Introduzione e obiettivo Nella pratica infermieristica, prendere decisioni ed intraprendere azioni nei confronti dei pazienti è considerata espressione del proprio ruolo professionale. Il fenomeno del distress morale è descritto come una situazione di sofferenza che sorge quando l'infermiere riconosce l'azione eticamente appropriata da adottare e tuttavia impedimenti istituzionali, consuetudini e/o organizzazione, gli rendono impossibile seguire il giusto corso d'azione, trovandosi così ad agire in modo contrario ai propri valori personali. Lo scopo dello studio è quello di misurare il livello di distress morale e compararlo tra infermieri che operano in diversi contesti operativi e descrivere situazioni di pratica infermieristica che lo generano. Materiali e metodi Lo studio, partito da un'analisi della letteratura, è proseguito con la distribuzione di un questionario, ideato e validato da MC. Corley poi adattato al nostro contesto sanitario, agli infermieri dei sei reparti dell'A.O.U. S. Luigi Gonzaga di Orbassano (TO), ed un'intervista semi-strutturata in un altro ospedale di Torino volti ad identificare le situazioni cliniche associate in modo significativo con il distress morale. Risultati Attraverso i 42 rispondenti si è riscontrato che le situazioni che generano maggior distress morale sono quelle legate all'organizzazione e al potere decisionale medico. Risultano associazioni significative tra situazioni cliniche e grado di distress morale, età del personale, contesto operativo e anzianità di sevizio. Mentre dai 7 infermieri coinvolti nell'intervista emergono 3 ambiti fonte di distress: organizzazione dell'assistenza, decisione clinica e competenze infermieristiche; per ogni ambito sono stati individuati i temi più ricorrenti. Discussione L'organizzazione e i suoi valori da un lato e la mancanza di coinvolgimento nelle scelte fatte dal medico dall'altro, mettono l'infermiere nella condizione di aderire a valori che non gli sono propri e ciò crea la sofferenza morale; trovandosi tra paziente e medico con obblighi nei confronti di entrambi. Conclusioni Il distress morale si propone come segno di buona cura in quanto espressione di attenzione sensibile, disponibilità, coinvolgimento personale, ma deve essere riconosciuto e gestito in modo adeguato altrimenti ne causa un alto rischio di assenteismo, abbandono dell'attività lavorativa e stress.
L'infermiere tra pratiche di caring e distress morale. Uno studio descrittivo integrato.
FALCONE, FEDERICA
2014/2015
Abstract
Introduzione e obiettivo Nella pratica infermieristica, prendere decisioni ed intraprendere azioni nei confronti dei pazienti è considerata espressione del proprio ruolo professionale. Il fenomeno del distress morale è descritto come una situazione di sofferenza che sorge quando l'infermiere riconosce l'azione eticamente appropriata da adottare e tuttavia impedimenti istituzionali, consuetudini e/o organizzazione, gli rendono impossibile seguire il giusto corso d'azione, trovandosi così ad agire in modo contrario ai propri valori personali. Lo scopo dello studio è quello di misurare il livello di distress morale e compararlo tra infermieri che operano in diversi contesti operativi e descrivere situazioni di pratica infermieristica che lo generano. Materiali e metodi Lo studio, partito da un'analisi della letteratura, è proseguito con la distribuzione di un questionario, ideato e validato da MC. Corley poi adattato al nostro contesto sanitario, agli infermieri dei sei reparti dell'A.O.U. S. Luigi Gonzaga di Orbassano (TO), ed un'intervista semi-strutturata in un altro ospedale di Torino volti ad identificare le situazioni cliniche associate in modo significativo con il distress morale. Risultati Attraverso i 42 rispondenti si è riscontrato che le situazioni che generano maggior distress morale sono quelle legate all'organizzazione e al potere decisionale medico. Risultano associazioni significative tra situazioni cliniche e grado di distress morale, età del personale, contesto operativo e anzianità di sevizio. Mentre dai 7 infermieri coinvolti nell'intervista emergono 3 ambiti fonte di distress: organizzazione dell'assistenza, decisione clinica e competenze infermieristiche; per ogni ambito sono stati individuati i temi più ricorrenti. Discussione L'organizzazione e i suoi valori da un lato e la mancanza di coinvolgimento nelle scelte fatte dal medico dall'altro, mettono l'infermiere nella condizione di aderire a valori che non gli sono propri e ciò crea la sofferenza morale; trovandosi tra paziente e medico con obblighi nei confronti di entrambi. Conclusioni Il distress morale si propone come segno di buona cura in quanto espressione di attenzione sensibile, disponibilità, coinvolgimento personale, ma deve essere riconosciuto e gestito in modo adeguato altrimenti ne causa un alto rischio di assenteismo, abbandono dell'attività lavorativa e stress.File | Dimensione | Formato | |
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