The research topic is Francesco Ruffini's thought concerning freedom wrights. Aim of the research lies in his scientific and political contribution to the contemporary constitutional doctrine (and especially to the Italian Costituzione). The author's political and historical thought has been picked out mainly by primary sources. Under this view, the present work uses a pivotal interdisciplinary research attitude, since it consists in to aspects, namely historical and constitutional one. Then, special attention is paid to Ruffini's specific fields of study. The present research is composed of three sections. The author's very first works; how these have been developed in a whole consistent theory; the scientific influence it had and still has in Italian constitutional debate. In the first section, I have focused on Ruffini's works concerning religious liberty since its very beginning. It has a twofold feature: an internal one that recognizes cognitive liberty; an external one that recognizes the concrete ways in which it manifests its self, especially the freedom to worship. In fact, religious liberty can be considered Ruffini's thought basic content, for he considers it as the fundamental freedom for his right conceptual system that he begun to developed since 1924. The second section, trough a synoptic study between Ruffini and Jellinek, stresses the idea that religious liberty is a product of the Lutheran reform in 16th century. Hence, religious liberty should be ¿ he inquires ¿ included in a new constitutional chart. Under this prospect, Ruffini is picked out as the connection thinker between the classical liberal school (in which he had his floruit) and contemporary constitutionalism (which would have had a further development after Fascism's fall). Diritti di libertà (1926) contains such ideals of liberty and it soon became a classic of Italian liberal thought. In third section, the topic consists in Ruffini's liberal thought influence on the present days. First of all, he had a strong influence on the history of rights. He had, then, also an important role during the writing sections of Italian constitutional law, especially concerning articles 8 and 19.
In questa tesi viene analizzato il pensiero di uno dei più noti giuristi italiani del primo Novecento: Francesco Ruffini. Si focalizza l'apporto umano, politico e scientifico del giurista al costituzionalismo contemporaneo (e nello specifico alla Costituzione italiana), in particolare il suo contributo ancora e sempre più attuale alla questione dei diritti di libertà. Lo studio condotto cerca di ricostruire il pensiero storico e politico dell'autore attraverso un approccio esegetico alle fonti primarie. Sotto questo profilo, l'elaborato può esser considerato pluridisciplinare nella misura in cui interseca due distinti piani del diritto, quello storico e quello pubblico-istituzionale (compreso il diritto ecclesiastico), che sono poi l'oggetto della ricerca scientifica di Ruffini. La tesi è divisa in tre parti: vita e opere accademiche del giurista; lo sviluppo della sua teoria dei diritti; l'attualità che quest'ultima ha avuto, e che ancora oggi ha, nel panorama costituzionale italiano. In particolare, si esaminano gli studi che l'autore conduce sulla libertà religiosa sin dalle sue origini, nella sua dimensione interna come diritto individuale ovvero libertà di coscienza; ed esterna, come manifestazione esterne del credo religioso tramite il culto. La libertà religiosa è una sorta di fil rouge del pensiero di Ruffini, in quanto questi lo eleva a libertà primogenita nel sistema dei diritti. Successivamente si è cercato, attraverso una comparazione tra il pensiero di Ruffini e quello di Jellinek di evidenziare l'idea comune che la libertà religiosa sia un prodotto che deriva dalla Riforma protestante del XVI secolo. La libertà religiosa di Ruffini, tuttavia, pretende di essere trascritta in una nuova carta costituzionale. Ruffini può peraltro essere considerato l'anello di congiunzione tra la scuola classica liberale, nella quale lo studioso si è formato, e quella del costituzionalismo contemporaneo, che si sarebbe sviluppato poi dopo la caduta del regime fascista. Strenuo difensore dei diritti di libertà, Ruffini esprime infatti il proprio dissenso della dittatura fascista attraverso una serie di discorsi parlamentari, i cui ideali di libertà sono esposti in una breve monografia, Diritti di libertà (1926), diventato un classico del pensiero costituzionale italiano. Infine, si analizza l'attualità del pensiero liberale di Ruffini. Innanzitutto ha influenzato la storiografia tradizionale dei diritti dell'uomo ritenendo che le carte costituzionali del suo tempo hanno preso il posto degli editti, degli strumenti di pace e delle dichiarazioni. Infine hai influenzato i padri costituenti nella stesura dell'articolo 8, nella misura in cui prevede che tutte le confessioni sono ugualmente libere davanti alla legge, e 19 e la loro interpretazione laica.
I diritti difesi da Francesco Ruffini
COPPOLA, DOMENICO
2013/2014
Abstract
In questa tesi viene analizzato il pensiero di uno dei più noti giuristi italiani del primo Novecento: Francesco Ruffini. Si focalizza l'apporto umano, politico e scientifico del giurista al costituzionalismo contemporaneo (e nello specifico alla Costituzione italiana), in particolare il suo contributo ancora e sempre più attuale alla questione dei diritti di libertà. Lo studio condotto cerca di ricostruire il pensiero storico e politico dell'autore attraverso un approccio esegetico alle fonti primarie. Sotto questo profilo, l'elaborato può esser considerato pluridisciplinare nella misura in cui interseca due distinti piani del diritto, quello storico e quello pubblico-istituzionale (compreso il diritto ecclesiastico), che sono poi l'oggetto della ricerca scientifica di Ruffini. La tesi è divisa in tre parti: vita e opere accademiche del giurista; lo sviluppo della sua teoria dei diritti; l'attualità che quest'ultima ha avuto, e che ancora oggi ha, nel panorama costituzionale italiano. In particolare, si esaminano gli studi che l'autore conduce sulla libertà religiosa sin dalle sue origini, nella sua dimensione interna come diritto individuale ovvero libertà di coscienza; ed esterna, come manifestazione esterne del credo religioso tramite il culto. La libertà religiosa è una sorta di fil rouge del pensiero di Ruffini, in quanto questi lo eleva a libertà primogenita nel sistema dei diritti. Successivamente si è cercato, attraverso una comparazione tra il pensiero di Ruffini e quello di Jellinek di evidenziare l'idea comune che la libertà religiosa sia un prodotto che deriva dalla Riforma protestante del XVI secolo. La libertà religiosa di Ruffini, tuttavia, pretende di essere trascritta in una nuova carta costituzionale. Ruffini può peraltro essere considerato l'anello di congiunzione tra la scuola classica liberale, nella quale lo studioso si è formato, e quella del costituzionalismo contemporaneo, che si sarebbe sviluppato poi dopo la caduta del regime fascista. Strenuo difensore dei diritti di libertà, Ruffini esprime infatti il proprio dissenso della dittatura fascista attraverso una serie di discorsi parlamentari, i cui ideali di libertà sono esposti in una breve monografia, Diritti di libertà (1926), diventato un classico del pensiero costituzionale italiano. Infine, si analizza l'attualità del pensiero liberale di Ruffini. Innanzitutto ha influenzato la storiografia tradizionale dei diritti dell'uomo ritenendo che le carte costituzionali del suo tempo hanno preso il posto degli editti, degli strumenti di pace e delle dichiarazioni. Infine hai influenzato i padri costituenti nella stesura dell'articolo 8, nella misura in cui prevede che tutte le confessioni sono ugualmente libere davanti alla legge, e 19 e la loro interpretazione laica.File | Dimensione | Formato | |
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