L'analisi dei dati riportati nei registri civili e religiosi dei battesimi, delle nascite, dei matrimoni, dei decessi e dei censimenti relativi alla comunità di Giaglione (TO) ha permesso di riconoscere le trasformazioni biodemografiche e comportamentali avvenute dal 1800 al 1945, anche in relazione ai cambiamenti storico-politici e sociali. Dai dati censuari risulta che la comunità di Giaglione si sia accresciuta nei primi 70 anni del XIX secolo passando da 1.353 abitanti nel 1808 a 1.735 e in seguito sia diminuita scendendo a 950 individui nel 1936. Molto simile l'andamento numerico delle famiglie, in particolare quelle nucleari che inizialmente rappresentavano il 52% del totale, superano il 63% nella seconda metà del 1800, per poi diminuire, al 51% in concomitanza della diminuzione della popolazione, anche in conseguenze delle importanti emigrazioni che si sono verificate a partire dalla seconda metà del XIX secolo Nel periodo esaminato si è potuto assistere al percorso di scolarizzazione che ha visto passare da un livello di alfabetizzazione del 25% della popolazione nel 1848 al 75% nel 1921. Il tasso di natalità si è mantenuto relativamente elevato e costante per tutto l'800 (>37¿) per poi calare progressivamente a partire dal '900. Il crollo della percentuale delle nascite nel mese di maggio e l'aumento nei mesi invernali è il risultato biologico di aspetti comportamentali legati alla diminuzione dei concepimenti in corrispondenza dei mesi estivo-autunnali per l'intenso coinvolgimento dei soggetti nei lavori agricoli e nelle migrazioni stagionali, ai fini lavorativi. Per tutto l'800, sono risultate basse frequenze di unioni nei mesi estivi per la stessa motivazione legata all'attività lavorativa riscontrata nelle nascite e valori estremamente elevati di endogamia (entrambe i coniugi provengono dallo stesso comune) (100% per tutto il primo trentennio e >85% fino a fine sec.) per contro la valutazione della consanguineità ha dimostrato che il matrimoni fra parenti era piuttosto rari (max 15,2%) e il livello medio d'inincrocio è risultato α= 0.00143. Dall'inizio del XX secolo si è assistito a un progressivo aumento dei matrimoni esogamici (50% degli eventi) in cui cioè uno degli sposi, più spesso l'uomo, era estraneo alla comunità di Giaglione. Nella maggior parte dei casi questi provenivano da paesi della valle di Susa: si tratta quindi di una esogamia di paese, ma di una endogamia "di valle". L'analisi dei decessi ha messo in evidenza l'importanza dei fattori ambientali sull'andamento della mortalità: in particolare una suscettibilità delle fasce più deboli quali i bambini e gli anziani per i quali si è osservato un aumento dei numero di decessi nei mesi invernali (per maggiore suscettibilità alle malattie respiratorie) e nei mesi estivi (a malattie dell'apparato gastrointestinale). A partire dall'inizio del '900, grazie al miglioramento delle condizioni di vita, si è assistito a una forte diminuzione del tasso di mortalità infantile e infanto-giovanile che è passato da oltre il 274 al 50¿; e a un aumento progressivo dei decessi dei soggetti più anziani. Parte della mortalità infantile è risultata legata al fenomeno dell'abbandono degli illegittimi, usanza molto estesa nel periodo considerato e del baliatico forese.
Giaglione (TO) tra '800 e '900: trasformazioni biodemografiche e culturali
BACCARANI, ELENA MARIA
2017/2018
Abstract
L'analisi dei dati riportati nei registri civili e religiosi dei battesimi, delle nascite, dei matrimoni, dei decessi e dei censimenti relativi alla comunità di Giaglione (TO) ha permesso di riconoscere le trasformazioni biodemografiche e comportamentali avvenute dal 1800 al 1945, anche in relazione ai cambiamenti storico-politici e sociali. Dai dati censuari risulta che la comunità di Giaglione si sia accresciuta nei primi 70 anni del XIX secolo passando da 1.353 abitanti nel 1808 a 1.735 e in seguito sia diminuita scendendo a 950 individui nel 1936. Molto simile l'andamento numerico delle famiglie, in particolare quelle nucleari che inizialmente rappresentavano il 52% del totale, superano il 63% nella seconda metà del 1800, per poi diminuire, al 51% in concomitanza della diminuzione della popolazione, anche in conseguenze delle importanti emigrazioni che si sono verificate a partire dalla seconda metà del XIX secolo Nel periodo esaminato si è potuto assistere al percorso di scolarizzazione che ha visto passare da un livello di alfabetizzazione del 25% della popolazione nel 1848 al 75% nel 1921. Il tasso di natalità si è mantenuto relativamente elevato e costante per tutto l'800 (>37¿) per poi calare progressivamente a partire dal '900. Il crollo della percentuale delle nascite nel mese di maggio e l'aumento nei mesi invernali è il risultato biologico di aspetti comportamentali legati alla diminuzione dei concepimenti in corrispondenza dei mesi estivo-autunnali per l'intenso coinvolgimento dei soggetti nei lavori agricoli e nelle migrazioni stagionali, ai fini lavorativi. Per tutto l'800, sono risultate basse frequenze di unioni nei mesi estivi per la stessa motivazione legata all'attività lavorativa riscontrata nelle nascite e valori estremamente elevati di endogamia (entrambe i coniugi provengono dallo stesso comune) (100% per tutto il primo trentennio e >85% fino a fine sec.) per contro la valutazione della consanguineità ha dimostrato che il matrimoni fra parenti era piuttosto rari (max 15,2%) e il livello medio d'inincrocio è risultato α= 0.00143. Dall'inizio del XX secolo si è assistito a un progressivo aumento dei matrimoni esogamici (50% degli eventi) in cui cioè uno degli sposi, più spesso l'uomo, era estraneo alla comunità di Giaglione. Nella maggior parte dei casi questi provenivano da paesi della valle di Susa: si tratta quindi di una esogamia di paese, ma di una endogamia "di valle". L'analisi dei decessi ha messo in evidenza l'importanza dei fattori ambientali sull'andamento della mortalità: in particolare una suscettibilità delle fasce più deboli quali i bambini e gli anziani per i quali si è osservato un aumento dei numero di decessi nei mesi invernali (per maggiore suscettibilità alle malattie respiratorie) e nei mesi estivi (a malattie dell'apparato gastrointestinale). A partire dall'inizio del '900, grazie al miglioramento delle condizioni di vita, si è assistito a una forte diminuzione del tasso di mortalità infantile e infanto-giovanile che è passato da oltre il 274 al 50¿; e a un aumento progressivo dei decessi dei soggetti più anziani. Parte della mortalità infantile è risultata legata al fenomeno dell'abbandono degli illegittimi, usanza molto estesa nel periodo considerato e del baliatico forese.File | Dimensione | Formato | |
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