopo della tesi consiste, attraverso una revisione dell’ambito normativo cosmetico (in particolare il Regolamento (CE) 1223/2009) e della letteratura scientifica, nell’affrontare ogni loro aspetto, dai loro meccanismi d’azione alle loro applicazioni nella cosmesi orale, passando per la loro sintesi e la loro potenziale tossicità per l’uomo, poiché la loro maggiore bioattività ha sollevato dei dubbi sulla loro biosicurezza. L’attività antibatterica del nano-argento nei confronti di Streptococcus mutans, la principale specie coinvolta nei fenomeni cariogeni, è stata dimostrata da diversi studi in vitro (Ahmed et al., 2019; Yin et al., 2020; Teixeira et al., 2018), così come la sua maggiore efficacia rispetto ad altri nanomateriali (Junevičius et al., 2015; Hernandez-Sierra et al., 2008; Eslami et al., 2015), le quali sono influenzate da diversi fattori, come dimensioni, forma, stato colloidale e carica superficiale (Raza et al., 2016; Tejamaya et al., 2012). I potenziali effetti citotossici, genotossici e infiammatori del nano-argento sono stati studiati su diverse linee cellulari in vitro (Stoehr et al., 2011; Sooklert et al., 2019; Nishanth et al., 2011). Tuttavia, non sono emerse evidenze cliniche della tossicità dei nanomateriali d’argento nei cosmetici orali, sia per il loro uso topico e non sistemico sia per i sempre più innovativi metodi di biosintesi, che, sostituendo quelli fisici e chimici e sfruttando piante, alghe, batteri e funghi, consentono di ottenere nanomateriali efficaci, maggiormente biocompatibili e meno tossici per la salute umana. La nano-idrossiapatite rappresenta un nanomateriale remineralizzante rivoluzionario nella cosmesi orale da un punto di vista sia preventivo sia riparativo, poiché preserva e migliora struttura, funzione e aspetto del dente. Diversi studi in vitro (Tschoppe et al., 2011; Manchery et al., 2019; Swarup e Rao, 2012; Colombo et al., 2016) hanno dimostrato che nanomateriali di idrossiapatite sono maggiormente efficaci rispetto al fluoro, agente remineralizzante ampiamente usato, poiché presentano caratteristiche chimico-fisiche molto simili alle componenti minerali dello smalto, che consentono loro di formare un rivestimento di apatite sulle superfici di smalto e dentina. Il largo impiego di nano-idrossiapatite nei cosmetici orali è dovuto sia alla sua efficacia sia alla sua provata sicurezza nei confronti di uomo (Ramis et al., 2018) e ambiente, in quanto in grado di adsorbire ioni di metalli pesanti presenti nelle acque reflue (Chen et al., 2010; Jing et al., 2018). L’utilizzo di nanomateriali nei cosmetici per l’igiene orale risulta più sicuro rispetto ad una loro applicazione in campo medico, in quanto il loro assorbimento sistemico è notevolmente ridotto, se non addirittura assente. Sono comunque necessari ulteriori studi sui loro effetti e sulla loro tossicità in vitro e soprattutto in vivo, così come sui processi alla base della loro sintesi, in modo da ottenere dentifrici e collutori ancora più efficaci e sicuri per l’utilizzatore finale.
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