LA DEFORMAZIONE SPAZIO-TEMPORALE NELL'OPERA DI GÉRARD DE NERVAL. Il presente lavoro si propone di analizzare le modalità secondo cui Gérard de Nerval si rapporta con la Realtà e come questa venga ad essere deformata da particolari aspetti della sua vita privata: il ricordo, la dimensione onirica, le angosce legate alla follia e alla solitudine, restituiscono al poeta un'immagine distorta del mondo poiché filtrata dalla visione soggettiva. La personale percezione della Realtà nervaliana viene trasposta nelle opere più importanti che di lui hanno lasciato una grande testimonianza come Voyage en Orient, Aurélia, Promenades et souvenirs. Il tema del ricordo e l'investigazione del mondo onirico sono le eredità che Nerval lascerà a Proust e ai Surrealisti.

LA DEFORMAZIONE SPAZIO-TEMPOARALE NELL'OPERA DI GéRARD DE NERVAL

COSTANTIN, LUCA
2012/2013

Abstract

LA DEFORMAZIONE SPAZIO-TEMPORALE NELL'OPERA DI GÉRARD DE NERVAL. Il presente lavoro si propone di analizzare le modalità secondo cui Gérard de Nerval si rapporta con la Realtà e come questa venga ad essere deformata da particolari aspetti della sua vita privata: il ricordo, la dimensione onirica, le angosce legate alla follia e alla solitudine, restituiscono al poeta un'immagine distorta del mondo poiché filtrata dalla visione soggettiva. La personale percezione della Realtà nervaliana viene trasposta nelle opere più importanti che di lui hanno lasciato una grande testimonianza come Voyage en Orient, Aurélia, Promenades et souvenirs. Il tema del ricordo e l'investigazione del mondo onirico sono le eredità che Nerval lascerà a Proust e ai Surrealisti.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
253786_tesi_luca_costantin_253786.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 9.87 MB
Formato Adobe PDF
9.87 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/127560