La ricerca si propone di sondare il tipo di rapporto che le quattro testate della Bassa vercellese instaurano con il proprio pubblico e, al contempo, vuole sincerarsi di quanto sostenuto dai detrattori del giornalismo di provincia, ovvero che si tratti di un mestiere condotto senza professionalità e dove mancano servizi di valore e inchieste. Prima però di analizzare i contenuti dei fogli di risaia, si è voluto ripercorrere la genesi storica del giornalismo locale che, in Italia, gli studiosi riconducono agli anni '80, quando alcune città periferiche conoscono una vivacità produttiva che si traduce in nuove redazioni con tanti giovani collaboratori a costo zero. Una predisposizione alle ¿piccole cose¿, quella del giornalismo locale, che ha fatto la fortuna del Piemonte dove, accanto a una sola testata quotidiana, sono proliferate, con gli anni, pubblicazioni settimanali e bisettimanali. E' stato fondamentale approfondire le modalità organizzative di questo giornalismo interessato, in primis, a dare ragguagli su quanto succede ¿sotto casa¿. La prima funzione sociale dell'informazione dovrebbe essere dare delucidazioni sul non ancora noto, mentre in questo campo è quanto conosciuto alla maggior parte dei lettori ad essere oggetto di notizia: competizioni sportive, feste di paese, cerimonie religiose. I giornali locali sono definiti ¿a misura d'uomo¿ perché l'acquirente diventa parte integrante del processo di confezionamento della notizia, il che si traduce in pagine dove a parlare è chi sta dall'altra parte della scrivania, alle prese con i suoi problemi. Un giornalismo che rivalorizza la chicchera e il pettegolezzo perché preferisce dare la parola alle persone semplici anziché alle autorità. Anche se non mancano gli aspetti negativi: conoscere tutti i tuoi interlocutori porta alla coltivazione di relazioni comode dove il giornale diventa cassa di risonanza di notizie veicolate dalle fonti che contano. Eppure questo giornalismo, votato alla prossimità geografica e all'informazione di servizio, in Italia è sottovalutato mentre all'estero, e in particolare in America, viene insegnato nelle scuole di giornalismo da professori come Jock Lauterer, insegnante alla Penn State University. Dopo aver preso in esame i punti deboli del mestiere ovvero la troppa approssimazione nella stesura del prodotto, a detta di Carlo Sorrentino, e l'assenza di inchieste, per il giornalista Sisto Capra, si sono analizzati quattro numeri delle testate vercellesi: La Sesia (1871), Corriere Eusebiano (1929), Notizia Oggi Vercelli (1990) e Vercelli Oggi (2009). L'analisi dei contenuti e delle scelte di impaginazione e di lessico è servita a cogliere il ruolo che il lettore assume nella gestazione della notizia: per molte delle testate la predisposizione all'ascolto è un valore aggiunto. Ma non mancano casi in cui il giornale cerca di fare il verso ai grandi quotidiani. Si è poi potuto attestare che essere piccoli non pregiudica la possibilità di condurre inchieste; ¿La Sesia¿ e ¿Notizia Oggi¿ sono l'esempio di come, anche con poche risorse, non ci si stanca di dare al lettore quello che desidera: un giornale ombudsman che, consapevole delle sue potenzialità, contribuisce a informare e a denunciare quanto non funziona nel settore pubblico, e nel privato, con buona pace di tutti i lettori.

Il pluralismo informativo a Vercelli. I giornali locali: prossimità geografica, informazione di servizio e inchieste

ROVEGLIA, ERICA
2009/2010

Abstract

La ricerca si propone di sondare il tipo di rapporto che le quattro testate della Bassa vercellese instaurano con il proprio pubblico e, al contempo, vuole sincerarsi di quanto sostenuto dai detrattori del giornalismo di provincia, ovvero che si tratti di un mestiere condotto senza professionalità e dove mancano servizi di valore e inchieste. Prima però di analizzare i contenuti dei fogli di risaia, si è voluto ripercorrere la genesi storica del giornalismo locale che, in Italia, gli studiosi riconducono agli anni '80, quando alcune città periferiche conoscono una vivacità produttiva che si traduce in nuove redazioni con tanti giovani collaboratori a costo zero. Una predisposizione alle ¿piccole cose¿, quella del giornalismo locale, che ha fatto la fortuna del Piemonte dove, accanto a una sola testata quotidiana, sono proliferate, con gli anni, pubblicazioni settimanali e bisettimanali. E' stato fondamentale approfondire le modalità organizzative di questo giornalismo interessato, in primis, a dare ragguagli su quanto succede ¿sotto casa¿. La prima funzione sociale dell'informazione dovrebbe essere dare delucidazioni sul non ancora noto, mentre in questo campo è quanto conosciuto alla maggior parte dei lettori ad essere oggetto di notizia: competizioni sportive, feste di paese, cerimonie religiose. I giornali locali sono definiti ¿a misura d'uomo¿ perché l'acquirente diventa parte integrante del processo di confezionamento della notizia, il che si traduce in pagine dove a parlare è chi sta dall'altra parte della scrivania, alle prese con i suoi problemi. Un giornalismo che rivalorizza la chicchera e il pettegolezzo perché preferisce dare la parola alle persone semplici anziché alle autorità. Anche se non mancano gli aspetti negativi: conoscere tutti i tuoi interlocutori porta alla coltivazione di relazioni comode dove il giornale diventa cassa di risonanza di notizie veicolate dalle fonti che contano. Eppure questo giornalismo, votato alla prossimità geografica e all'informazione di servizio, in Italia è sottovalutato mentre all'estero, e in particolare in America, viene insegnato nelle scuole di giornalismo da professori come Jock Lauterer, insegnante alla Penn State University. Dopo aver preso in esame i punti deboli del mestiere ovvero la troppa approssimazione nella stesura del prodotto, a detta di Carlo Sorrentino, e l'assenza di inchieste, per il giornalista Sisto Capra, si sono analizzati quattro numeri delle testate vercellesi: La Sesia (1871), Corriere Eusebiano (1929), Notizia Oggi Vercelli (1990) e Vercelli Oggi (2009). L'analisi dei contenuti e delle scelte di impaginazione e di lessico è servita a cogliere il ruolo che il lettore assume nella gestazione della notizia: per molte delle testate la predisposizione all'ascolto è un valore aggiunto. Ma non mancano casi in cui il giornale cerca di fare il verso ai grandi quotidiani. Si è poi potuto attestare che essere piccoli non pregiudica la possibilità di condurre inchieste; ¿La Sesia¿ e ¿Notizia Oggi¿ sono l'esempio di come, anche con poche risorse, non ci si stanca di dare al lettore quello che desidera: un giornale ombudsman che, consapevole delle sue potenzialità, contribuisce a informare e a denunciare quanto non funziona nel settore pubblico, e nel privato, con buona pace di tutti i lettori.
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