Il lavoro di tesi svolto presso il Laboratorio di Zoologia e Biologia Marina di Torino ha avuto lo scopo di indagare la composizione specifica di Crostacei Decapodi natanti presenti sul comparto fogliare di 3 praterie di Posidonia oceanica situate lungo le coste dell'Isola d'Elba, in Località Enfola e Le Ghiaie. Quest'ultima, area di tutela biologica dal 1970, è stata scelta come sito di controllo. Questo studio rappresenta uno dei primi contributi alla conoscenza di questo gruppo di Crostacei negli ecosistemi costieri dell'Isola d'Elba. P. oceanica (L.) Delile, 1813 è una fanerogama marina che rappresenta il più importante endemismo del Mar Mediterraneo perché costituisce un habitat altamente diversificato che mantiene alta la biodiversità della fascia infralitorale (0-40 m) e svolge un ruolo ecologico multifunzionale. Tra la fauna che vive nello strato fogliare di posidonia, i natanti (Decapoda, Caridea) sono una componente importante. A Settembre 2010 sono stati effettuati i prelievi della fauna vagile, a cui appunto appartengono i Decapodi Natanti per mezzo del retino manovrato a mano in 3 siti: ogni sito è stato campionato a 3 profondità degradanti, sia di giorno sia di notte. Il mio lavoro di tesi è iniziato col trattamento del campione, una volta arrivato in laboratorio. Ho determinato, per mezzo di chiavi dicotomiche, 2582 esemplari, dei quali 1866 a livello specifico. I Decapodi determinati sono risultati appartenere a 17 specie, ripartite in 10 generi e 4 famiglie. La famiglia Hippolytidae è quella dominante, in particolar modo con il genere Hippolyte e la specie Hippolyte inermis Leach, 1815, che, presente in tutti i siti campionati, costituisce circa il 61% dell'abbondanza totale dei decapodi. Ho analizzato la composizione specifica considerando i fattori sito, profondità e fase del giorno. L'analisi di similarità ha restituito uno scarso livello di somiglianza statistica, mentre l'utilizzo di un Generalized Linear Model (GLM) ha evidenziato che i fattori che influenzano maggiormente la composizione sono il gradiente batimetrico ed il momento del campionamento (giorno/notte). In particolare la comunità presente di notte risulta più numerosa, con maggior ricchezza specifica e maggior equiripartizione tra le specie: questo conferma il ruolo di Posidonia oceanica nell'influenzare i cicli biologici delle specie associate ad essa, soprattutto come rifugio nelle dinamiche preda-predatore. Le differenze tra i siti di campionamento sono di problematica interpretazione, perché legate ad una serie di fattori in parte difficili da quantificare, in parte non considerati durante i prelievi in campo. Sarebbe infatti stato interessante poter analizzare l'influenza di parametri ambientali (temperatura dell'acqua, ossigeno disciolto, inquinanti) e stagionali per meglio spiegare le differenze che intercorrono tra i siti e l'eventuale suscettibilità a disturbi di origine antropica. Questo lavoro tuttavia fornisce una prima raccolta di dati ed un'importante collezione di riferimento che può servire come base per studi futuri.
Cararatterizzazione della fauna a Decapodi Natanti di tre praterie di Posidonia oceanica al largo dell'Isola d'Elba
GORRINO, ANDREA
2011/2012
Abstract
Il lavoro di tesi svolto presso il Laboratorio di Zoologia e Biologia Marina di Torino ha avuto lo scopo di indagare la composizione specifica di Crostacei Decapodi natanti presenti sul comparto fogliare di 3 praterie di Posidonia oceanica situate lungo le coste dell'Isola d'Elba, in Località Enfola e Le Ghiaie. Quest'ultima, area di tutela biologica dal 1970, è stata scelta come sito di controllo. Questo studio rappresenta uno dei primi contributi alla conoscenza di questo gruppo di Crostacei negli ecosistemi costieri dell'Isola d'Elba. P. oceanica (L.) Delile, 1813 è una fanerogama marina che rappresenta il più importante endemismo del Mar Mediterraneo perché costituisce un habitat altamente diversificato che mantiene alta la biodiversità della fascia infralitorale (0-40 m) e svolge un ruolo ecologico multifunzionale. Tra la fauna che vive nello strato fogliare di posidonia, i natanti (Decapoda, Caridea) sono una componente importante. A Settembre 2010 sono stati effettuati i prelievi della fauna vagile, a cui appunto appartengono i Decapodi Natanti per mezzo del retino manovrato a mano in 3 siti: ogni sito è stato campionato a 3 profondità degradanti, sia di giorno sia di notte. Il mio lavoro di tesi è iniziato col trattamento del campione, una volta arrivato in laboratorio. Ho determinato, per mezzo di chiavi dicotomiche, 2582 esemplari, dei quali 1866 a livello specifico. I Decapodi determinati sono risultati appartenere a 17 specie, ripartite in 10 generi e 4 famiglie. La famiglia Hippolytidae è quella dominante, in particolar modo con il genere Hippolyte e la specie Hippolyte inermis Leach, 1815, che, presente in tutti i siti campionati, costituisce circa il 61% dell'abbondanza totale dei decapodi. Ho analizzato la composizione specifica considerando i fattori sito, profondità e fase del giorno. L'analisi di similarità ha restituito uno scarso livello di somiglianza statistica, mentre l'utilizzo di un Generalized Linear Model (GLM) ha evidenziato che i fattori che influenzano maggiormente la composizione sono il gradiente batimetrico ed il momento del campionamento (giorno/notte). In particolare la comunità presente di notte risulta più numerosa, con maggior ricchezza specifica e maggior equiripartizione tra le specie: questo conferma il ruolo di Posidonia oceanica nell'influenzare i cicli biologici delle specie associate ad essa, soprattutto come rifugio nelle dinamiche preda-predatore. Le differenze tra i siti di campionamento sono di problematica interpretazione, perché legate ad una serie di fattori in parte difficili da quantificare, in parte non considerati durante i prelievi in campo. Sarebbe infatti stato interessante poter analizzare l'influenza di parametri ambientali (temperatura dell'acqua, ossigeno disciolto, inquinanti) e stagionali per meglio spiegare le differenze che intercorrono tra i siti e l'eventuale suscettibilità a disturbi di origine antropica. Questo lavoro tuttavia fornisce una prima raccolta di dati ed un'importante collezione di riferimento che può servire come base per studi futuri.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/127833