The discovery of mirror neurons in the brain of the monkey and subsequently of the man by the team of the Neuroscience Department of the University of Parma, led by Giacomo Rizzolatti, has radically changed our way of conceiving the relationship between action, perception and cognitive processes , becoming part of a wider exploration of the cognitive functions of the motor system. In particular, this discovery highlighted for the first time a neurophysiological mechanism capable of explaining many aspects of our ability to relate to others, such as our ability to understand the meaning of others' actions, to imitate them and to understand the intentionality of the action. The circuit that takes part in these mechanisms of understanding the emotions is formed by the mirror system, the insula that acts as a connection bridge and the limbic system. Specific studies have shown that both in disgust and in pain the mirror mechanisms work efficiently, making the observer feel the same emotions as the observed. The discovery of mirror neurons, as a biological basis for understanding the actions and emotions of others, seems to give an empirical confirmation of the phenomenological paradigm of the notions of "empathy" and "conscience": recognizing the expressions of others and "identifying" with them. Mirror neurons have also developed in the field of artificial intelligence, as it is not only neuroscientists who are interested in them, but also psychologists, biologists, philosophers and even robot manufacturers, for whom the study of the properties of these neurons can help build "more human" robots. We will analyze humanoid robots, created to be at the service of man and increasingly "humanized", with the aim of making them become part of our daily reality, without replacing man in social relationships but in various working ones kind.
La scoperta dei neuroni specchio nel cervello della scimmia e successivamente dell'uomo da parte del team del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Parma, guidato da Giacomo Rizzolatti, ha radicalmente mutato il nostro modo di concepire il rapporto tra azione, percezione e processi cognitivi, inserendosi nell'ambito di una piu vasta esplorazione delle funzioni cognitive del sistema motorio. In particolare questa scoperta ha messo in evidenza per la prima volta un meccanismo neurofisiologico capace di spiegare molti aspetti della nostra capacità di entrare in relazione con gli altri, quali la nostra capacità di comprendere il significato delle azioni altrui, di imitarle e di capire l'intenzionalità dell'azione. Il circuito che prende parte a questi meccanismi di comprensione delle emozioni è formato dal sistema specchio, dall'insula che funziona da ponte di collegamento e dal sistema limbico. Studi specifici hanno osservato come sia nel disgusto sia nel dolore i meccanismi specchio funzionino in modo efficiente, facendo provare a chi osserva le stesse emozioni dell'osservato. La scoperta dei neuroni specchio, come base biologica per la comprensione delle azioni e delle emozioni altrui, sembra dare una conferma empirica al paradigma fenomenologico delle nozioni di ¿empatia¿ e ¿coscienza¿: riconoscere le espressioni degli altri e ¿immedesimarsi¿ in loro. I neuroni specchio hanno avuto degli sviluppi anche nel campo dell'intelligenza artificiale, in quanto non sono solo i neuroscienziati ad interessarsene ma anche psicologi, biologi, filosofi e persino costruttori di robot, per i quali lo studio delle proprietà di questi neuroni può aiutare a costruire robot ¿più umani¿. Si analizzeranno i robot umanoidi, creati per essere al servizio dell'uomo e sempre più ¿umanizzati¿, con lo scopo di farli entrare a far parte della nostra realtà quotidiana, senza sostituirsi all'uomo nelle relazioni sociali, ma in quelle lavorative di vario genere.
I NEURONI SPECCHIO
ROMANO, ROSARIA
2018/2019
Abstract
La scoperta dei neuroni specchio nel cervello della scimmia e successivamente dell'uomo da parte del team del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Parma, guidato da Giacomo Rizzolatti, ha radicalmente mutato il nostro modo di concepire il rapporto tra azione, percezione e processi cognitivi, inserendosi nell'ambito di una piu vasta esplorazione delle funzioni cognitive del sistema motorio. In particolare questa scoperta ha messo in evidenza per la prima volta un meccanismo neurofisiologico capace di spiegare molti aspetti della nostra capacità di entrare in relazione con gli altri, quali la nostra capacità di comprendere il significato delle azioni altrui, di imitarle e di capire l'intenzionalità dell'azione. Il circuito che prende parte a questi meccanismi di comprensione delle emozioni è formato dal sistema specchio, dall'insula che funziona da ponte di collegamento e dal sistema limbico. Studi specifici hanno osservato come sia nel disgusto sia nel dolore i meccanismi specchio funzionino in modo efficiente, facendo provare a chi osserva le stesse emozioni dell'osservato. La scoperta dei neuroni specchio, come base biologica per la comprensione delle azioni e delle emozioni altrui, sembra dare una conferma empirica al paradigma fenomenologico delle nozioni di ¿empatia¿ e ¿coscienza¿: riconoscere le espressioni degli altri e ¿immedesimarsi¿ in loro. I neuroni specchio hanno avuto degli sviluppi anche nel campo dell'intelligenza artificiale, in quanto non sono solo i neuroscienziati ad interessarsene ma anche psicologi, biologi, filosofi e persino costruttori di robot, per i quali lo studio delle proprietà di questi neuroni può aiutare a costruire robot ¿più umani¿. Si analizzeranno i robot umanoidi, creati per essere al servizio dell'uomo e sempre più ¿umanizzati¿, con lo scopo di farli entrare a far parte della nostra realtà quotidiana, senza sostituirsi all'uomo nelle relazioni sociali, ma in quelle lavorative di vario genere.File | Dimensione | Formato | |
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