Con questo lavoro di tesi voglio raccontare un'esperienza vissuta presso una di queste associazioni di volontariato: A.M.E.C.E. (Association Maison pour la Culture et l'Éducation de l' Énfant) creata da un migrante marocchino nel 2000 e attiva nel quartiere di Porta Palazzo della città di Torino. Il mio interesse per questi argomenti nasce durante lo stage formativo presso la suddetta associazione, un interesse maturato durante il corso di Antropologia Economica che si è rivelato così coinvolgente da volervi dedicare la tesi di Laurea. Potrei affermare di aver condotto un lavoro di ¿osservazione partecipante inconsapevole¿ dal momento che la gran parte delle riflessioni e l'attenzione per determinati meccanismi sono state fatte da me prima di decidere di mettere questa esperienza per iscritto. L'associazione A.M.E.C.E. è un'associazione di promozione sociale che accoglie gran parte della comunità marocchina del territorio e fa in modo che i marocchini sappiano che nella città c'è un luogo di aggregazione e un punto di riferimento. Cominciando a trattare questi temi, ho avvertito l'esigenza di ampliare le conoscenze in tema di migrazioni, cercando di capire come gli immigrati percepiscono se stessi e i loro connazionali nelle loro interazioni. Nel primo capitolo, delineerò la realtà del volontariato, tenendo conto soprattutto delle riflessioni sociologiche sul terzo settore e di quelle antropologiche sulla tematica del dono. Illustrerò le varie categorie del terzo settore, farò un elenco dei vari tipi di volontariato esistenti e tratteggerò le caratteristiche dei volontari. Nel capitolo sono presenti anche alcune considerazioni antropologiche sul volontariato inteso come dono. Nel secondo capitolo descriverò l'associazione A.M.E.C.E. e la sua storia; esplicando i valori fondativi che guidano le attività e ne promuovono uno stile di vita partecipativo e attivo. Cercherò di delineare gli obiettivi che si prefigge il presidente dell'associazione, Mohamed Boussetta insieme con Elisabetta Lotito, altra responsabile, per favorire la crescita dei ragazzi che frequentano il Centro. Una fra le attività dell'associazione, è l'attuazione di progetti particolari come la lotta contro le discriminazioni connesse all'immigrazione e quella di promuovere il lavoro sociale interculturale volto a favorire l'inserimento della popolazione d'origine straniera. Nel terzo e ultimo capitolo focalizzerò l'attenzione sull'esperienza vissuta presso il centro italo ¿ arabo, Dar Al Hikma, in cui ha sede l'ufficio dell'associazione torinese A.M.E.C.E. e in cui si svolgono le varie attività. La partecipazione alla vita di questa struttura mi ha permesso di comprendere il modo di procedere del'associazione e le motivazioni che conducono all'attivazione dei vari servizi. Conoscere Mohamed e Elisabetta e frequentare gli utenti, dialogare e condividere alcune esperienze, mi ha permesso di scoprire svariate sfaccettature del complesso fenomeno dell'immigrazione. Discostandomi dalle approssimazioni e dagli stereotipi, a volte con difficoltà ed incertezze, ho provato sulla mia pelle la fase ¿in cui si finisce che ognuno di noi incontri uno, due, tre stranieri, e che magari si trovi a parlare con loro, ad ascoltarne la voce: allora la massa, frantumata in singole persone, diventa accettabile, non fa più paura¿ (Aime, 2004 pag 74). Con questo lavoro mi auguro di esser riuscita, almeno in parte, a condividere l'esperienza del donarsi agli altri attraverso gratuità, che in me ha generato soddisfazione e le riflessioni che seguono. Laura Donato
A.M.E.C.E. RIFLESSIONI SOCIO-ANTROPOLOGICHE SU UN'ESPERIENZA DI VOLONTARIATO A PORTA PALAZZO
DONATO, LAURA
2010/2011
Abstract
Con questo lavoro di tesi voglio raccontare un'esperienza vissuta presso una di queste associazioni di volontariato: A.M.E.C.E. (Association Maison pour la Culture et l'Éducation de l' Énfant) creata da un migrante marocchino nel 2000 e attiva nel quartiere di Porta Palazzo della città di Torino. Il mio interesse per questi argomenti nasce durante lo stage formativo presso la suddetta associazione, un interesse maturato durante il corso di Antropologia Economica che si è rivelato così coinvolgente da volervi dedicare la tesi di Laurea. Potrei affermare di aver condotto un lavoro di ¿osservazione partecipante inconsapevole¿ dal momento che la gran parte delle riflessioni e l'attenzione per determinati meccanismi sono state fatte da me prima di decidere di mettere questa esperienza per iscritto. L'associazione A.M.E.C.E. è un'associazione di promozione sociale che accoglie gran parte della comunità marocchina del territorio e fa in modo che i marocchini sappiano che nella città c'è un luogo di aggregazione e un punto di riferimento. Cominciando a trattare questi temi, ho avvertito l'esigenza di ampliare le conoscenze in tema di migrazioni, cercando di capire come gli immigrati percepiscono se stessi e i loro connazionali nelle loro interazioni. Nel primo capitolo, delineerò la realtà del volontariato, tenendo conto soprattutto delle riflessioni sociologiche sul terzo settore e di quelle antropologiche sulla tematica del dono. Illustrerò le varie categorie del terzo settore, farò un elenco dei vari tipi di volontariato esistenti e tratteggerò le caratteristiche dei volontari. Nel capitolo sono presenti anche alcune considerazioni antropologiche sul volontariato inteso come dono. Nel secondo capitolo descriverò l'associazione A.M.E.C.E. e la sua storia; esplicando i valori fondativi che guidano le attività e ne promuovono uno stile di vita partecipativo e attivo. Cercherò di delineare gli obiettivi che si prefigge il presidente dell'associazione, Mohamed Boussetta insieme con Elisabetta Lotito, altra responsabile, per favorire la crescita dei ragazzi che frequentano il Centro. Una fra le attività dell'associazione, è l'attuazione di progetti particolari come la lotta contro le discriminazioni connesse all'immigrazione e quella di promuovere il lavoro sociale interculturale volto a favorire l'inserimento della popolazione d'origine straniera. Nel terzo e ultimo capitolo focalizzerò l'attenzione sull'esperienza vissuta presso il centro italo ¿ arabo, Dar Al Hikma, in cui ha sede l'ufficio dell'associazione torinese A.M.E.C.E. e in cui si svolgono le varie attività. La partecipazione alla vita di questa struttura mi ha permesso di comprendere il modo di procedere del'associazione e le motivazioni che conducono all'attivazione dei vari servizi. Conoscere Mohamed e Elisabetta e frequentare gli utenti, dialogare e condividere alcune esperienze, mi ha permesso di scoprire svariate sfaccettature del complesso fenomeno dell'immigrazione. Discostandomi dalle approssimazioni e dagli stereotipi, a volte con difficoltà ed incertezze, ho provato sulla mia pelle la fase ¿in cui si finisce che ognuno di noi incontri uno, due, tre stranieri, e che magari si trovi a parlare con loro, ad ascoltarne la voce: allora la massa, frantumata in singole persone, diventa accettabile, non fa più paura¿ (Aime, 2004 pag 74). Con questo lavoro mi auguro di esser riuscita, almeno in parte, a condividere l'esperienza del donarsi agli altri attraverso gratuità, che in me ha generato soddisfazione e le riflessioni che seguono. Laura DonatoFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/127910