COVID-19 infection caused by the SARS-CoV-2 coronavirus is a complex, multi-organ systemic disease whose pathophysiological basis is still being defined. The lungs are the most affected organs with interstitial pneumonia that may evolve into acute respiratory distress syndrome (ARDS). A critical element of the disease is an inflammatory state with a pro-coagulant effect that worsens the respiratory picture and may be the cause of the unstoppable clinical deterioration. This retrospective analysis aimed to evaluate the incidence of factors and therapies administered in COVID-19 patients admitted to Italian Hub Hospital from 20 February to 30 April 2020. 277 patients (174 males and 103 females) with a COVID SDO were included in the study. We recruited only patients who did not require immediate recovery to intensive care unit. The majority of patients, 88%, had a diagnosis at admission of pneumonia or pulmonary disease. In the study, we analysed the drugs used over time, the complications experienced and the outcome of treatment as the number of patients who survived. Age has a significant effect on survival with a progression from 0 deaths in patients under 46 years old to 68% survival rate in patients over 80 years (p = 0.000081). Several drugs were used in different dosages and combinations. Hydroxychloroquine was initially used in combination with antivirals, which were later replaced by glycocorticoids. Low Molecolar Weight Heparin (LMWH), Unfractionated Heparine (UFH) and fondaparinux were used in most patients as an initial antithrombotic prophylaxis, 74 patients required high therapeutic dosages to treat the evolution of the clinical picture towards formation of thrombuses and possible subsequent complications. The best survival rate was obtained with the association of hydroxychloroquine + antivirals (83% survival) compared with the association of hydroxychloroquine + glycocorticoids, (78% survival). The higher mortality rate in the group of patients treated with glycocorticoids + heparin antithrombotic drugs, although not statistically significant (Fisher's p=0.0623), can be explained by the fact that the cluster treated with this combination had a higher mean age than all other treatments (76.9 years). Supplementation with vitamin C, D, or polyvitamins improved the survival rate, particularly in patients over 65 years old (p= 0,0436), confirming multiple reports in the literature of the improved survival of patients using vitamin D. The number of complications, from 1 to 5, has a significant incidence on survival: from 100% with 0 complications to 59.3% with 5 complications (p= <0.00001). The analysis of patients with diabetic complications shows a higher percentage mortality, although not statistically significant, than the rest of the patients (p=0,0512). Patients taking hypoglycaemic drugs were statistically older than those who were administered (t-test p=0.000012). The most common complications were those related to cardiovascular system and they significantly correlated poor prognosis (ODDS RATIO= 2.554; 95% CI). In conclusion, our study showed that the aging of patients and the complications have a significant impact on survival. The comorbidities that most affected survival appeared to be cardiovascular disease and diabetes. Vitamin supplementation to therapies positively affected patients' survival. There were not statistically differences in treatment between the various drugs undertaken.
L’infezione COVID-19 causata dal coronavirus SARS-CoV-2 è una malattia sistemica complessa, multiorgano, le cui basi fisiopatologiche sono ancora in corso di definizione. I polmoni sono gli organi più colpiti con polmonite interstiziale che può evolvere in ARDS. Un elemento chiave della malattia è uno stato infiammatorio con effetto procoagulante che peggiora il quadro respiratorio causa dell’inarrestabile peggioramento clinico. Questo studio retrospettivo ha lo scopo di valutare l’incidenza di fattori e terapie somministrate in pazienti COVID ricoverati in un ospedale Hub italiano dal 20 febbraio al 30 aprile 2020. Sono stati analizzati nello studio 277 pazienti con SDO COVID-19. 88% dei pazienti aveva una diagnosi di polmonite o di malattia polmonare. L’età ha un’incidenza significativa sulla sopravvivenza con una progressione da 0 decessi in pazienti al di sotto dei 46 anni fino al 68% di sopravvissuti oltre gli ottant’anni (p=0,000081). L’idrossiclorochina è stata inizialmente impiegata in combinazione con antivirali, successivamente rimpiazzati dai glicocorticoidi. Le eparine a basso peso molecolare, l’eparina non frazionata e il fondaparinux sono stati somministrati alla maggior parte dei pazienti a dosaggio profilattico, 74 pazienti hanno richiesto dosaggi terapeutici per trattare l’evoluzione del quadro clinico verso l’insorgenza di trombi e le relative complicanze. Il miglior risultato in termini di sopravvivenza percentuale è stato ottenuto con l’associazione idrossiclorochina+antivirali (83% di sopravvissuti) rispetto a idrossiclorochina+glicocorticoidi (78% di sopravvissuti). La più alta mortalità nel gruppo di pazienti trattati con glicocorticoidi+antitrombotici eparinici, anche se non statisticamente significativa, si può spiegare con la maggiore età media rispetto agli altri. L’integrazione delle terapie con vitamina C, D o polivitaminici ha aumentato la percentuale di sopravvivenza, soprattutto nei pazienti oltre i 65 anni (p=0,0436). Il numero di complicanze, da 1 a 5, ha un’incidenza significativa sulla sopravvivenza: dal 100% con 0 complicanze al 59,3% con 5 complicanze (p=<0,00001). L’analisi dei pazienti diabetici ha evidenziato una maggior percentuale di mortalità, anche se non statisticamente significativa, rispetto al resto dei pazienti. I pazienti che assumevano ipoglicemizzanti avevano un’età statisticamente maggiore di quelli che non li utilizzavano (t-test p=0,000012). Le complicanze cardiovascolari sono state le più numerose e hanno portato ad una prognosi peggiore. Concludendo, lo studio dimostra che i fattori che più hanno inciso sulla sopravvivenza risultano essere l’età dei pazienti e il numero delle complicanze, minore il numero di complicanze migliore la sopravvivenza. Le comorbidità che hanno inciso maggiormente risultano essere le patologie cardiovascolari e il diabete. Il supplemento vitaminico alle terapie ha inciso percentualmente in positivo sulla sopravvivenza. Le diverse terapie utilizzate nel tempo con farmaci diversi, analizzati sia come singolo farmaco che in associazione tra loro, non hanno evidenziato alcuna differenza significativa, a conferma di come ancora non sia stata individuata una terapia efficace e comprovata a livello internazionale.
COVID-19 FASE 1 Terapie farmacologiche somministrate ai pazienti in un ospedale Hub italiano nei primi due mesi dell'epidemia
MENARDI, GIOVANNI
2019/2020
Abstract
L’infezione COVID-19 causata dal coronavirus SARS-CoV-2 è una malattia sistemica complessa, multiorgano, le cui basi fisiopatologiche sono ancora in corso di definizione. I polmoni sono gli organi più colpiti con polmonite interstiziale che può evolvere in ARDS. Un elemento chiave della malattia è uno stato infiammatorio con effetto procoagulante che peggiora il quadro respiratorio causa dell’inarrestabile peggioramento clinico. Questo studio retrospettivo ha lo scopo di valutare l’incidenza di fattori e terapie somministrate in pazienti COVID ricoverati in un ospedale Hub italiano dal 20 febbraio al 30 aprile 2020. Sono stati analizzati nello studio 277 pazienti con SDO COVID-19. 88% dei pazienti aveva una diagnosi di polmonite o di malattia polmonare. L’età ha un’incidenza significativa sulla sopravvivenza con una progressione da 0 decessi in pazienti al di sotto dei 46 anni fino al 68% di sopravvissuti oltre gli ottant’anni (p=0,000081). L’idrossiclorochina è stata inizialmente impiegata in combinazione con antivirali, successivamente rimpiazzati dai glicocorticoidi. Le eparine a basso peso molecolare, l’eparina non frazionata e il fondaparinux sono stati somministrati alla maggior parte dei pazienti a dosaggio profilattico, 74 pazienti hanno richiesto dosaggi terapeutici per trattare l’evoluzione del quadro clinico verso l’insorgenza di trombi e le relative complicanze. Il miglior risultato in termini di sopravvivenza percentuale è stato ottenuto con l’associazione idrossiclorochina+antivirali (83% di sopravvissuti) rispetto a idrossiclorochina+glicocorticoidi (78% di sopravvissuti). La più alta mortalità nel gruppo di pazienti trattati con glicocorticoidi+antitrombotici eparinici, anche se non statisticamente significativa, si può spiegare con la maggiore età media rispetto agli altri. L’integrazione delle terapie con vitamina C, D o polivitaminici ha aumentato la percentuale di sopravvivenza, soprattutto nei pazienti oltre i 65 anni (p=0,0436). Il numero di complicanze, da 1 a 5, ha un’incidenza significativa sulla sopravvivenza: dal 100% con 0 complicanze al 59,3% con 5 complicanze (p=<0,00001). L’analisi dei pazienti diabetici ha evidenziato una maggior percentuale di mortalità, anche se non statisticamente significativa, rispetto al resto dei pazienti. I pazienti che assumevano ipoglicemizzanti avevano un’età statisticamente maggiore di quelli che non li utilizzavano (t-test p=0,000012). Le complicanze cardiovascolari sono state le più numerose e hanno portato ad una prognosi peggiore. Concludendo, lo studio dimostra che i fattori che più hanno inciso sulla sopravvivenza risultano essere l’età dei pazienti e il numero delle complicanze, minore il numero di complicanze migliore la sopravvivenza. Le comorbidità che hanno inciso maggiormente risultano essere le patologie cardiovascolari e il diabete. Il supplemento vitaminico alle terapie ha inciso percentualmente in positivo sulla sopravvivenza. Le diverse terapie utilizzate nel tempo con farmaci diversi, analizzati sia come singolo farmaco che in associazione tra loro, non hanno evidenziato alcuna differenza significativa, a conferma di come ancora non sia stata individuata una terapia efficace e comprovata a livello internazionale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
817289_tesi_menardi_giovanni.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.67 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.67 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/127942