Nel contesto dello sviluppo di un prodotto farmaceutico, la concomitante fase di sviluppo analitico svolge un ruolo fondamentale per evidenziare punti di forza, o eventuali criticità, del prodotto in esame. Durante questo lavoro di tesi sperimentale, l’ottimizzazione del metodo analitico di partenza ha preso in considerazione diversi parametri, al fine di migliorare la risoluzione tra i picchi di degradazione, ridurre il tempo necessario per ogni corsa cromatografica e ottenere un metodo applicabile alla quantificazione dell’API. L’aumento del flusso della fase mobile, la variazione della pendenza del gradiente e la riduzione della fase di ri-equilibratura, hanno consentito di dimezzare il tempo necessario per la corsa cromatografica, contribuendo significativamente all’efficienza della parte analitica. L’ottimizzazione del metodo ha consentito di affiancare alla riduzione dei tempi necessari all’analisi, il mantenimento delle capacità separative dell’analita rispetto alle impurezze, come è stato possibile evidenziare negli studi di degradazione. Dall’analisi delle diverse condizioni degradative è stato possibile dimostrare l’abilità del metodo nel rilevare eventuali impurezze presenti nel campione. La validazione è stata pensata sia per l’applicazione del metodo per la quantificazione dell’API in seguito a ricostituzione non radioattiva che per la valutazione della purezza radiochimica del prodotto radiomarcato. I parametri presi in considerazione nei due casi sono stati gli stessi ma la tipologia di test eseguiti si è dovuta adattare alle finalità del metodo. Nel primo caso la prima caratteristica presa in esame è stata la specificità che è stata valutata sul tempo di ritenzione dell’API, confrontata con quello dell’agente antiossidante. Rispetto all’agente antiossidante è stata anche calcolata la risoluzione, per assicurare la separazione dei due picchi. La risoluzione e separazione dall’agente antiossidante è risultata conforme ai parametri di riferimento. La linearità è stata valutata in un range compreso tra 10 e 100 ppm, al fine di monitorare la concentrazione target di 60 ppm. La linearità è risultata rispettata nell’intervallo considerato, soddisfacendo i criteri di accettazione. La precisione è stata valutata su iniezioni multiple della concentrazione target (60 ppm) e calcolando la deviazione standard relativa. Il risultato ha dimostrato la precisione e ripetibilità del metodo. È stato inoltre individuato un limite di rilevazione pari a 0.5 ppm e un limite di quantificazione pari a 0.6 ppm, valutando il rapporto tra il segnale e il rumore di fondo. Il metodo è anche applicato alla purezza radiochimica: in questo caso il parametro preso in considerazione è stato la specificità, valutata come identità del prodotto radiomarcato 68 Ga-API. La principale impurezza relativa è stata identificata nel 68GaCl3. L’esame di specificità ha confermato la separazione dell’impurezza, secondo i criteri desiderati. L’ottimizzazione e le fasi di validazione svolte nell’ambito di questo lavoro di tesi hanno portato a un metodo efficiente, utilizzabile nella fase analitica. La validazione del metodo per il controllo della ricostituzione del titolo è stata completata per la fase prevista, rendendo il metodo applicabile a questa tipologia di controllo.
Ottimizzazione e validazione di un metodo analitico per la caratterizzazione di una piccola molecola utilizzata come diagnostico in medicina nucleare
MARTINENGO, ERICA
2019/2020
Abstract
Nel contesto dello sviluppo di un prodotto farmaceutico, la concomitante fase di sviluppo analitico svolge un ruolo fondamentale per evidenziare punti di forza, o eventuali criticità, del prodotto in esame. Durante questo lavoro di tesi sperimentale, l’ottimizzazione del metodo analitico di partenza ha preso in considerazione diversi parametri, al fine di migliorare la risoluzione tra i picchi di degradazione, ridurre il tempo necessario per ogni corsa cromatografica e ottenere un metodo applicabile alla quantificazione dell’API. L’aumento del flusso della fase mobile, la variazione della pendenza del gradiente e la riduzione della fase di ri-equilibratura, hanno consentito di dimezzare il tempo necessario per la corsa cromatografica, contribuendo significativamente all’efficienza della parte analitica. L’ottimizzazione del metodo ha consentito di affiancare alla riduzione dei tempi necessari all’analisi, il mantenimento delle capacità separative dell’analita rispetto alle impurezze, come è stato possibile evidenziare negli studi di degradazione. Dall’analisi delle diverse condizioni degradative è stato possibile dimostrare l’abilità del metodo nel rilevare eventuali impurezze presenti nel campione. La validazione è stata pensata sia per l’applicazione del metodo per la quantificazione dell’API in seguito a ricostituzione non radioattiva che per la valutazione della purezza radiochimica del prodotto radiomarcato. I parametri presi in considerazione nei due casi sono stati gli stessi ma la tipologia di test eseguiti si è dovuta adattare alle finalità del metodo. Nel primo caso la prima caratteristica presa in esame è stata la specificità che è stata valutata sul tempo di ritenzione dell’API, confrontata con quello dell’agente antiossidante. Rispetto all’agente antiossidante è stata anche calcolata la risoluzione, per assicurare la separazione dei due picchi. La risoluzione e separazione dall’agente antiossidante è risultata conforme ai parametri di riferimento. La linearità è stata valutata in un range compreso tra 10 e 100 ppm, al fine di monitorare la concentrazione target di 60 ppm. La linearità è risultata rispettata nell’intervallo considerato, soddisfacendo i criteri di accettazione. La precisione è stata valutata su iniezioni multiple della concentrazione target (60 ppm) e calcolando la deviazione standard relativa. Il risultato ha dimostrato la precisione e ripetibilità del metodo. È stato inoltre individuato un limite di rilevazione pari a 0.5 ppm e un limite di quantificazione pari a 0.6 ppm, valutando il rapporto tra il segnale e il rumore di fondo. Il metodo è anche applicato alla purezza radiochimica: in questo caso il parametro preso in considerazione è stato la specificità, valutata come identità del prodotto radiomarcato 68 Ga-API. La principale impurezza relativa è stata identificata nel 68GaCl3. L’esame di specificità ha confermato la separazione dell’impurezza, secondo i criteri desiderati. L’ottimizzazione e le fasi di validazione svolte nell’ambito di questo lavoro di tesi hanno portato a un metodo efficiente, utilizzabile nella fase analitica. La validazione del metodo per il controllo della ricostituzione del titolo è stata completata per la fase prevista, rendendo il metodo applicabile a questa tipologia di controllo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/127940