Grazie alla costante sensibilizzazione da parte di enti e scienziati, da diversi anni abbiamo sviluppato una coscienza riguardo alle nostre scelte e azioni di consumo e ormai anche di investimento. Di conseguenza, è nata una consapevolezza sempre maggiore relativa agli effetti delle strategie di investimento sul clima e l'ambiente, favorendo lo sviluppo di strumenti finanziari tra cui i Green Bond. Dalla loro prima emissione nel 2008 l'ammontare complessivo di queste obbligazioni ha continuato a crescere, raggiungendo la quota di 271 miliardi di euro a dicembre 2019 e ottenendo, in particolare negli ultimi anni, performance migliori rispetto alle obbligazioni ordinarie. In Italia la prima emissione è avvenuta nel 2014 da parte del gruppo Hera con un Green Bond da 500 milioni di euro. Diverse società hanno poi seguito la tendenza green con emissioni come quella da 3,5 miliardi del gruppo Enel o da 1,5 miliardi di Iren, dichiarando in entrambi i casi di aver risparmiato, grazie ai titoli verdi, l'emissione di diverse milioni di tonnellate di CO2 . L'ICMA si è occupata di definire i principi e le linee guida da seguire durante il processo di progettazione e diffusione dei Green Bond; questi principi raccomandano un alto livello di trasparenza ma la loro adozione rimane tuttora volontaria, creando così potenziali rischi di greenwashing da parte di società che approfittano del crescente interessamento degli investitori all'ESG ma che non sono intenzionati a rendere le proprie attività realmente più sostenibili. Tuttavia, i Green Bond possono rappresentare un'opportunità sia per il futuro più immediato, come occasione per una ripresa economica più sostenibile dopo la crisi dovuta alla pandemia da SARS-CoV-2; sia nel futuro più prossimo dove i millenial erediteranno una consistente quota dell'attuale ricchezza e sentiranno il bisogno di collocarla in asset in linea con i propri valori. Qualora queste previsioni dovessero realizzarsi i Green Bond potrebbero rivelarsi decisivi in risposta a questa tendenza.
Green Bond: la strada verso un mercato di capitali più sostenibile. Sviluppo e potenzialità dei titoli "verdi"
GUGLIELMI, SOFIE
2019/2020
Abstract
Grazie alla costante sensibilizzazione da parte di enti e scienziati, da diversi anni abbiamo sviluppato una coscienza riguardo alle nostre scelte e azioni di consumo e ormai anche di investimento. Di conseguenza, è nata una consapevolezza sempre maggiore relativa agli effetti delle strategie di investimento sul clima e l'ambiente, favorendo lo sviluppo di strumenti finanziari tra cui i Green Bond. Dalla loro prima emissione nel 2008 l'ammontare complessivo di queste obbligazioni ha continuato a crescere, raggiungendo la quota di 271 miliardi di euro a dicembre 2019 e ottenendo, in particolare negli ultimi anni, performance migliori rispetto alle obbligazioni ordinarie. In Italia la prima emissione è avvenuta nel 2014 da parte del gruppo Hera con un Green Bond da 500 milioni di euro. Diverse società hanno poi seguito la tendenza green con emissioni come quella da 3,5 miliardi del gruppo Enel o da 1,5 miliardi di Iren, dichiarando in entrambi i casi di aver risparmiato, grazie ai titoli verdi, l'emissione di diverse milioni di tonnellate di CO2 . L'ICMA si è occupata di definire i principi e le linee guida da seguire durante il processo di progettazione e diffusione dei Green Bond; questi principi raccomandano un alto livello di trasparenza ma la loro adozione rimane tuttora volontaria, creando così potenziali rischi di greenwashing da parte di società che approfittano del crescente interessamento degli investitori all'ESG ma che non sono intenzionati a rendere le proprie attività realmente più sostenibili. Tuttavia, i Green Bond possono rappresentare un'opportunità sia per il futuro più immediato, come occasione per una ripresa economica più sostenibile dopo la crisi dovuta alla pandemia da SARS-CoV-2; sia nel futuro più prossimo dove i millenial erediteranno una consistente quota dell'attuale ricchezza e sentiranno il bisogno di collocarla in asset in linea con i propri valori. Qualora queste previsioni dovessero realizzarsi i Green Bond potrebbero rivelarsi decisivi in risposta a questa tendenza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/127054