Il presente lavoro nasce con l'intento di dimostrare il forte influsso esercitato dalla biografia cristiana, a distanza di secoli, sui testi retorici bizantini che hanno per oggetto personaggi femminili. Per condurre questa ricerca, ho preso in esame due opere apparentemente molto differenti tra di loro: La vita di Macrina di Gregorio di Nissa composta intorno al 382 e l'Encomio per la madre di Michele Psello scritto nel 1054. La prima parte della mia tesi è dedicata all'opera del Nisseno che, a ragione, Momigliano definisce «un testo dalle caratteristiche eccezionali» . E' infatti la prima biografia cristiana che ha come protagonista una donna; è l'opera di un fratello che racconta la vita della sorella; è il manifesto del monachesimo femminile. Ho volutamente scelto di non soffermarmi sulle notizie biografiche relative all'autore ed alla protagonista dell'opera ma di concentrarmi sui motivi letterari e dottrinali che Gregorio utilizza per caratterizzare la santa. L'opera risale al IV secolo, momento complesso caratterizzato dalla definitiva affermazione del cristianesimo, con una lenta ma progressiva conversione delle classi sociali più elevate e delle famiglie aristocratiche più influenti grazie all'azione dell'elemento femminile. Questo spiega, dal punto di vista storico, l'accentrarsi dell'attenzione sulla donna. A livello letterario tutto ciò si traduce nella redazione di biografie che propongono un modello femminile nuovo, che idealizza donne realmente conosciute, le rappresenta secondo i canoni dell'immagine paradigmatica e le propone come exempla. In tal senso, la vita di Macrina costituisce il testo principale per comprendere l'affermarsi di questa nuova tipologia femminile poiché presenta, per la prima volta, una donna che supera la natura femminile e che, grazie alla filosof¿a, è in grado di intraprendere un percorso ascetico (¢kolouq¿a) che la porta dapprima a distaccarsi dal condizionamento esercitato nella vita materiale dalle passioni e infine a restituire l'anima alla sua vera natura, quella ¿divina¿. La seconda parte del mio lavoro si concentra sull'Encomio per la madre di Michele Psello. La stesura ha richiesto molto più tempo rispetto alla prima parte dal momento che la bibliografia relativa all'opera pselliana risulta decisamente meno copiosa e più frammentaria. Pertanto, sono partita dall'introduzione all'edizione dell'Encomio curata da Ugo Criscuolo e da lì ho ricavato alcuni spunti per redigere questa sezione. Dopo aver esaminato la struttura retorica e il particolare momento storico in cui l'encomio viene redatto, ho deciso di approfondire un aspetto che finora non era stato preso ancora sufficientemente in considerazione: il motivo del sogno che serve non solo a conferire maggiore coesione alle varie parti dell'encomio, ma che risulta una vera e propria risorsa ¿autobiografica¿ per l'autore, tant'è vero che la maggior parte dei sogni riportati all'interno dell'opera contribuiscono a completare la personalità di Psello e a far trasparire con chiarezza l'idea che l'autore aveva di se stesso. L'ultima parte del mio elaborato è il confronto vero e proprio tra l'opera di Gregorio e quella di Psello. Nonostante l'indubbia distanza cronologica, entrambe le opere ripercorrono tappa dopo tappa il progresso delle due protagoniste verso il loro ideale, la ¢ret». Tuttavia l'operazione culturale da cui nasce l'opera di Psello, si configura come uguale e contraria rispetto a quella condotta da Gregorio

Macrina e Teodota: Modello cristiano ed eredità bizantina

BARONE, CAROLINA
2010/2011

Abstract

Il presente lavoro nasce con l'intento di dimostrare il forte influsso esercitato dalla biografia cristiana, a distanza di secoli, sui testi retorici bizantini che hanno per oggetto personaggi femminili. Per condurre questa ricerca, ho preso in esame due opere apparentemente molto differenti tra di loro: La vita di Macrina di Gregorio di Nissa composta intorno al 382 e l'Encomio per la madre di Michele Psello scritto nel 1054. La prima parte della mia tesi è dedicata all'opera del Nisseno che, a ragione, Momigliano definisce «un testo dalle caratteristiche eccezionali» . E' infatti la prima biografia cristiana che ha come protagonista una donna; è l'opera di un fratello che racconta la vita della sorella; è il manifesto del monachesimo femminile. Ho volutamente scelto di non soffermarmi sulle notizie biografiche relative all'autore ed alla protagonista dell'opera ma di concentrarmi sui motivi letterari e dottrinali che Gregorio utilizza per caratterizzare la santa. L'opera risale al IV secolo, momento complesso caratterizzato dalla definitiva affermazione del cristianesimo, con una lenta ma progressiva conversione delle classi sociali più elevate e delle famiglie aristocratiche più influenti grazie all'azione dell'elemento femminile. Questo spiega, dal punto di vista storico, l'accentrarsi dell'attenzione sulla donna. A livello letterario tutto ciò si traduce nella redazione di biografie che propongono un modello femminile nuovo, che idealizza donne realmente conosciute, le rappresenta secondo i canoni dell'immagine paradigmatica e le propone come exempla. In tal senso, la vita di Macrina costituisce il testo principale per comprendere l'affermarsi di questa nuova tipologia femminile poiché presenta, per la prima volta, una donna che supera la natura femminile e che, grazie alla filosof¿a, è in grado di intraprendere un percorso ascetico (¢kolouq¿a) che la porta dapprima a distaccarsi dal condizionamento esercitato nella vita materiale dalle passioni e infine a restituire l'anima alla sua vera natura, quella ¿divina¿. La seconda parte del mio lavoro si concentra sull'Encomio per la madre di Michele Psello. La stesura ha richiesto molto più tempo rispetto alla prima parte dal momento che la bibliografia relativa all'opera pselliana risulta decisamente meno copiosa e più frammentaria. Pertanto, sono partita dall'introduzione all'edizione dell'Encomio curata da Ugo Criscuolo e da lì ho ricavato alcuni spunti per redigere questa sezione. Dopo aver esaminato la struttura retorica e il particolare momento storico in cui l'encomio viene redatto, ho deciso di approfondire un aspetto che finora non era stato preso ancora sufficientemente in considerazione: il motivo del sogno che serve non solo a conferire maggiore coesione alle varie parti dell'encomio, ma che risulta una vera e propria risorsa ¿autobiografica¿ per l'autore, tant'è vero che la maggior parte dei sogni riportati all'interno dell'opera contribuiscono a completare la personalità di Psello e a far trasparire con chiarezza l'idea che l'autore aveva di se stesso. L'ultima parte del mio elaborato è il confronto vero e proprio tra l'opera di Gregorio e quella di Psello. Nonostante l'indubbia distanza cronologica, entrambe le opere ripercorrono tappa dopo tappa il progresso delle due protagoniste verso il loro ideale, la ¢ret». Tuttavia l'operazione culturale da cui nasce l'opera di Psello, si configura come uguale e contraria rispetto a quella condotta da Gregorio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/127456