BACKGROUND Over the past few decades, the twin pregnancy rate has steadily increased in all developed countries. One of the main reasons lies in the increase in maternal age which on the one hand has the effect of increasing the natural frequency of twins and on the other hand of reducing female fertility, with greater use of ART (Assisted Reproductive Technology). Twin pregnancies have been shown to be at greater risk of maternal and neonatal complications than single pregnancies. In particular, it has been shown that ART twins are at risk of preterm births, therefore being more prone to complications typical of prematurity: RDS (Respiratory Distress Syndrome), ROP (Retinopathy of The Premature), NEC (Necrotizing Enterocolitis), IVH (Intraventricular Haemorrhage), PVL (Periventricular Leukomalacia) and BPD (Bronchopulmonary Dysplasia). STUDY OBJECTIVES Considered the limited results in the literature regarding monochorionic pregnancies conceived with ART, the aim of this study is to investigate the perinatal and neonatal outcomes of single chorionic twin pregnancy from ART compared to spontaneous twin pregnancy, followed in the reference center of the Sant'Anna Hospital in Turin. The primary objective of the study is to underestimate the short-term neonatal outcomes, while the secondary objective is to underestimate the long-term outcomes of neurological and auxological development. PATIENTS AND METHODS The project is a retrospective case-control clinical study with 1 to 2 matching for gestational age and birth weight discordance > 25%. The sample size was set at 44 pregnancies for cases and 88 pregnancies for controls for a total of 89 babies from twin or triplets and 182 babies from twin pregnancies, respectively. The descriptive analyzes were conducted with the classic descriptive statistics indicators, the case-controls were compared for quantitative variables using the non-parametric Kruskal-Wallis test or the ANOVA One Way analysis of variance; logistic regression models were used for the univariate analysis. RESULTS As reported in most of the studies in the literature, for the obstetric part the results reflect the expected for ART compared to spontaneous pregnancies: a higher maternal age with OR 1.13 (95% CI 1.07-1.19), a greater probability of being at first pregnancy with OR 3.23 (95% CI 1.78-5.85), a greater probability of gestational diabetes mellitus with OR 2.61 (95% CI 1.41-4.82). For the part of perinatal and neonatal outcomes, compared to what has been said in the literature, our data does not show a statistically significant difference between cases and controls, with almost overlapping birth weight and other auxological measures, except for an increased risk of BPD in neonates conceived with ART, with OR 5.97 (95% CI 1.13-31.61). CONCLUSIONS Most of the results didn’t demonstrate an increased risk of unfavorable outcomes for PMA infants, although the greater risk of developing BPD clearly emerges and it will be interesting to continue with a prospective study to verify whether, in the face of this increased risk, may develop respiratory fragility over time that puts these children at greater risk for various pulmonary complications.

BACKGROUND Negli ultimi decenni, il tasso di gravidanze gemellari è aumentato costantemente in tutti i Paesi sviluppati. Uno dei motivi principali risiede nell’aumento dell’età materna che, da una parte ha l’effetto di aumentare la frequenza naturale dei gemelli e dall’altra di ridurre la fertilità femminile, con maggior ricorso alle tecniche di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita). È stato dimostrato che le gravidanze gemellari sono a maggior rischio di complicanze materne e neonatali rispetto alle gravidanze singole. In particolare, è stato dimostrato che i gemelli PMA sono a rischio significativo di nascite pretermine, essendo quindi più soggetti alle complicanze tipiche della prematuranza: RDS (Sindrome da Distress Respiratorio), ROP (Retinopatia Del Prematuro), NEC (Enterocolite Necrotizzante), IVH (Emorragia Intraventricolare), PVL (Leucomalacia Periventricolare) e BPD (Displasia Broncopolmonare). OBIETTIVI Dati gli esigui risultati in letteratura circa le gravidanze monocoriali concepite con PMA, lo scopo di questo studio è indagare gli esiti perinatali e neonatali della gravidanza gemellare monocoriale da PMA rispetto alla gravidanza gemellare spontanea, seguite nel centro di riferimento dell’Ospedale Sant’Anna di Torino. L'obiettivo primario dello studio è valutare gli outcome neonatali a breve termine, mentre l'obiettivo secondario è valutare gli esiti a distanza dello sviluppo neurologico ed auxologico. PAZIENTI E METODI Il progetto è uno studio clinico retrospettivo caso-controllo con appaiamento 1 a 2 per età gestazionale e discordanza del peso alla nascita > 25%. La numerosità del campione è stata fissata a 44 gravidanze per i casi e a 88 gravidanze per i controlli per un totale rispettivamente di 89 neonati da gravidanze bigemellari o trigemellari e 182 neonati da gravidanze bigemellari. Le analisi descrittive sono state condotte con i classici indicatori di statistica descrittiva, i casi-controlli sono stati confrontati per le variabili quantitative mediante il test non parametrico di Kruskal-Wallis o l’analisi della varianza ANOVA One Way; per l’analisi univariata sono stati utilizzati modelli di regressione logistica. RISULTATI Come riportato nella maggior parte degli studi in letteratura, per la parte ostetrica i risultati dello studio rispecchiano l’atteso per le gravidanze PMA rispetto alle spontanee: un’età materna più alta con OR 1,13 (IC 95% 1,07-1,19), una maggior probabilità di essere primipare con OR 3,23 (IC 95% 1,78-5,85), una maggior probabilità di sviluppare diabete mellito gestazionale con OR 2,61 (IC 95% 1,41-4,82). Invece, per la parte di esiti perinatali e neonatali, rispetto a quanto detto in letteratura, i nostri dati non indicano una differenza statisticamente significativa tra casi e controlli, con peso alla nascita e altre misure auxologiche pressoché sovrapponibili, eccetto per un notevole aumento di rischio di BPD nei neonati concepiti con PMA, con OR 5,97 (IC 95% 1,13-31,61). CONCLUSIONI La maggior parte dei risultati non ha dimostrato un aumentato rischio di outcome sfavorevoli per i neonati da PMA, anche se emerge chiaramente il maggior rischio di sviluppare BPD e sarà interessante proseguire con uno studio prospettico per verificare se, a fronte di questo aumentato rischio, si possa sviluppare nel tempo una fragilità respiratoria che metta tali bambini più a rischio di varie complicanze polmonari.

GEMELLI MONOCORIALI CONCEPITI CON PMA: STUDIO CASO-CONTROLLO SUGLI OUTCOME A BREVE E A LUNGO TERMINE ​

DI MATTEO, VERONICA
2020/2021

Abstract

BACKGROUND Negli ultimi decenni, il tasso di gravidanze gemellari è aumentato costantemente in tutti i Paesi sviluppati. Uno dei motivi principali risiede nell’aumento dell’età materna che, da una parte ha l’effetto di aumentare la frequenza naturale dei gemelli e dall’altra di ridurre la fertilità femminile, con maggior ricorso alle tecniche di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita). È stato dimostrato che le gravidanze gemellari sono a maggior rischio di complicanze materne e neonatali rispetto alle gravidanze singole. In particolare, è stato dimostrato che i gemelli PMA sono a rischio significativo di nascite pretermine, essendo quindi più soggetti alle complicanze tipiche della prematuranza: RDS (Sindrome da Distress Respiratorio), ROP (Retinopatia Del Prematuro), NEC (Enterocolite Necrotizzante), IVH (Emorragia Intraventricolare), PVL (Leucomalacia Periventricolare) e BPD (Displasia Broncopolmonare). OBIETTIVI Dati gli esigui risultati in letteratura circa le gravidanze monocoriali concepite con PMA, lo scopo di questo studio è indagare gli esiti perinatali e neonatali della gravidanza gemellare monocoriale da PMA rispetto alla gravidanza gemellare spontanea, seguite nel centro di riferimento dell’Ospedale Sant’Anna di Torino. L'obiettivo primario dello studio è valutare gli outcome neonatali a breve termine, mentre l'obiettivo secondario è valutare gli esiti a distanza dello sviluppo neurologico ed auxologico. PAZIENTI E METODI Il progetto è uno studio clinico retrospettivo caso-controllo con appaiamento 1 a 2 per età gestazionale e discordanza del peso alla nascita > 25%. La numerosità del campione è stata fissata a 44 gravidanze per i casi e a 88 gravidanze per i controlli per un totale rispettivamente di 89 neonati da gravidanze bigemellari o trigemellari e 182 neonati da gravidanze bigemellari. Le analisi descrittive sono state condotte con i classici indicatori di statistica descrittiva, i casi-controlli sono stati confrontati per le variabili quantitative mediante il test non parametrico di Kruskal-Wallis o l’analisi della varianza ANOVA One Way; per l’analisi univariata sono stati utilizzati modelli di regressione logistica. RISULTATI Come riportato nella maggior parte degli studi in letteratura, per la parte ostetrica i risultati dello studio rispecchiano l’atteso per le gravidanze PMA rispetto alle spontanee: un’età materna più alta con OR 1,13 (IC 95% 1,07-1,19), una maggior probabilità di essere primipare con OR 3,23 (IC 95% 1,78-5,85), una maggior probabilità di sviluppare diabete mellito gestazionale con OR 2,61 (IC 95% 1,41-4,82). Invece, per la parte di esiti perinatali e neonatali, rispetto a quanto detto in letteratura, i nostri dati non indicano una differenza statisticamente significativa tra casi e controlli, con peso alla nascita e altre misure auxologiche pressoché sovrapponibili, eccetto per un notevole aumento di rischio di BPD nei neonati concepiti con PMA, con OR 5,97 (IC 95% 1,13-31,61). CONCLUSIONI La maggior parte dei risultati non ha dimostrato un aumentato rischio di outcome sfavorevoli per i neonati da PMA, anche se emerge chiaramente il maggior rischio di sviluppare BPD e sarà interessante proseguire con uno studio prospettico per verificare se, a fronte di questo aumentato rischio, si possa sviluppare nel tempo una fragilità respiratoria che metta tali bambini più a rischio di varie complicanze polmonari.
ITA
BACKGROUND Over the past few decades, the twin pregnancy rate has steadily increased in all developed countries. One of the main reasons lies in the increase in maternal age which on the one hand has the effect of increasing the natural frequency of twins and on the other hand of reducing female fertility, with greater use of ART (Assisted Reproductive Technology). Twin pregnancies have been shown to be at greater risk of maternal and neonatal complications than single pregnancies. In particular, it has been shown that ART twins are at risk of preterm births, therefore being more prone to complications typical of prematurity: RDS (Respiratory Distress Syndrome), ROP (Retinopathy of The Premature), NEC (Necrotizing Enterocolitis), IVH (Intraventricular Haemorrhage), PVL (Periventricular Leukomalacia) and BPD (Bronchopulmonary Dysplasia). STUDY OBJECTIVES Considered the limited results in the literature regarding monochorionic pregnancies conceived with ART, the aim of this study is to investigate the perinatal and neonatal outcomes of single chorionic twin pregnancy from ART compared to spontaneous twin pregnancy, followed in the reference center of the Sant'Anna Hospital in Turin. The primary objective of the study is to underestimate the short-term neonatal outcomes, while the secondary objective is to underestimate the long-term outcomes of neurological and auxological development. PATIENTS AND METHODS The project is a retrospective case-control clinical study with 1 to 2 matching for gestational age and birth weight discordance > 25%. The sample size was set at 44 pregnancies for cases and 88 pregnancies for controls for a total of 89 babies from twin or triplets and 182 babies from twin pregnancies, respectively. The descriptive analyzes were conducted with the classic descriptive statistics indicators, the case-controls were compared for quantitative variables using the non-parametric Kruskal-Wallis test or the ANOVA One Way analysis of variance; logistic regression models were used for the univariate analysis. RESULTS As reported in most of the studies in the literature, for the obstetric part the results reflect the expected for ART compared to spontaneous pregnancies: a higher maternal age with OR 1.13 (95% CI 1.07-1.19), a greater probability of being at first pregnancy with OR 3.23 (95% CI 1.78-5.85), a greater probability of gestational diabetes mellitus with OR 2.61 (95% CI 1.41-4.82). For the part of perinatal and neonatal outcomes, compared to what has been said in the literature, our data does not show a statistically significant difference between cases and controls, with almost overlapping birth weight and other auxological measures, except for an increased risk of BPD in neonates conceived with ART, with OR 5.97 (95% CI 1.13-31.61). CONCLUSIONS Most of the results didn’t demonstrate an increased risk of unfavorable outcomes for PMA infants, although the greater risk of developing BPD clearly emerges and it will be interesting to continue with a prospective study to verify whether, in the face of this increased risk, may develop respiratory fragility over time that puts these children at greater risk for various pulmonary complications.
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
801604_tesiveronicadimatteo.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.28 MB
Formato Adobe PDF
1.28 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/128408