Le dinamiche che si instaurano all’interno di un gruppo classe rappresentano per i bambini la prima opportunità, alternativa alla famiglia, di fare esperienza sociale e quindi di sentirsi parte di una comunità. Insieme ai pari e con la guida di insegnanti competenti, i bambini sviluppano una modalità di pensiero creativo, personale, divergente e una capacità di giudizio critica e profonda che permette loro di inserirsi in modo informato e attivo all’interno della società. Il gruppo, quindi, rappresenta in questo caso la forma più desiderabile di conoscenza e allo stesso tempo la più efficace: attraverso il confronto e l’espressione di idee differenti, i bambini imparano a rispettare gli altri e a confutare o sostenere le proprie opinioni, impegnandosi a diventare cittadini consapevoli. In questo contesto di mutuo apprendimento non si deve trascurare il ruolo sempre più pervasivo che ricoprono le tecnologie in ambito educativo. Gli studenti accedono con sempre maggiore facilità a risorse in rete, ma occorre che essi siano in grado di parlare un linguaggio scientifico che li aiuti a porsi delle domande pertinenti e a valutare con i filtri adeguati la quantità di informazioni a cui hanno accesso. In generale è necessario prestare grande attenzione al rapporto tra scienza e società, perché queste si influenzano a vicenda in un rapporto di scambio e di crescita continua: le scienze e le innovazioni scientifiche determinano inevitabilmente il tipo di società in cui viviamo, e allo stesso tempo è la società stessa che influenza lo sviluppo e la ricerca in ambiti specifici. La libertà di formarsi un’opinione personale su temi scientifici deve essere supportata necessariamente da un’alfabetizzazione scientifica, dove per alfabetizzazione in senso più ampio si intende la possibilità di fornire agli studenti tutti gli strumenti necessari per poter comunicare nella propria lingua madre affinché non solo siano in grado di comprendere ciò che leggono, ma perché siano capaci di esprimere correttamene il loro pensiero. L’indagine scientifica si deve inserire nel contesto della storia dell’umanità, favorendo la consapevolezza che ogni studente ha un ruolo nella società e quindi nella storia, e che questo diritto ad essere attori attivi e partecipi all’interno di una comunità più ampia può avvenire solo in un contesto democratico. Il mio progetto multidisciplinare si è interrogato sul valore democratico delle scienze nell’approfondimento di tematiche inerenti la sostenibilità e la cittadinanza attiva, in particolare tramite la presentazione dei diciassette punti dell’Agenda 2030. Con l’applicazione di metodologie specifiche quali la discussione guidata, il cooperative learning e esperienze di didattica multimediale, ho coinvolto il gruppo di studenti di quinta primaria nella realizzazione di materiale utile da presentare alle altre classi della scuola. Ho citato le principali teorie pedagogiche a cavallo tra Ottocento e Novecento, dall’attivismo pedagogico di Dewey al funzionalismo di Claparéde passando per l’esperienza delle scuole nuove di Ferriere, che hanno contribuito alla nascita di un nuovo modello educativo centrato sulla figura del discente e sostenuto dalle riforme istituzionali a partire dai programmi del 1985 per approdare alle Indicazioni Nazionali del 2012 e ai Nuovi scenari del 2018, con un riferimento specifico ai nuovi criteri di valutazione scolastica del 2020.

L’esercizio della democrazia attraverso le Scienze: un percorso didattico di educazione alla cittadinanza e alla sostenibilità nella scuola primaria

APRA', FRANCESCA
2020/2021

Abstract

Le dinamiche che si instaurano all’interno di un gruppo classe rappresentano per i bambini la prima opportunità, alternativa alla famiglia, di fare esperienza sociale e quindi di sentirsi parte di una comunità. Insieme ai pari e con la guida di insegnanti competenti, i bambini sviluppano una modalità di pensiero creativo, personale, divergente e una capacità di giudizio critica e profonda che permette loro di inserirsi in modo informato e attivo all’interno della società. Il gruppo, quindi, rappresenta in questo caso la forma più desiderabile di conoscenza e allo stesso tempo la più efficace: attraverso il confronto e l’espressione di idee differenti, i bambini imparano a rispettare gli altri e a confutare o sostenere le proprie opinioni, impegnandosi a diventare cittadini consapevoli. In questo contesto di mutuo apprendimento non si deve trascurare il ruolo sempre più pervasivo che ricoprono le tecnologie in ambito educativo. Gli studenti accedono con sempre maggiore facilità a risorse in rete, ma occorre che essi siano in grado di parlare un linguaggio scientifico che li aiuti a porsi delle domande pertinenti e a valutare con i filtri adeguati la quantità di informazioni a cui hanno accesso. In generale è necessario prestare grande attenzione al rapporto tra scienza e società, perché queste si influenzano a vicenda in un rapporto di scambio e di crescita continua: le scienze e le innovazioni scientifiche determinano inevitabilmente il tipo di società in cui viviamo, e allo stesso tempo è la società stessa che influenza lo sviluppo e la ricerca in ambiti specifici. La libertà di formarsi un’opinione personale su temi scientifici deve essere supportata necessariamente da un’alfabetizzazione scientifica, dove per alfabetizzazione in senso più ampio si intende la possibilità di fornire agli studenti tutti gli strumenti necessari per poter comunicare nella propria lingua madre affinché non solo siano in grado di comprendere ciò che leggono, ma perché siano capaci di esprimere correttamene il loro pensiero. L’indagine scientifica si deve inserire nel contesto della storia dell’umanità, favorendo la consapevolezza che ogni studente ha un ruolo nella società e quindi nella storia, e che questo diritto ad essere attori attivi e partecipi all’interno di una comunità più ampia può avvenire solo in un contesto democratico. Il mio progetto multidisciplinare si è interrogato sul valore democratico delle scienze nell’approfondimento di tematiche inerenti la sostenibilità e la cittadinanza attiva, in particolare tramite la presentazione dei diciassette punti dell’Agenda 2030. Con l’applicazione di metodologie specifiche quali la discussione guidata, il cooperative learning e esperienze di didattica multimediale, ho coinvolto il gruppo di studenti di quinta primaria nella realizzazione di materiale utile da presentare alle altre classi della scuola. Ho citato le principali teorie pedagogiche a cavallo tra Ottocento e Novecento, dall’attivismo pedagogico di Dewey al funzionalismo di Claparéde passando per l’esperienza delle scuole nuove di Ferriere, che hanno contribuito alla nascita di un nuovo modello educativo centrato sulla figura del discente e sostenuto dalle riforme istituzionali a partire dai programmi del 1985 per approdare alle Indicazioni Nazionali del 2012 e ai Nuovi scenari del 2018, con un riferimento specifico ai nuovi criteri di valutazione scolastica del 2020.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/128148