Participatory cinema is a specific type of cinematic representation that includes the active involvement of the actors in the production process of the film. Used for the first time in 1922 by Robert Flaherty (Nanook of the North), the practice has developed in areas that go beyond the documentary film: Cooperation Development projects, individual and group psychotherapy, community projects of the definition of self , video-activism. The set of practices, approaches and theoretical perspectives has led to uncertain and fragmented literature. In the 1st 2 chapters, the various interventions will be separated into different types, with particular attention to the social development projects on the one hand, and to the ethnographic documentary on the other. In the third chapter my own personal film project : Bike Zone will be discussed. Using this mode of representation some of the problems that characterize the epistemological discussion of contemporary anthropology have emerged, "who observes whom" in the ethnographic encounter, the position to be taken by the director, or the researcher, in the research, and the difficulty of producing a ¿scientific¿ ethnographic interpretation while taking into account the feelings of the people involved in the project. A definition of a mode of representation of "authored collaboration" will be reached that takes into consideration the point of view of the subject, too involved in the events to be aware of them as a whole, and the look of the director, too detached to understand the motivations of those who are represented.
Il cinema partecipativo è una particolare modalità di rappresentazione cinematografica che prevede il coinvolgimento attivo dei protagonisti nel processo di produzione del film. Utilizzata per la prima volta da Robert Flaherty nel 1922 (Nanook of the North), la pratica si è poi sviluppata in campi che vanno oltre il cinema documentario: progetti di cooperazione e sviluppo, psicoterapie individuali e di gruppo, progetti comunitari di definizione del self, videoattivismo. L'insieme di pratiche, approcci e prospettive teoriche restituisce una letteratura presente sul tema incerta e frammentata. Nei primi due capitoli si tenterà di suddividere i vari interventi in differenti tipologie, ponendo attenzione particolare verso i progetti di sviluppo sociale da una parte, e verso il documentario etnografico dall'altra. Nel terzo capitolo si discuterà il mio progetto di cinema partecipativo: il film Bike Zone (2013). Utilizzando questa modalità di rappresentazione sono emersi alcuni dei problemi che caratterizzano le discussioni epistemologiche dell'antropologia contemporanea: ¿chi osserva chi¿ nell'incontro etnografico; la posizione che deve assumere il regista, o il ricercatore, nella ricerca; la difficoltà di produrre un interpretazione etnografica ¿scientifica¿ tenendo conto dei sentimenti dei soggetti coinvolti nel progetto. Si giungerà alla definizione di una modalità di rappresentazione di ¿authored collaboration¿, per mediare tra il punto di vista del soggetto, troppo immerso negli eventi per coglierli nel loro insieme; e lo sguardo del regista, troppo distaccato per comprendere le motivazioni personali dei soggetti rappresentati.
Bike Zone: lo sguardo condiviso. Esperimento di cinema partecipativo in un contesto urbano.
CORONA, GIOVANNI
2011/2012
Abstract
Il cinema partecipativo è una particolare modalità di rappresentazione cinematografica che prevede il coinvolgimento attivo dei protagonisti nel processo di produzione del film. Utilizzata per la prima volta da Robert Flaherty nel 1922 (Nanook of the North), la pratica si è poi sviluppata in campi che vanno oltre il cinema documentario: progetti di cooperazione e sviluppo, psicoterapie individuali e di gruppo, progetti comunitari di definizione del self, videoattivismo. L'insieme di pratiche, approcci e prospettive teoriche restituisce una letteratura presente sul tema incerta e frammentata. Nei primi due capitoli si tenterà di suddividere i vari interventi in differenti tipologie, ponendo attenzione particolare verso i progetti di sviluppo sociale da una parte, e verso il documentario etnografico dall'altra. Nel terzo capitolo si discuterà il mio progetto di cinema partecipativo: il film Bike Zone (2013). Utilizzando questa modalità di rappresentazione sono emersi alcuni dei problemi che caratterizzano le discussioni epistemologiche dell'antropologia contemporanea: ¿chi osserva chi¿ nell'incontro etnografico; la posizione che deve assumere il regista, o il ricercatore, nella ricerca; la difficoltà di produrre un interpretazione etnografica ¿scientifica¿ tenendo conto dei sentimenti dei soggetti coinvolti nel progetto. Si giungerà alla definizione di una modalità di rappresentazione di ¿authored collaboration¿, per mediare tra il punto di vista del soggetto, troppo immerso negli eventi per coglierli nel loro insieme; e lo sguardo del regista, troppo distaccato per comprendere le motivazioni personali dei soggetti rappresentati.File | Dimensione | Formato | |
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