The object of my research concerns the restoration of the tapestry depicting the Deposition, in the Duomo Museum, Milan. This XVI century Flemish tapestry was commissioned for the Duomo and it is made of wrapped-gilded threads, silken and woolen weaves. The conservation and restoration of this tapestry forms part of the project to refurbish and enhance the museum, which will re-open in November 2013. The tapestry arrived in Centro Conservazione e Restauro ¿la Venaria Reale¿ in April 2012 to plan this restoration, based on the display method and the particular requirements of the object. The first goal was to understand the techniques to be adopted and current state of conservation, based on historical and scientific perspectives. For this reason archive and bibliography research was undertaken, and comparisons drawn from the history of art. At the same time further work was carried out including photography investigations, multispectral imaging and Reflectance Transformation Imaging (RTI), non-invasive and invasive analyses, fiber optics reflectance spectroscopy (FORS), X-ray fluorescence spectroscopy (XRF), optical microscope, scanning electron microscope (SEM), Fourier Transform Infrared Spectroscopy (FT-IR). The second purpose was to identify correct methods and materials to restore the tapestry. The objet presents an historical and invasive restoration. For this reason investigating non-traditional and approaches, based on the concept of ¿minimum restoration¿, was necessary. For these reasons, the cleaning was done using physics and mechanics approaches, in particular on the wrapped-gilded threads. After this procedure the tapestry became more sparkling. Subsequently, the tapestry was submitted to humidification, to restore flexibility. The humidification was differentiated for zones, because of the presence of painted parts, non-authentic and non-stable threads. This was a preparatory procedure prior to using the needle for the restoration. It was necessary to find a non-conventional method, because the weaving is so grasped and there is a total support under the tapestry. After that, the aesthetic problem of historical restoration had to be faced and solved with a total-reversible solution. Finally, a non-anchor system to display the tapestry on an inclined plane was found and planned preventative maintenance advice was supplied.
Oggetto della presente ricerca è l'arazzo con la Deposizione dalla Croce del Museo del Duomo di Milano, realizzato nelle Fiandre all'inizio del XVI secolo, commissionato per il Duomo di Milano e caratterizzato da un impiego capillare di filati metallici, alternati a trame di seta e di lana. Il manufatto si inserisce nel progetto della Veneranda Fabbrica del Duomo di valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale del museo stesso, in vista della sua riapertura nel Novembre 2013.Per progettarne l'intervento di conservazione e restauro, è giunto ai laboratori del Centro Conservazione e Restauro ¿La Venaria Reale¿ il 10 aprile 2012. Tale progetto è stato basato sulla proposta espositiva, un piano inclinato di trenta gradi, che, in seguito alla ricerca sulle caratteristiche conservative dell'oggetto, si è rivelata fondamentale per la migliore conservazione dell'oggetto stesso. Il primo obiettivo posto per la messa a punto dell'intervento, è stato quello della conoscenza dell'arazzo in tutti i suoi aspetti: sia l'analisi della materia e dello stato di conservazione,sia lo studio dal punto di vista storico-artistico e scientifico. A tal fine è stato necessario avvalersi del supporto di ricerche archivistiche, bibliografiche, di confronti storico-stilistici e di svolgere parallelamente indagini fotografiche (multispettrali e Reflectance Transformation Imaging), indagini diagnostiche non invasive (spettroscopia di riflettanza con fibra ottica, fluorescenza a raggi X) e invasive (microscopia ottica, microscopia elettronica a scansione, spettrofotometria infrarossa in trasformata di Fourier). Il secondo obiettivo è stato quello di trovare materiali e strumentazioni adeguate da adottare, poiché il caso di studio presentava problematiche particolari. La presenza di un precedente intervento di restauro invasivo sull'arazzo, infatti, ha richiesto la sperimentazione di metodologie non convenzionali, affiancate a tecniche di intervento già ampiamente studiate, prima di delineare le scelte operative più adattate, secondo il principio del ¿minimo intervento¿. In base a tali problematiche, è stato effettuato un intervento di pulitura di tipo fisico-meccanico, con attenzione particolare ai filati metallici, che ha permesso all'arazzo di riacquistare buona parte della propria lucentezza. In seguito è stata realizzata l'umidificazione controllata, operazione particolarmente difficoltosa per la presenza di inserti dipinti e filati di restauro dalle tinture poco stabili. Per questo motivo è stata studiata una metodologia differenziata per zone, che ha permesso il recupero parziale dell'elasticità delle fibre. Tale operazione è stata propedeutica alla progettazione del consolidamento ad ago, di cui sono stati effettuati dei test preliminari per la messa a punto di una tecnica di inserimento che permettesse di non ancorarsi al supporto totale, oggetto di un precedente intervento e, al contempo, di non danneggiare la tessitura particolarmente compatta. Secondo il principio della totale reversibilità, è stato possibile progettare l'abbassamento estetico di un intervento di restauro storico, che impediva la lettura di una parte dell'arazzo. Infine, si è cercato di proporre un sistema espositivo che limitasse al minimo ogni tipo di ancoraggio diretto sull'oggetto, fornendo, al contempo, suggerimenti espositivi e di manutenzione programmata per la sua conservazione e valorizzazione.
IL CASO DELL'ARAZZO CON LA DEPOSIZIONE DALLA CROCE DEL MUSEO DEL DUOMO DI MILANO: PROBLEMATICHE DELL'INTERVENTO CONSERVATIVO E DELLA PROPOSTA ESPOSITIVA.
NICASTRO, VIOLA
2011/2012
Abstract
Oggetto della presente ricerca è l'arazzo con la Deposizione dalla Croce del Museo del Duomo di Milano, realizzato nelle Fiandre all'inizio del XVI secolo, commissionato per il Duomo di Milano e caratterizzato da un impiego capillare di filati metallici, alternati a trame di seta e di lana. Il manufatto si inserisce nel progetto della Veneranda Fabbrica del Duomo di valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale del museo stesso, in vista della sua riapertura nel Novembre 2013.Per progettarne l'intervento di conservazione e restauro, è giunto ai laboratori del Centro Conservazione e Restauro ¿La Venaria Reale¿ il 10 aprile 2012. Tale progetto è stato basato sulla proposta espositiva, un piano inclinato di trenta gradi, che, in seguito alla ricerca sulle caratteristiche conservative dell'oggetto, si è rivelata fondamentale per la migliore conservazione dell'oggetto stesso. Il primo obiettivo posto per la messa a punto dell'intervento, è stato quello della conoscenza dell'arazzo in tutti i suoi aspetti: sia l'analisi della materia e dello stato di conservazione,sia lo studio dal punto di vista storico-artistico e scientifico. A tal fine è stato necessario avvalersi del supporto di ricerche archivistiche, bibliografiche, di confronti storico-stilistici e di svolgere parallelamente indagini fotografiche (multispettrali e Reflectance Transformation Imaging), indagini diagnostiche non invasive (spettroscopia di riflettanza con fibra ottica, fluorescenza a raggi X) e invasive (microscopia ottica, microscopia elettronica a scansione, spettrofotometria infrarossa in trasformata di Fourier). Il secondo obiettivo è stato quello di trovare materiali e strumentazioni adeguate da adottare, poiché il caso di studio presentava problematiche particolari. La presenza di un precedente intervento di restauro invasivo sull'arazzo, infatti, ha richiesto la sperimentazione di metodologie non convenzionali, affiancate a tecniche di intervento già ampiamente studiate, prima di delineare le scelte operative più adattate, secondo il principio del ¿minimo intervento¿. In base a tali problematiche, è stato effettuato un intervento di pulitura di tipo fisico-meccanico, con attenzione particolare ai filati metallici, che ha permesso all'arazzo di riacquistare buona parte della propria lucentezza. In seguito è stata realizzata l'umidificazione controllata, operazione particolarmente difficoltosa per la presenza di inserti dipinti e filati di restauro dalle tinture poco stabili. Per questo motivo è stata studiata una metodologia differenziata per zone, che ha permesso il recupero parziale dell'elasticità delle fibre. Tale operazione è stata propedeutica alla progettazione del consolidamento ad ago, di cui sono stati effettuati dei test preliminari per la messa a punto di una tecnica di inserimento che permettesse di non ancorarsi al supporto totale, oggetto di un precedente intervento e, al contempo, di non danneggiare la tessitura particolarmente compatta. Secondo il principio della totale reversibilità, è stato possibile progettare l'abbassamento estetico di un intervento di restauro storico, che impediva la lettura di una parte dell'arazzo. Infine, si è cercato di proporre un sistema espositivo che limitasse al minimo ogni tipo di ancoraggio diretto sull'oggetto, fornendo, al contempo, suggerimenti espositivi e di manutenzione programmata per la sua conservazione e valorizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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