Le ferrovie, come tutte le cose su questo mondo, hanno un ciclo di vita: nascono, crescono, invecchiano e muoiono. Ciò dipende da numerosi fattori legati allo sviluppo tecnologico, al contesto socio-economico e ai mercati. Le ferrovie hanno da sempre accompagnato lo sviluppo del Paese e sono espressione delle varie ere tecnologico-industriali. Dal dopoguerra in poi, però, si è assistito alla sempre più forte concorrenza del trasporto su gomma, che ha corroso significative quote di mercato alla mobilità su ferro, concorrendo non poco a rendere inattivi segmenti sempre crescenti di tratte ferroviarie, in particolare quelle più desuete e lontane dai grandi mercati. Un fenomeno comune a tutte le nazioni industrializzate che si è andato progressivamente intensificando nell'ultimo trentennio, liberando dalla funzione d'uso per cui era stato costruito un vastissimo patrimonio immobiliare, fatto di piccole stazioni, caselli, magazzini e sedimi ferroviari, il più delle volte ubicati in aree suburbane di alto pregio paesaggistico o a ridosso di zone archeologiche o storico-culturali di elevata importanza, ma anche all'interno delle città. Viviamo in un'epoca di economia circolare, di lotta agli sprechi e riutilizzo delle risorse e il principio del riciclo si applica anche nel caso delle linee ferroviarie non più utilizzate: pensare ad un riutilizzo intelligente di questo patrimonio è esigenza condivisa tra tutte le reti ferroviarie più evolute. Una ferrovia dismessa, se è una linea non più utilizzata definitivamente per il trasporto ferroviario, può rivivere per altre modalità d'uso. Basti pensare che questa ¿rete di binari inutilizzati¿ a sua volta si interseca ad una ¿rete di sentieri¿, una ¿rete di vie d'acqua¿, a una ¿rete di alzaie¿, una ¿rete di strade secondarie e a basso traffico¿. Una ferrovia non più attiva per l'esercizio ferroviario resta così potenzialmente attiva all'interno di un sistema di reti di ¿percorsi verdi¿ o ¿greenways¿, in cui deve essere ripensata per ritrovare la giusta riqualificazione d'uso. Partendo dalla nascita dell'idea di ¿greenway¿ concentrerò dapprima la mia attenzione sulla Rete Ferroviaria Italiana e sulle condizioni in cui versa al giorno d'oggi, fornendo un panorama dei tratti ferroviari dismessi in Italia. Successivamente inizierò la trattazione delle possibili soluzioni di reimpiego dei tratti, nel contesto della pubblica utilità, e cercherò di applicare le conoscenze apprese sul manuale per la progettazione dei percorsi verdi sul tratto ferroviario Modena - Rubiera. Una ferrovia dismessa può inoltre essere riutilizzata come via di collegamento per scopi militari, e su questo verterà l'ultima parte della mia ricerca. Analizzerò dapprima quale reparto ha il compito di effettuare ricognizioni ferroviarie e successivi lavori di ripristino o di trasformazione ed in seguito spiegherò, brevemente, come effettuare una ricognizione ferroviaria. Infine esaminerò una ricognizione già effettuata sulla linea Civitavecchia - Orte, nel tratto Aurelia - Allumiere, allegando foto e tabelle sulle opere d'arte principali, al fine di stabilire la possibilità o meno di effettuare lavori per permettere il transito di mezzi militari di classe 60.
IL FUTURO DELLE LINEE FERROVIARIE DISMESSE: SOLUZIONI D'IMPIEGO IN AMBITO CIVILE E MILITARE
RELLA, VALERIO
2016/2017
Abstract
Le ferrovie, come tutte le cose su questo mondo, hanno un ciclo di vita: nascono, crescono, invecchiano e muoiono. Ciò dipende da numerosi fattori legati allo sviluppo tecnologico, al contesto socio-economico e ai mercati. Le ferrovie hanno da sempre accompagnato lo sviluppo del Paese e sono espressione delle varie ere tecnologico-industriali. Dal dopoguerra in poi, però, si è assistito alla sempre più forte concorrenza del trasporto su gomma, che ha corroso significative quote di mercato alla mobilità su ferro, concorrendo non poco a rendere inattivi segmenti sempre crescenti di tratte ferroviarie, in particolare quelle più desuete e lontane dai grandi mercati. Un fenomeno comune a tutte le nazioni industrializzate che si è andato progressivamente intensificando nell'ultimo trentennio, liberando dalla funzione d'uso per cui era stato costruito un vastissimo patrimonio immobiliare, fatto di piccole stazioni, caselli, magazzini e sedimi ferroviari, il più delle volte ubicati in aree suburbane di alto pregio paesaggistico o a ridosso di zone archeologiche o storico-culturali di elevata importanza, ma anche all'interno delle città. Viviamo in un'epoca di economia circolare, di lotta agli sprechi e riutilizzo delle risorse e il principio del riciclo si applica anche nel caso delle linee ferroviarie non più utilizzate: pensare ad un riutilizzo intelligente di questo patrimonio è esigenza condivisa tra tutte le reti ferroviarie più evolute. Una ferrovia dismessa, se è una linea non più utilizzata definitivamente per il trasporto ferroviario, può rivivere per altre modalità d'uso. Basti pensare che questa ¿rete di binari inutilizzati¿ a sua volta si interseca ad una ¿rete di sentieri¿, una ¿rete di vie d'acqua¿, a una ¿rete di alzaie¿, una ¿rete di strade secondarie e a basso traffico¿. Una ferrovia non più attiva per l'esercizio ferroviario resta così potenzialmente attiva all'interno di un sistema di reti di ¿percorsi verdi¿ o ¿greenways¿, in cui deve essere ripensata per ritrovare la giusta riqualificazione d'uso. Partendo dalla nascita dell'idea di ¿greenway¿ concentrerò dapprima la mia attenzione sulla Rete Ferroviaria Italiana e sulle condizioni in cui versa al giorno d'oggi, fornendo un panorama dei tratti ferroviari dismessi in Italia. Successivamente inizierò la trattazione delle possibili soluzioni di reimpiego dei tratti, nel contesto della pubblica utilità, e cercherò di applicare le conoscenze apprese sul manuale per la progettazione dei percorsi verdi sul tratto ferroviario Modena - Rubiera. Una ferrovia dismessa può inoltre essere riutilizzata come via di collegamento per scopi militari, e su questo verterà l'ultima parte della mia ricerca. Analizzerò dapprima quale reparto ha il compito di effettuare ricognizioni ferroviarie e successivi lavori di ripristino o di trasformazione ed in seguito spiegherò, brevemente, come effettuare una ricognizione ferroviaria. Infine esaminerò una ricognizione già effettuata sulla linea Civitavecchia - Orte, nel tratto Aurelia - Allumiere, allegando foto e tabelle sulle opere d'arte principali, al fine di stabilire la possibilità o meno di effettuare lavori per permettere il transito di mezzi militari di classe 60.File | Dimensione | Formato | |
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