¿Land grabbing¿ è un termine che sempre più sta entrando nel linguaggio comune. Ogni giorno sentiamo parlare di ¿accaparramento di terre¿, ¿investimenti fondiari on large scale¿, di casi di sfruttamento delle colture intensive nei paesi più poveri del mondo. Non sempre però ci fermiamo a riflettere sulle disastrose conseguenze che questo dilagante fenomeno sta portando e porterà nel breve e medio periodo, per non parlare di quelle che avrà sul lungo, cosa che in parte vuole essere lo scopo della mia ricerca. Il land grabbing si presenta come una novità, ma unicamente per le dimensioni che hanno raggiunto le acquisizioni di terra concesse agli investitori. Difatti, come ben esplicato da La Via Campesina nel report conclusivo della Conférence Paysanne Internationale tenutesi in Mali nel Novembre 2011, ¿Stop aux Accaparements de Terres!¿, non c'è in realtà nulla di nuovo rispetto all'approccio colonialista dei secoli precedenti, che ben abbiamo avuto modo di conoscere in America Latina o nel continente africano. L'assimilazione è giustificabile, al punto che spesso il land grabbing è presentato come una forma di neocolonialismo. Il mio lavoro di ricerca si è articolato attraverso un percorso che parte da un tentativo di definizione del fenomeno e da un' analisi delle forme che esso assume nelle diverse parti del mondo ove si verificano casi di accaparramento, per poi studiare quali siano le tipologie di attori coinvolti ed i fattori scatenanti. L' ultima parte del mio lavoro si è svolta attraverso uno studio di caso in Senegal. Tramite la comparazione tra la disciplina normativa formale e la sua applicazione nella pratica si è cercato di dimostrare la debolezza normativa della legge fondiaria senegalese, fattore che facilita l'accaparramento. La ricerca si è svolta nel quadro del Progetto UNI.COO ( Università di Torino per la Cooperazione allo Sviluppo), nei mesi di Gennaio e Febbraio 2013 a Dakar. Le modalità di svolgimento adottate sono state lo studio dei testi normativi relativi alla disciplina fondiaria ed al decentramento amministrativo, per poi chiarire le modalità d'applicazione pratica della legge attraverso delle interviste. I soggetti coinvolti sono stati sia testimoni privilegiati, come esperti di diritto, sia funzionari pubblici, che Presidenti di Consigli Rurali e beneficiari di concessione, in modo da avere un quadro completo e sentire la voce degli attori coinvolti a tutti i livelli.

Il diritto di proprietà nel fenomeno del Land grabbing -Caso studio in Senegal-

PORTIS, ALESSANDRA
2011/2012

Abstract

¿Land grabbing¿ è un termine che sempre più sta entrando nel linguaggio comune. Ogni giorno sentiamo parlare di ¿accaparramento di terre¿, ¿investimenti fondiari on large scale¿, di casi di sfruttamento delle colture intensive nei paesi più poveri del mondo. Non sempre però ci fermiamo a riflettere sulle disastrose conseguenze che questo dilagante fenomeno sta portando e porterà nel breve e medio periodo, per non parlare di quelle che avrà sul lungo, cosa che in parte vuole essere lo scopo della mia ricerca. Il land grabbing si presenta come una novità, ma unicamente per le dimensioni che hanno raggiunto le acquisizioni di terra concesse agli investitori. Difatti, come ben esplicato da La Via Campesina nel report conclusivo della Conférence Paysanne Internationale tenutesi in Mali nel Novembre 2011, ¿Stop aux Accaparements de Terres!¿, non c'è in realtà nulla di nuovo rispetto all'approccio colonialista dei secoli precedenti, che ben abbiamo avuto modo di conoscere in America Latina o nel continente africano. L'assimilazione è giustificabile, al punto che spesso il land grabbing è presentato come una forma di neocolonialismo. Il mio lavoro di ricerca si è articolato attraverso un percorso che parte da un tentativo di definizione del fenomeno e da un' analisi delle forme che esso assume nelle diverse parti del mondo ove si verificano casi di accaparramento, per poi studiare quali siano le tipologie di attori coinvolti ed i fattori scatenanti. L' ultima parte del mio lavoro si è svolta attraverso uno studio di caso in Senegal. Tramite la comparazione tra la disciplina normativa formale e la sua applicazione nella pratica si è cercato di dimostrare la debolezza normativa della legge fondiaria senegalese, fattore che facilita l'accaparramento. La ricerca si è svolta nel quadro del Progetto UNI.COO ( Università di Torino per la Cooperazione allo Sviluppo), nei mesi di Gennaio e Febbraio 2013 a Dakar. Le modalità di svolgimento adottate sono state lo studio dei testi normativi relativi alla disciplina fondiaria ed al decentramento amministrativo, per poi chiarire le modalità d'applicazione pratica della legge attraverso delle interviste. I soggetti coinvolti sono stati sia testimoni privilegiati, come esperti di diritto, sia funzionari pubblici, che Presidenti di Consigli Rurali e beneficiari di concessione, in modo da avere un quadro completo e sentire la voce degli attori coinvolti a tutti i livelli.
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