L’insegnamento della matematica e del problem solving rappresenta un’importante sfida per la scuola ad ogni livello; già dai primi gradi di istruzione, è, infatti, fondamentale supportare gli alunni nella costruzione di un bagaglio chiaro e completo di conoscenze, abilità e competenze in questo ambito disciplinare, individuando e superando le possibili misconcezioni che naturalmente si possono creare. Un aspetto di particolare rilievo, così come sottolineato dalla letteratura in merito, riguarda, inoltre, la costruzione di un rapporto sereno e costruttivo degli alunni con la materia, fin dalle prime esperienze. È infatti, dimostrato che una scarsa auto-efficacia dell’alunno o la percezione di un costante giudizio negativo insito nell’esperienza di sbagliare, possano compromettere il successo nelle risposte ai compiti e alle sfide proposte. Con il supporto di recenti ricerche condotte sul campo, si propone dunque, in questa tesi, un intervento di recupero e potenziamento in matematica e nel problem solving con un piccolo gruppo di alunni di quinta primaria, in DAD. Il percorso viene contestualizzato in un progetto più ampio di supporto scolastico, dedicato agli alunni che hanno avuto difficoltà nella partecipazione alla DAD curricolare della propria scuola, nel periodo di chiusura degli istituti scolastici durante la pandemia da Covid-19, e si trovavano per questo in una situazione di svantaggio rispetto ai compagni. L’intervento si caratterizza per un approccio per fasi alla risoluzione dei problemi, l’utilizzo di giochi didattici, per il recupero delle abilità di base in matematica, l’inserimento delle attività in una cornice narrativa, ludica e motivante, la riprogettazione didattica sulla base dei bisogni individuali e la valorizzazione del gruppo come risorsa per l’apprendimento. Dall’analisi dei dati raccolti, emerge un effettivo miglioramento degli alunni del campione sperimentale nei diversi ambiti considerati: tra cui matematica e problem solving, ma anche in italiano e nell’attivazione dei processi cognitivi. Si può quindi affermare che l’intervento sia risultato significativo per il recupero scolastico e per il potenziamento in matematica e nel problem solving del gruppo di alunni.

Apprendere il problem solving in DAD con il progetto “Nessuno Resta Indietro”. Una ricerca empirica in V primaria.

FORNO, ILARIA
2020/2021

Abstract

L’insegnamento della matematica e del problem solving rappresenta un’importante sfida per la scuola ad ogni livello; già dai primi gradi di istruzione, è, infatti, fondamentale supportare gli alunni nella costruzione di un bagaglio chiaro e completo di conoscenze, abilità e competenze in questo ambito disciplinare, individuando e superando le possibili misconcezioni che naturalmente si possono creare. Un aspetto di particolare rilievo, così come sottolineato dalla letteratura in merito, riguarda, inoltre, la costruzione di un rapporto sereno e costruttivo degli alunni con la materia, fin dalle prime esperienze. È infatti, dimostrato che una scarsa auto-efficacia dell’alunno o la percezione di un costante giudizio negativo insito nell’esperienza di sbagliare, possano compromettere il successo nelle risposte ai compiti e alle sfide proposte. Con il supporto di recenti ricerche condotte sul campo, si propone dunque, in questa tesi, un intervento di recupero e potenziamento in matematica e nel problem solving con un piccolo gruppo di alunni di quinta primaria, in DAD. Il percorso viene contestualizzato in un progetto più ampio di supporto scolastico, dedicato agli alunni che hanno avuto difficoltà nella partecipazione alla DAD curricolare della propria scuola, nel periodo di chiusura degli istituti scolastici durante la pandemia da Covid-19, e si trovavano per questo in una situazione di svantaggio rispetto ai compagni. L’intervento si caratterizza per un approccio per fasi alla risoluzione dei problemi, l’utilizzo di giochi didattici, per il recupero delle abilità di base in matematica, l’inserimento delle attività in una cornice narrativa, ludica e motivante, la riprogettazione didattica sulla base dei bisogni individuali e la valorizzazione del gruppo come risorsa per l’apprendimento. Dall’analisi dei dati raccolti, emerge un effettivo miglioramento degli alunni del campione sperimentale nei diversi ambiti considerati: tra cui matematica e problem solving, ma anche in italiano e nell’attivazione dei processi cognitivi. Si può quindi affermare che l’intervento sia risultato significativo per il recupero scolastico e per il potenziamento in matematica e nel problem solving del gruppo di alunni.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/128417