Il presente lavoro mira ad analizzare le politiche giovanili adottate in Italia utilizzando le categorie concettuali dell''''Analisi delle politiche pubbliche. In Italia la storia degli interventi a favore dei giovani ha seguito diverse evoluzioni in quanto nei decenni si è modificata la visione del target di riferimento e quindi dei problemi ad esso legati. Negli anni Settanta e Ottanta le politiche giovanili si sono connotate come attività di carattere assistenzialistico volte al contrasto della devianza e del disagio giovanile. Sul finire degli anni Ottanta il framing di riferimento, ossia la cornice interpretativa, si modifica: la definizione del problema si sposta dal disagio alla mancanza di partecipazione alla vita pubblica. Il nuovo Millennio porta con sé una nuova visione degli interventi per i giovani: da attività contro il disagio e di promozione del tempo libero si passa a politiche per il raggiungimento dell''''autonomia dei giovani. Questa evoluzione è in parte avvenuta grazie all''''impulso dell'''Unione europea. Su questa spinta in Italia viene costituito il POGAS, Dipartimento per le Politiche Giovanili e le Attività sportive (divenuto Ministro della Gioventù nel 2008 con il cambio di governo). Anche lo Stato italiano può ora disporre di un''''interfaccia politica e di una struttura operativa atta ad implementare le politiche per la gioventù. Si sceglie di lavorare sulla problematica dell''''autonomia giovanile intesa come difficoltà per i giovani ad avere accesso alla casa (problema dell''''autonomia abitativa), al lavoro e al credito. Per strutturare interventi di politiche giovanili efficaci si sceglie il modello dei Piani Locali Giovani (PLG) attraverso i quali si cerca di dare nuova forma organizzativa, finanziaria e normativa agli interventi per le nuove generazioni. Questo modello punta al coinvolgimento degli Enti locali e di tutti gli stakeholder che di fatto sono portatori di interessi nel campo delle politiche giovanili. Fondamentale è inoltre il coinvolgimento attivo dei giovani. I buoni risultati della sperimentazione portano alla diffusione del PLG su scala nazionale. Tuttavia si tratta di una diffusione ¿a macchia di leopardo¿: i PLG hanno trovato terreno fertile soprattutto in quei territori che da sempre si sono dimostrati più sensibili alle istanze giovanili.
Analisi di una politica pubblica: le politiche giovanili
ROMANA, VALERIA MARIA IDA
2011/2012
Abstract
Il presente lavoro mira ad analizzare le politiche giovanili adottate in Italia utilizzando le categorie concettuali dell''''Analisi delle politiche pubbliche. In Italia la storia degli interventi a favore dei giovani ha seguito diverse evoluzioni in quanto nei decenni si è modificata la visione del target di riferimento e quindi dei problemi ad esso legati. Negli anni Settanta e Ottanta le politiche giovanili si sono connotate come attività di carattere assistenzialistico volte al contrasto della devianza e del disagio giovanile. Sul finire degli anni Ottanta il framing di riferimento, ossia la cornice interpretativa, si modifica: la definizione del problema si sposta dal disagio alla mancanza di partecipazione alla vita pubblica. Il nuovo Millennio porta con sé una nuova visione degli interventi per i giovani: da attività contro il disagio e di promozione del tempo libero si passa a politiche per il raggiungimento dell''''autonomia dei giovani. Questa evoluzione è in parte avvenuta grazie all''''impulso dell'''Unione europea. Su questa spinta in Italia viene costituito il POGAS, Dipartimento per le Politiche Giovanili e le Attività sportive (divenuto Ministro della Gioventù nel 2008 con il cambio di governo). Anche lo Stato italiano può ora disporre di un''''interfaccia politica e di una struttura operativa atta ad implementare le politiche per la gioventù. Si sceglie di lavorare sulla problematica dell''''autonomia giovanile intesa come difficoltà per i giovani ad avere accesso alla casa (problema dell''''autonomia abitativa), al lavoro e al credito. Per strutturare interventi di politiche giovanili efficaci si sceglie il modello dei Piani Locali Giovani (PLG) attraverso i quali si cerca di dare nuova forma organizzativa, finanziaria e normativa agli interventi per le nuove generazioni. Questo modello punta al coinvolgimento degli Enti locali e di tutti gli stakeholder che di fatto sono portatori di interessi nel campo delle politiche giovanili. Fondamentale è inoltre il coinvolgimento attivo dei giovani. I buoni risultati della sperimentazione portano alla diffusione del PLG su scala nazionale. Tuttavia si tratta di una diffusione ¿a macchia di leopardo¿: i PLG hanno trovato terreno fertile soprattutto in quei territori che da sempre si sono dimostrati più sensibili alle istanze giovanili.File | Dimensione | Formato | |
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