Translation and commentary of the L. A. Seneca's letter 73, from Ad Lucilium epistulae morales. This letter looks like a defence of the so-called philosophiae fideliter dediti from the charge of being contumaces, refractarii and contemptores against all forms of government. But, actually, while it shows that real philosophers (Stoics, Sestians and Seneca too) are instead the only ones capable of unselfish and genuine gratitude with the rulers that guarantee securitas publica and common goods like pax and libertas ¿ that is to say the favourable conditions for a tranquillum otium and, so, for the philosophy's exercise ¿ it checkmates the political power and the princeps-deus. The letter 73, a mature production of its author, proclaims, unexpectedly, the existence of the philosopher-deus.
L'epistola 73 delle Ad Lucilium epistulae morales di L. A. Seneca, di cui si dà commento e traduzione, si configura come difesa dei cosiddetti philosophiae fideliter dediti dall'accusa che li vuole contumaces, refractarii e contemptores rispetto ad ogni detentore del potere. Mentre, però, si cerca di dimostrare che i veri filosofi (Stoici, Sestiani e Seneca stesso) sono in realtà gli unici ad essere capaci di disinteressata quanto sincera riconoscenza verso il governante capace di garantire loro securitas publica e beni comuni quali pax e libertas ¿ vale a dire le condizioni necessarie per un tranquillum otium e, dunque, per l'esercizio della filosofia ¿ si muove scacco matto al potere e al princeps-deus. Produzione matura dell'autore, l'epistola 73 afferma, inaspettatamente, l'esistenza del filosofo-deus.
Ad Lucilium epistulae morales: liber octavus, epistula LXXIII.
SCARINGELLA, VALENTINA
2011/2012
Abstract
L'epistola 73 delle Ad Lucilium epistulae morales di L. A. Seneca, di cui si dà commento e traduzione, si configura come difesa dei cosiddetti philosophiae fideliter dediti dall'accusa che li vuole contumaces, refractarii e contemptores rispetto ad ogni detentore del potere. Mentre, però, si cerca di dimostrare che i veri filosofi (Stoici, Sestiani e Seneca stesso) sono in realtà gli unici ad essere capaci di disinteressata quanto sincera riconoscenza verso il governante capace di garantire loro securitas publica e beni comuni quali pax e libertas ¿ vale a dire le condizioni necessarie per un tranquillum otium e, dunque, per l'esercizio della filosofia ¿ si muove scacco matto al potere e al princeps-deus. Produzione matura dell'autore, l'epistola 73 afferma, inaspettatamente, l'esistenza del filosofo-deus.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/127566