Background and Objective: Feeding intolerance (FI) is a common condition in preterm infants and it is related to the immaturity of the gastrointestinal function. It is defined as clinical signs suggesting the inability to digest enteral feedings. Typical signs of feeding intolerance such as the persistence of gastric residuals, bilious residuals, abdominal distension, emesis and changes in bowel function are widely analyzed in the literature. However, there is no standard evaluation criteria and it is necessary to propose a univocal approach to diagnosis and clinical management. The aim of this study is to assess the clinical impact of a new protocol for Feeding tolerance evaluation that closely defined FI signs and guided clinicians. Methods: A protocol for FI evaluation (abdominal distension, gastric residuals, regurgitation and emesis, changes in bowel function and clinical stability) was introduced in January 2018 in the Neonatal Intensive Care Unit of the Sant'Anna Hospital in Turin as a guide the suspension of feeding. In this retrospective cohort study a preterm population (gestational age <30 weeks) exposed to the new protocol was compared with a historical non-exposed population of equal gestational age and weight enrolled in the previous 2 years. Both cohorts (exposed and unexposed) must have started enteral feeding by the 7th day of life and needed respiratory support for > 7 days but not beyond 42. The primary outcome is the time to Full Enteral Feeding (FEF), set at 150 ml/kg/day of milk, while growth, side effects (necrotizing enterocolitis-NEC, sepsis), central venous catheter (CVC) support and recovery duration will be evaluated as secondary outcomes. The statistical analysis was conducted on the whole population and on newborns with intrauterine growth restriction (IUGR). Results: The sample size was calculated at 60 patients; 30 were exposed to the protocol and 30 belong to the non-exposed group. The 2 cohorts were similar in gestational age, weight and clinical variables (RDS prophylaxis, PDA, IUGR, respiratory support). The results attest to a reduction in the achievement of FEF (26,37±7,26 VS 33,77±21,42; p<0,05) in exposed, fewer interruptions in enteral feeding and suspended meals per patient: 3.60±3,05 vs 6,77±7,61 e 9,63±9,02 vs 19,2±28,30 (p<0,05). No weight increase was observed in the 2 cohorts; however, the weight trend (absolute and in Z-score) was better in the exposed subjects (p <0.001). A reduced FEF was also observed in those exposed with IUGR. A reduction in CVC permanence was observed in those exposed with IUGR (30,43±6,70 vs 48,14±25,27; p<0,05). No differences were observed in terms of NEC, sepsis and of hospitalization. Conclusions:The protocol application allows the reduction of the time to reach the FEF especially in the IUGR population without presenting side effects (NEC, sepsis). Furthermore, a better weight trend (absolute and in z-score) was observed in the cohort exposed to the protocol.
Background e scopo: L’intolleranza dell’alimentazione enterale (FI) rappresenta una delle problematiche principali del neonato pretermine ed è correlata all’immaturità dell’apparato gastroenterico. Essa viene definita come l’insieme di segni clinici determinati dall’inabilità da parte dell’intestino del prematuro di affrontare il transito e la digestione degli alimenti. I segni clinici tipici della FI come la presenza di residuo gastrico post-prandiale, distensione addominale, emesi ed alterazioni dell’alvo vengono ampiamente presi in analisi in letteratura. Manca, tuttavia, una standardizzazione della loro valutazione e, di conseguenza, un approccio univoco alla diagnosi e trattamento della FI. Obiettivo dello studio è stato valutare l’impatto clinico dell’applicazione di un protocollo di valutazione della tolleranza all’alimentazione enterale che definisse strettamente i segni di intolleranza e che guidasse l’atteggiamento dei clinici. Materiali e metodi: Un protocollo per la valutazione dei segni di FI (distensione addominale, ristagno gastrico, rigurgito e vomito, alterazioni dell’alvo e stabilità clinica) e che guidasse la sospensione dell’alimentazione è stato introdotto a gennaio 2018 nella Terapia Intensiva Neonatale Universitaria dell’Ospedale Sant’Anna di Torino. In questo studio di coorte retrospettivo una popolazione di pretermine (età gestazionale < 30 settimane) esposta al nuovo protocollo è stata confrontata con una popolazione storica non esposta di pari età gestazionale e peso arruolata nei 2 anni precedenti. Entrambe le coorti (esposti e non esposti) dovevano avere iniziato l’alimentazione enterale entro il 7° giorno di vita ed aver avuto necessità di sostegno respiratorio per > 7 giorni ma non oltre i 42. Outcome primario dello studio è stato valutare il tempo di raggiungimento della Full Enteral Feeding (FEF), posto a 150 ml/kg/die. Outcome secondari dello studio sono stati la valutazione della crescita, degli aventi avversi (enterocolite necrotizzante-NEC, sepsi), della permanenza di accesso venoso centrale (CVC) e della durata del ricovero. L’analisi statistica è stata condotta sulla popolazione in toto e su quella di neonati con restrizione di crescita intrauterina (IUGR). Risultati: Sessanta pazienti sono stati inclusi nello studio, 30 nella coorte esposti e 30 in quella non esposti. Le due coorti sono risultate simili per età gestazionale, peso e variabili cliniche (profilassi per RDS, PDA, IUGR, supporto respiratorio). È stata osservata una riduzione del tempo di FEF (26,37±7,26 VS 33,77±21,42; p<0,05) negli esposti, una riduzione delle interruzioni dell’alimentazione e del numero di pasti sospesi: 3.60±3,05 vs 6,77±7,61 e 9,63±9,02 vs 19,2±28,30 (p<0,05). Non è stato osservato un incremento ponderale nelle 2 coorti; tuttavia, l’andamento del peso (assoluto e in Z-score) è stato migliore negli esposti (p < 0.001). Una ridotta FEF è stata osservata anche negli esposti con IUGR. È stata osservata una riduzione della permanenza del CVC negli esposti con IUGR (30,43±6,70 vs 48,14±25,27; p<0,05). Non sono state osservate differenze in termini di NEC, sepsi e durata del ricovero. Conclusioni: L’applicazione del protocollo permette la riduzione del tempo di raggiungimento della FEF soprattutto nella popolazione IUGR senza presentare effetti avversi (NEC, sepsi). Inoltre, si è osservato un migliore andamento del peso (assoluto e in z-score) nella coorte esposta al protocollo.
Impatto clinico di un nuovo protocollo di valutazione della tolleranza alimentare nel neonato pretermine
CAPRA, ELEONORA
2020/2021
Abstract
Background e scopo: L’intolleranza dell’alimentazione enterale (FI) rappresenta una delle problematiche principali del neonato pretermine ed è correlata all’immaturità dell’apparato gastroenterico. Essa viene definita come l’insieme di segni clinici determinati dall’inabilità da parte dell’intestino del prematuro di affrontare il transito e la digestione degli alimenti. I segni clinici tipici della FI come la presenza di residuo gastrico post-prandiale, distensione addominale, emesi ed alterazioni dell’alvo vengono ampiamente presi in analisi in letteratura. Manca, tuttavia, una standardizzazione della loro valutazione e, di conseguenza, un approccio univoco alla diagnosi e trattamento della FI. Obiettivo dello studio è stato valutare l’impatto clinico dell’applicazione di un protocollo di valutazione della tolleranza all’alimentazione enterale che definisse strettamente i segni di intolleranza e che guidasse l’atteggiamento dei clinici. Materiali e metodi: Un protocollo per la valutazione dei segni di FI (distensione addominale, ristagno gastrico, rigurgito e vomito, alterazioni dell’alvo e stabilità clinica) e che guidasse la sospensione dell’alimentazione è stato introdotto a gennaio 2018 nella Terapia Intensiva Neonatale Universitaria dell’Ospedale Sant’Anna di Torino. In questo studio di coorte retrospettivo una popolazione di pretermine (età gestazionale < 30 settimane) esposta al nuovo protocollo è stata confrontata con una popolazione storica non esposta di pari età gestazionale e peso arruolata nei 2 anni precedenti. Entrambe le coorti (esposti e non esposti) dovevano avere iniziato l’alimentazione enterale entro il 7° giorno di vita ed aver avuto necessità di sostegno respiratorio per > 7 giorni ma non oltre i 42. Outcome primario dello studio è stato valutare il tempo di raggiungimento della Full Enteral Feeding (FEF), posto a 150 ml/kg/die. Outcome secondari dello studio sono stati la valutazione della crescita, degli aventi avversi (enterocolite necrotizzante-NEC, sepsi), della permanenza di accesso venoso centrale (CVC) e della durata del ricovero. L’analisi statistica è stata condotta sulla popolazione in toto e su quella di neonati con restrizione di crescita intrauterina (IUGR). Risultati: Sessanta pazienti sono stati inclusi nello studio, 30 nella coorte esposti e 30 in quella non esposti. Le due coorti sono risultate simili per età gestazionale, peso e variabili cliniche (profilassi per RDS, PDA, IUGR, supporto respiratorio). È stata osservata una riduzione del tempo di FEF (26,37±7,26 VS 33,77±21,42; p<0,05) negli esposti, una riduzione delle interruzioni dell’alimentazione e del numero di pasti sospesi: 3.60±3,05 vs 6,77±7,61 e 9,63±9,02 vs 19,2±28,30 (p<0,05). Non è stato osservato un incremento ponderale nelle 2 coorti; tuttavia, l’andamento del peso (assoluto e in Z-score) è stato migliore negli esposti (p < 0.001). Una ridotta FEF è stata osservata anche negli esposti con IUGR. È stata osservata una riduzione della permanenza del CVC negli esposti con IUGR (30,43±6,70 vs 48,14±25,27; p<0,05). Non sono state osservate differenze in termini di NEC, sepsi e durata del ricovero. Conclusioni: L’applicazione del protocollo permette la riduzione del tempo di raggiungimento della FEF soprattutto nella popolazione IUGR senza presentare effetti avversi (NEC, sepsi). Inoltre, si è osservato un migliore andamento del peso (assoluto e in z-score) nella coorte esposta al protocollo.File | Dimensione | Formato | |
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