Il divario Nord-Sud è un fatto storico di portata secolare. Opinioni diverse sono state presentate sulle origini e sull'evoluzione che hanno portato il Mezzogiorno ad essere l'area più depressa d'Italia e, al contempo, una tra le più povere in Europa. Dal rapporto Censis risalente all'aprile 2013, emergeva addirittura come il reddito medio del Meridione fosse inferiore a quello della Grecia, che, come tristemente noto, attraversava in quell'anno un momento tra i più difficili della sua millenaria storia. Alla base di questa ricerca vi è la volontà di far emergere il contributo apportato dall'intervento straordinario e, più in particolare, dalla Cassa per il Mezzogiorno, al tentativo di ridurre il distacco, almeno in termini economici, tra le due macroaree. Il criterio che ispira l'intera trattazione è di presentare, dapprima, una sintetica ricostruzione storica della realtà meridionale. Nel primo capitolo della tesi si inquadra l'evoluzione, in termini economici e sociali, della difficile condizione del Sud, attraverso le diverse analisi condotte da diversi studiosi. Si è cercato di legare tra loro le differenti opinioni al fine di far emergere un'analisi il più possibile obiettiva ed estranea a qualsiasi ideologia. Nel secondo capitolo ci si è soffermati sul periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale e, in particolare, sul radicale mutamento del pensiero meridionalistico. Si è cercato, dunque, di chiarire quali siano state le cause che portarono all'istituzione della Cassa per il Mezzogiorno. Nel terzo capitolo si è descritta la struttura della Cassa per il Mezzogiorno, analizzando dapprima la legge istitutiva 10 agosto 1950, n. 646, al fine di richiamare i suoi obiettivi e le caratteristiche degli organi che la componevano. Infine si è data particolare attenzione al ruolo assegnato al Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno ed al suo rapporto con la Casmez, per poi analizzare la natura giuridica, in realtà non particolarmente controversa, dell'Ente. Da ultimo, il quarto capitolo si concentra sull'evoluzione della normativa in favore del Mezzogiorno, così da far emergere le scelte di natura politica che hanno comportato la trasformazione della strumento Cassa in ¿Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno¿ ed il suo scioglimento definitivo nel 1992. La ricerca, dopo un sintetico riferimento alle analisi pionieristiche condotte dallo statistico Franco Pilloton, attinenti ai primi anni dell'intervento straordinario, si conclude con alcune interpretazioni dei risultati economici, in termini di riduzione del divario Nord-Sud, ottenuti grazie all'attività della Casmez.

La Cassa per il Mezzogiorno: un profilo di storia economica

ROSATO, GABRIELE
2013/2014

Abstract

Il divario Nord-Sud è un fatto storico di portata secolare. Opinioni diverse sono state presentate sulle origini e sull'evoluzione che hanno portato il Mezzogiorno ad essere l'area più depressa d'Italia e, al contempo, una tra le più povere in Europa. Dal rapporto Censis risalente all'aprile 2013, emergeva addirittura come il reddito medio del Meridione fosse inferiore a quello della Grecia, che, come tristemente noto, attraversava in quell'anno un momento tra i più difficili della sua millenaria storia. Alla base di questa ricerca vi è la volontà di far emergere il contributo apportato dall'intervento straordinario e, più in particolare, dalla Cassa per il Mezzogiorno, al tentativo di ridurre il distacco, almeno in termini economici, tra le due macroaree. Il criterio che ispira l'intera trattazione è di presentare, dapprima, una sintetica ricostruzione storica della realtà meridionale. Nel primo capitolo della tesi si inquadra l'evoluzione, in termini economici e sociali, della difficile condizione del Sud, attraverso le diverse analisi condotte da diversi studiosi. Si è cercato di legare tra loro le differenti opinioni al fine di far emergere un'analisi il più possibile obiettiva ed estranea a qualsiasi ideologia. Nel secondo capitolo ci si è soffermati sul periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale e, in particolare, sul radicale mutamento del pensiero meridionalistico. Si è cercato, dunque, di chiarire quali siano state le cause che portarono all'istituzione della Cassa per il Mezzogiorno. Nel terzo capitolo si è descritta la struttura della Cassa per il Mezzogiorno, analizzando dapprima la legge istitutiva 10 agosto 1950, n. 646, al fine di richiamare i suoi obiettivi e le caratteristiche degli organi che la componevano. Infine si è data particolare attenzione al ruolo assegnato al Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno ed al suo rapporto con la Casmez, per poi analizzare la natura giuridica, in realtà non particolarmente controversa, dell'Ente. Da ultimo, il quarto capitolo si concentra sull'evoluzione della normativa in favore del Mezzogiorno, così da far emergere le scelte di natura politica che hanno comportato la trasformazione della strumento Cassa in ¿Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno¿ ed il suo scioglimento definitivo nel 1992. La ricerca, dopo un sintetico riferimento alle analisi pionieristiche condotte dallo statistico Franco Pilloton, attinenti ai primi anni dell'intervento straordinario, si conclude con alcune interpretazioni dei risultati economici, in termini di riduzione del divario Nord-Sud, ottenuti grazie all'attività della Casmez.
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