La Tesi parte dal contesto della Repubblica di Weimar e dal celebre dibattito fra Hans Kelsen e Carl Schmitt sulla 'custodia della costituzione' e se essa debba spettare ad un organo giurisdizionale o ad un potere neutrale ma politico. Del dibattito si indagano sia i presupposti teorici che il contesto storico concreto, caratterizzato dai drammatici eventi del Processo Prussia contro Reich del 1932 e della successiva ascesa al potere del nazismo in Germania. La tesi si propone, specie nella sua seconda parte, di tracciare un collegamento fra le formulazioni teoriche del contesto weimariano e alcuni aspetti della realtà attuale, in particolare rispetto alla teorizzazione scientifica, alla dogmatica e all'uso pratico della categoria dei principi supremi della costituzione, specie nell'ambito della tutela multilivello dei diritti e al dialogo fra corti nel contesto sovranazionale europeo attuale. Questo aspetto, che prenderà come caso di studio il comportamento della Corte costituzionale italiana, specie a partire dalla sentenza 269 del 2017, sarà affrontato concentrandosi sugli aspetti 'strutturali' del dialogo e dei rapporti fra le corti, delle eventuali strategie e regolarità dispiegate e alla luce della domanda di quale possa oggi essere (e se vi possa essere) un custode ultimo del sistema giuridico-costituzionale e se esso possa immaginarsi nei termini di unico organo di chiusura.

AI CONFINI DELL’ORDINE COSTITUZIONALE: LA RICERCA DEL CUSTODE E DEI SUOI PRINCIPÎ SUPREMI Un’analisi a partire dalla dottrina weimariana

MARAZZINI, MARCO
2019/2020

Abstract

La Tesi parte dal contesto della Repubblica di Weimar e dal celebre dibattito fra Hans Kelsen e Carl Schmitt sulla 'custodia della costituzione' e se essa debba spettare ad un organo giurisdizionale o ad un potere neutrale ma politico. Del dibattito si indagano sia i presupposti teorici che il contesto storico concreto, caratterizzato dai drammatici eventi del Processo Prussia contro Reich del 1932 e della successiva ascesa al potere del nazismo in Germania. La tesi si propone, specie nella sua seconda parte, di tracciare un collegamento fra le formulazioni teoriche del contesto weimariano e alcuni aspetti della realtà attuale, in particolare rispetto alla teorizzazione scientifica, alla dogmatica e all'uso pratico della categoria dei principi supremi della costituzione, specie nell'ambito della tutela multilivello dei diritti e al dialogo fra corti nel contesto sovranazionale europeo attuale. Questo aspetto, che prenderà come caso di studio il comportamento della Corte costituzionale italiana, specie a partire dalla sentenza 269 del 2017, sarà affrontato concentrandosi sugli aspetti 'strutturali' del dialogo e dei rapporti fra le corti, delle eventuali strategie e regolarità dispiegate e alla luce della domanda di quale possa oggi essere (e se vi possa essere) un custode ultimo del sistema giuridico-costituzionale e se esso possa immaginarsi nei termini di unico organo di chiusura.
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