This thesis is based on an experimental hypothesis: does the twentieth-century Italian poetry foster the development of primary school students' lexical competence in emotional vocabulary? Do these words become part of their active vocabulary? In the theoretical examination, the complex issue concerning the lexical poverty of Italian students is addressed, with particular reference to primary school. Although ministerial documents clearly indicate the importance of a wide and rich vocabulary, which is essential for active citizenship, many research studies show that the vocabulary known and used by children is quantitatively and, above all, qualitatively reduced. The dissertation focuses specifically on learning the vocabulary of emotions: the first phase of rational-emotional education, from a psychological point of view, consists in the knowledge of words related to emotional states. Understanding which and how many of these words are is not simple: today, in the scientific panorama there is not a single theory suggesting a precise list of emotions and the debate is still open. This leads to the difficulty of consulting a nomenclature table of emotional vocabulary. As a consequence of this, a tool including 394 words was created and it is present in this thesis work. The table was made by comparing different psychological theories. In addition to the theoretical section, a 50-hour experiment conducted in a class IV of primary school located in downtown Turin is illustrated. It is shown how the nomenclature table was useful in detecting students' emotion vocabulary at the beginning and at the end of the project. In order to increase the children's passive and active competence, some poems were selected from an anthology specifically created for the experimental course. In the theoretical chapters, in fact, the fundamental importance of the poetic word is emphasized in order to bring young learners closer to new and infrequent words. This is confirmed by the data collected: listening to and reading Italian verse, especially the twentieth-century Italian verse, when accompanied by a playful approach, promotes lexical enrichment. Each activity proposed during the hours dedicated to experiment is described analytically; learners' reactions are also reported, along with excerpts of dialogue recorded and, later, transcribed. It is also proposed a theoretical excursus about children's own defining modes, which are distant from adult ones. In the thesis work, it is shown how the use of the dictionary and the reflection about the lexical paraphrases suggested by it can support the acquisition of adult ways of defining. In fact, it is illustrated how students, at the end of the course, have moved away from tautology and lexical paraphrases related to everyday and idiosyncratic experience. A key tool in this regard is also described: a vocabulary made together with the children. This allows the comparison between definitions formulated by pupils and those found in reference dictionaries. Finally, it becomes evident that the enjoyment of the poetic word, combined with playful activities, supports not only children's passive competence, but also their active one. Numerous words learned along the way, previously unknown, are used by students in new and different contexts.

Il lavoro di tesi prende le mosse da un’ipotesi sperimentale: la poesia italiana del Novecento favorisce lo sviluppo della competenza lessicale degli studenti della scuola primaria, per quanto concerne il lessico emotivo? Tali parole entrano a far parte del vocabolario attivo? Nella disamina teorica si affronta la complessa questione della povertà lessicale degli alunni italiani, con riferimento proprio alla scuola primaria. Nonostante i documenti ministeriali indichino in maniera chiara la pregnanza di un vocabolario ampio e ricco, fondamentale per la cittadinanza attiva, numerose ricerche mostrano come il lessico conosciuto e utilizzato dai bambini sia ridotto quantitativamente e, soprattutto, qualitativamente. Il focus della dissertazione è in particolare l’apprendimento del vocabolario delle emozioni: la prima fase dell’educazione razionale–emotiva, dal punto di vista psicologico, è la conoscenza delle parole relate agli stati emotivi. La comprensione di quali e quanti questi vocaboli siano non è semplice: nel panorama scientifico, oggi, non esiste una teoria univoca che suggerisca un elenco preciso di emozioni e il dibattito è ancora aperto. A ciò consegue la difficoltà di consultare una tavola di nomenclatura del lessico emotivo. Alla luce di questo è stato creato uno strumento ad hoc, presente nel lavoro di tesi e composto da 394 vocaboli. La tavola è stata realizzata comparando diverse teorie psicologiche. Oltre alla sezione teorica, viene illustrata una sperimentazione della durata di 50 ore, condotta in una classe IV di una scuola primaria ubicata nel centro di Torino. Si mostra come la tavola di nomenclatura sia stata utile per rilevare il lessico delle emozioni degli studenti all’inizio e al termine del progetto. Al fine di incrementare la competenza passiva e attiva dei bambini, sono stati selezionati alcuni componimenti poetici, tratti da un’antologia creata in vista del percorso sperimentale. Nei capitoli teorici, infatti, viene sottolineata l’importanza fondamentale della parola poetica per avvicinare i giovani allievi a vocaboli nuovi e poco frequenti. Ciò è confermato dai dati raccolti: l’ascolto e la lettura di versi italiani, soprattutto novecenteschi, se accompagnati da un approccio ludico, favoriscono l’arricchimento lessicale. Ogni attività proposta durante le ore dedicate alla sperimentazione è descritta analiticamente; anche le reazioni degli studenti sono riportate, insieme con stralci di dialogo registrati e, poi, trascritti. Si delinea altresì un excursus teorico circa le modalità definitorie proprie dei bambini, distanti da quelle adulte. Nel lavoro di tesi si dimostra come l’utilizzo del dizionario e la riflessione circa le parafrasi lessicali suggerite da esso supportino l’acquisizione di modi adulti di definire. Si illustra infatti come gli studenti, a termine del percorso, si siano allontanati dalla tautologia e da parafrasi lessicali legate all’esperienza quotidiana e idiosincratica. Viene descritto inoltre uno strumento fondamentale in tal senso: un vocabolario realizzato insieme con i bambini. Questo permette il confronto tra le definizioni formulate dagli alunni e quelle presenti in dizionari di riferimento. Si rende evidente come la fruizione della parola poetica, unita ad attività ludiche, sostenga non solo la competenza passiva degli allievi, ma anche quella attiva. Numerosi vocaboli appresi durante il percorso, prima sconosciuti, vengono utilizzati dagli studenti in contesti nuovi e differenti.

Chiamare per nome le proprie emozioni. Un percorso di arricchimento del lessico con la poesia nella scuola primaria.

SAVA, CATERINA
2021/2022

Abstract

Il lavoro di tesi prende le mosse da un’ipotesi sperimentale: la poesia italiana del Novecento favorisce lo sviluppo della competenza lessicale degli studenti della scuola primaria, per quanto concerne il lessico emotivo? Tali parole entrano a far parte del vocabolario attivo? Nella disamina teorica si affronta la complessa questione della povertà lessicale degli alunni italiani, con riferimento proprio alla scuola primaria. Nonostante i documenti ministeriali indichino in maniera chiara la pregnanza di un vocabolario ampio e ricco, fondamentale per la cittadinanza attiva, numerose ricerche mostrano come il lessico conosciuto e utilizzato dai bambini sia ridotto quantitativamente e, soprattutto, qualitativamente. Il focus della dissertazione è in particolare l’apprendimento del vocabolario delle emozioni: la prima fase dell’educazione razionale–emotiva, dal punto di vista psicologico, è la conoscenza delle parole relate agli stati emotivi. La comprensione di quali e quanti questi vocaboli siano non è semplice: nel panorama scientifico, oggi, non esiste una teoria univoca che suggerisca un elenco preciso di emozioni e il dibattito è ancora aperto. A ciò consegue la difficoltà di consultare una tavola di nomenclatura del lessico emotivo. Alla luce di questo è stato creato uno strumento ad hoc, presente nel lavoro di tesi e composto da 394 vocaboli. La tavola è stata realizzata comparando diverse teorie psicologiche. Oltre alla sezione teorica, viene illustrata una sperimentazione della durata di 50 ore, condotta in una classe IV di una scuola primaria ubicata nel centro di Torino. Si mostra come la tavola di nomenclatura sia stata utile per rilevare il lessico delle emozioni degli studenti all’inizio e al termine del progetto. Al fine di incrementare la competenza passiva e attiva dei bambini, sono stati selezionati alcuni componimenti poetici, tratti da un’antologia creata in vista del percorso sperimentale. Nei capitoli teorici, infatti, viene sottolineata l’importanza fondamentale della parola poetica per avvicinare i giovani allievi a vocaboli nuovi e poco frequenti. Ciò è confermato dai dati raccolti: l’ascolto e la lettura di versi italiani, soprattutto novecenteschi, se accompagnati da un approccio ludico, favoriscono l’arricchimento lessicale. Ogni attività proposta durante le ore dedicate alla sperimentazione è descritta analiticamente; anche le reazioni degli studenti sono riportate, insieme con stralci di dialogo registrati e, poi, trascritti. Si delinea altresì un excursus teorico circa le modalità definitorie proprie dei bambini, distanti da quelle adulte. Nel lavoro di tesi si dimostra come l’utilizzo del dizionario e la riflessione circa le parafrasi lessicali suggerite da esso supportino l’acquisizione di modi adulti di definire. Si illustra infatti come gli studenti, a termine del percorso, si siano allontanati dalla tautologia e da parafrasi lessicali legate all’esperienza quotidiana e idiosincratica. Viene descritto inoltre uno strumento fondamentale in tal senso: un vocabolario realizzato insieme con i bambini. Questo permette il confronto tra le definizioni formulate dagli alunni e quelle presenti in dizionari di riferimento. Si rende evidente come la fruizione della parola poetica, unita ad attività ludiche, sostenga non solo la competenza passiva degli allievi, ma anche quella attiva. Numerosi vocaboli appresi durante il percorso, prima sconosciuti, vengono utilizzati dagli studenti in contesti nuovi e differenti.
ITA
This thesis is based on an experimental hypothesis: does the twentieth-century Italian poetry foster the development of primary school students' lexical competence in emotional vocabulary? Do these words become part of their active vocabulary? In the theoretical examination, the complex issue concerning the lexical poverty of Italian students is addressed, with particular reference to primary school. Although ministerial documents clearly indicate the importance of a wide and rich vocabulary, which is essential for active citizenship, many research studies show that the vocabulary known and used by children is quantitatively and, above all, qualitatively reduced. The dissertation focuses specifically on learning the vocabulary of emotions: the first phase of rational-emotional education, from a psychological point of view, consists in the knowledge of words related to emotional states. Understanding which and how many of these words are is not simple: today, in the scientific panorama there is not a single theory suggesting a precise list of emotions and the debate is still open. This leads to the difficulty of consulting a nomenclature table of emotional vocabulary. As a consequence of this, a tool including 394 words was created and it is present in this thesis work. The table was made by comparing different psychological theories. In addition to the theoretical section, a 50-hour experiment conducted in a class IV of primary school located in downtown Turin is illustrated. It is shown how the nomenclature table was useful in detecting students' emotion vocabulary at the beginning and at the end of the project. In order to increase the children's passive and active competence, some poems were selected from an anthology specifically created for the experimental course. In the theoretical chapters, in fact, the fundamental importance of the poetic word is emphasized in order to bring young learners closer to new and infrequent words. This is confirmed by the data collected: listening to and reading Italian verse, especially the twentieth-century Italian verse, when accompanied by a playful approach, promotes lexical enrichment. Each activity proposed during the hours dedicated to experiment is described analytically; learners' reactions are also reported, along with excerpts of dialogue recorded and, later, transcribed. It is also proposed a theoretical excursus about children's own defining modes, which are distant from adult ones. In the thesis work, it is shown how the use of the dictionary and the reflection about the lexical paraphrases suggested by it can support the acquisition of adult ways of defining. In fact, it is illustrated how students, at the end of the course, have moved away from tautology and lexical paraphrases related to everyday and idiosyncratic experience. A key tool in this regard is also described: a vocabulary made together with the children. This allows the comparison between definitions formulated by pupils and those found in reference dictionaries. Finally, it becomes evident that the enjoyment of the poetic word, combined with playful activities, supports not only children's passive competence, but also their active one. Numerous words learned along the way, previously unknown, are used by students in new and different contexts.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/127651