Quadriceps tendon injury is a rare injury to the tendon structures of the knee, occurring in 1.37 cases per 100,000 individuals per year. It is an injury mainly linked to factors such as advancing age, obesity, gout, hypertension, diabetes mellitus, chronic renal failure, secondary hyperparathyroidism and chronic use of drugs such as corticosteroids and fluoroquinolones. All the risk factors mentioned above contribute to the weakening of the tendon structure, which causes the injury following trauma, even of low intensity, or more frequently, following an eccentric contraction of the quadriceps muscle. Diagnosis is often guided by physical examination, with the classic clinical presentation of the triad consisting of suprapatellar gap, functional impotence with inability to extend the leg and pain. The instrumental examinations are fundamental for diagnostic confirmation: in the first step the RX in two projections can evidence an anterior slipping of the patella, a superimposed thickening and the presence of emartro, but while highlighting the typical characteristics is not sufficient for diagnosis, it must be supported by other diagnostic investigations. The musculoskeletal ultrasound typically identifies the interruption of the quadricipital tendon and the peri-lesional edema, but the standard gold method for diagnosis, recommended even if the ultrasound showed the tendon lesion, is the magnetic resonance of the knee, which defines the morphology of the lesion and allows the correct pre-operative evaluation. The treatment of the complete lesion of the quadricipital tendon is exclusively surgical, through a trans-patellar tenorraphy or with positioning of metal anchors. The objective of the study is to provide a proper assessment of the impact on the quality of life of patients and on knee function at least six months after surgery. In order to obtain the results needed for the study, patients in the examined sample were given the "subjective knee assessment questionnaire" from IKDC and "SF36," in order to analyze knee function and impact on quality of life. The results of the IKDC module provided an average result of 62 points, slightly lower than those reported in some similar studies in the literature, but with numerous differences within the sample. In the individual responses, the majority of patients report that they can perform almost all their daily activities on a regular basis, even in some cases managing to perform heavy physical work or moderate intensity sports activities. In addition, in patients with a higher follow-up, the result was higher than in more recently operated patients. As for quality of life, the results are excellent, with a low level of pain, result being 2,6 points out of 10, with a score for physical functioning of over 77% and with excellent results also in the scores related to emotional well-being and perception of their health. It can therefore be concluded that the results obtained at least six months after the repair surgery of the quadricipital tendon are satisfactory, as they indicate that the surgery did not cause an excessive limitation of physical activities and has allowed a satisfactory quality of life.
La lesione del tendine quadricipitale è una lesione rara delle strutture tendinee del ginocchio, che si presenta in 1.37 casi ogni 100.000 individui per anno. È una lesione prevalentemente legata a fattori come avanzamento dell’età, obesità, gotta, ipertensione, diabete mellito, insufficienza renale cronica, iperparatiroidismo e utilizzo cronico di farmaci come corticosteroidi e fluorochinolonici. Tutti i fattori di rischio indicati precedentemente contribuiscono all’indebolimento della struttura tendinea che ne causa la lesione in seguito a traumi anche di bassa intensità, o più frequentemente, in seguito a contrazione eccentrica del muscolo quadricipite. La diagnosi spesso viene guidata dall’esame obiettivo, con la classica presentazione clinica della triade composta da gap sovrarotuleo, impotenza funzionale con incapacità ad estendere la gamba e dolore. Gli esami strumentali sono fondamentali per la conferma diagnostica: in prima battuta la RX in due proiezioni può evidenziare uno scivolamento anteriore della rotula, un addensamento sovrarotuleo e la presenza di emartro, ma pur evidenziando le caratteristiche tipiche non è sufficiente per la diagnosi, pertanto deve essere supportata da altre indagini diagnostiche. L’ecografia muscolo-scheletrica in genere identifica l’interruzione del tendine quadricipitale e l’edema peri-lesionale, ma la metodica gold standard per la diagnosi, consigliata anche qualora l’ecografia evidenziasse la lesione tendinea, è la risonanza magnetica del ginocchio, che definisce la morfologia della lesione e ne permette anche la corretta valutazione preoperatoria. Il trattamento della lesione completa del tendine quadricipitale è esclusivamente chirurgico, attraverso una tenorrafia trans-rotulea o con posizionamento di ancorette metalliche. L’obiettivo dello studio è quello di fornire una corretta valutazione dell’impatto sulla qualità di vita dei pazienti e sulla funzionalità del ginocchio ad almeno sei mesi dall’intervento chirurgico. Per ottenere i risultati necessari allo studio, ai pazienti inseriti nel campione esaminato sono stati somministrati il “questionario sulla valutazione soggettiva del ginocchio” tratto dall’IKDC e “l’SF36,” al fine di analizzare la funzionalità del ginocchio e l’impatto sulla qualità di vita. I risultati del modulo tratto dall’IKDC hanno fornito un risultato medio di 62 punti, lievemente inferiore rispetto a quelli riportato in alcuni studi simili presenti in letteratura, ma con numerose differenze all’interno del campione. Nelle singole risposte, la maggior parte dei pazienti riferisce di riuscire a svolgere abitualmente quasi tutte le attività quotidiane, riuscendo anche in taluni casi a svolgere lavori fisici pesanti o attività sportive di moderata intensità. Inoltre, nei pazienti con un follow-up maggiore, il risultato è stato superiore rispetto ai pazienti operati più recentemente. Per quanto riguarda la qualità di vita, i risultati sono ottimi, con un basso livello di dolore, risultato essere di 2,6 punti su 10, con un punteggio per il funzionamento fisico di oltre il 77% e con ottimi risultati anche nei punteggi relativi al benessere emotivo e alla percezione del proprio stato di salute. Si può quindi concludere che i risultati ottenuti ad almeno sei mesi di distanza dall’intervento di riparazione del tendine quadricipitale siano soddisfacenti, non avendo causato una limitazione eccessiva delle attività fisiche ed avendo una qualità di vita soddisfacente.
La lesione del tendine quadricipitale: funzionalità del ginocchio e qualità di vita dopo la ricostruzione chirurgica
MILANO, ANTONIO
2020/2021
Abstract
La lesione del tendine quadricipitale è una lesione rara delle strutture tendinee del ginocchio, che si presenta in 1.37 casi ogni 100.000 individui per anno. È una lesione prevalentemente legata a fattori come avanzamento dell’età, obesità, gotta, ipertensione, diabete mellito, insufficienza renale cronica, iperparatiroidismo e utilizzo cronico di farmaci come corticosteroidi e fluorochinolonici. Tutti i fattori di rischio indicati precedentemente contribuiscono all’indebolimento della struttura tendinea che ne causa la lesione in seguito a traumi anche di bassa intensità, o più frequentemente, in seguito a contrazione eccentrica del muscolo quadricipite. La diagnosi spesso viene guidata dall’esame obiettivo, con la classica presentazione clinica della triade composta da gap sovrarotuleo, impotenza funzionale con incapacità ad estendere la gamba e dolore. Gli esami strumentali sono fondamentali per la conferma diagnostica: in prima battuta la RX in due proiezioni può evidenziare uno scivolamento anteriore della rotula, un addensamento sovrarotuleo e la presenza di emartro, ma pur evidenziando le caratteristiche tipiche non è sufficiente per la diagnosi, pertanto deve essere supportata da altre indagini diagnostiche. L’ecografia muscolo-scheletrica in genere identifica l’interruzione del tendine quadricipitale e l’edema peri-lesionale, ma la metodica gold standard per la diagnosi, consigliata anche qualora l’ecografia evidenziasse la lesione tendinea, è la risonanza magnetica del ginocchio, che definisce la morfologia della lesione e ne permette anche la corretta valutazione preoperatoria. Il trattamento della lesione completa del tendine quadricipitale è esclusivamente chirurgico, attraverso una tenorrafia trans-rotulea o con posizionamento di ancorette metalliche. L’obiettivo dello studio è quello di fornire una corretta valutazione dell’impatto sulla qualità di vita dei pazienti e sulla funzionalità del ginocchio ad almeno sei mesi dall’intervento chirurgico. Per ottenere i risultati necessari allo studio, ai pazienti inseriti nel campione esaminato sono stati somministrati il “questionario sulla valutazione soggettiva del ginocchio” tratto dall’IKDC e “l’SF36,” al fine di analizzare la funzionalità del ginocchio e l’impatto sulla qualità di vita. I risultati del modulo tratto dall’IKDC hanno fornito un risultato medio di 62 punti, lievemente inferiore rispetto a quelli riportato in alcuni studi simili presenti in letteratura, ma con numerose differenze all’interno del campione. Nelle singole risposte, la maggior parte dei pazienti riferisce di riuscire a svolgere abitualmente quasi tutte le attività quotidiane, riuscendo anche in taluni casi a svolgere lavori fisici pesanti o attività sportive di moderata intensità. Inoltre, nei pazienti con un follow-up maggiore, il risultato è stato superiore rispetto ai pazienti operati più recentemente. Per quanto riguarda la qualità di vita, i risultati sono ottimi, con un basso livello di dolore, risultato essere di 2,6 punti su 10, con un punteggio per il funzionamento fisico di oltre il 77% e con ottimi risultati anche nei punteggi relativi al benessere emotivo e alla percezione del proprio stato di salute. Si può quindi concludere che i risultati ottenuti ad almeno sei mesi di distanza dall’intervento di riparazione del tendine quadricipitale siano soddisfacenti, non avendo causato una limitazione eccessiva delle attività fisiche ed avendo una qualità di vita soddisfacente.File | Dimensione | Formato | |
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