Il problema del riscaldamento globale è quanto mai attuale nella comunità scientifica. Le conseguenze dell'aumento di temperatura su così larga scala sono molteplici e interessano tutti gli organismi viventi e tutti gli ecosistemi. Una delle conseguenze più critiche di questo processo è la drastica riduzione dell'estensione dei ghiacciai a livello mondiale. La riduzione dell'estensione dei ghiacciai offre la possibilità di studiare la colonizzazione vegetale su suoli primari derivanti dalla retrazione dei fronti glaciali La possibilità di studiare lo sviluppo della vegetazione su un substrato nuovo ha affascinato i botanici europei fin dalla prima metà del XIX secolo. Una delle tecniche applicate per condurre questo tipo di studio è quella che si basa sull'analisi delle cronosequenze, si tratta di un'analisi della colonizzazione dello spazio da parte delle specie vegetali in relazione al tempo. Nelle zone di retrazione dei ghiacciai vengono incrociati dati relativi all'estensione passata dei ghiacciai con dati relativi al monitoraggio delle specie vegetali presenti a distanze via via crescenti dal fronte glaciale in retrazione. Questo tipo di misurazioni è molto utile per capire come la variazione delle specie presenti progredisca a formare un complesso vegetale più maturo. Per capire al meglio come funziona la ricolonizzazione vegetale degli ampi spazi liberati da un ghiacciaio in retrazione, è anche importante considerare quali sono le difficoltà a cui vanno incontro le piante per stabilirsi e prosperare su un suolo che risulta molto inospitale (tessitura ed instabilità del suolo, disponibilità di nutrienti, ecc.). Il caso studio che ho riportato nel mio elaborato riguarda il ghiacciaio islandese Skaftafelljökull. In Islanda il riscaldamento in atto sta causando il ritiro di quasi tutti i ghiacciai dalle grandi calotte glaciali islandesi. In alcuni casi è stato misurato un ritiro di oltre 1 km nell'ultimo secolo. Questa recessione ha esposto nuove superfici, precedentemente a contatto con il ghiaccio, alla colonizzazione vegetale e alla formazione di suolo, dando luogo alla formazione di cronosequenze con una durata di 100 anni o più. Gli Autori di questo studio descrivono i cambiamenti della comunità vegetale nella cronosequenza formatasi in corrispondenza del ghiacciaio Skaftafelljökull, nel Sud dell'Islanda, con l'obiettivo di studiare l'andamento della variazione della copertura vegetale e della sua struttura nelle diverse fasi della successione e di misurare il tasso di diversificazione confrontando i dati raccolti con le misure effettuate a 7 anni di distanza nelle stesse stazioni. In linea generale, per tutti i gruppi tassonomici identificati, è stato registrato un incremento in percentuale della copertura vegetale spostandosi dai siti più vicini al fronte glaciale verso quelli più distanti, con una comunità vegetale che tende a uniformarsi nel tempo. L'uso di cronosequenze si è affermato da tempo soprattutto nello studio dei ghiacciai europei, ma questo tipo di approccio presenta una caratterizzazione locale che ne limita le capacità di analisi su scala più ampia. Nel mio elaborato presento quindi anche un metodo alternativo per ricavare informazioni sulla vegetazione presente in queste aree proglaciali e sui ritmi di retrazione in aree non facilmente raggiungibili: è il metodo che si basa sull'uso d'immagini satellitari ad alta risoluzione. Tale approccio sarà certamente sempre più applicato, integrandolo, quando necessario, con misurazioni derivanti dal monitoraggio in situ. La corrispondenza già dimostrata da alcuni studi tra i dati ottenuti in situ e quelli derivanti dal telerilevamento, sembra promettente ed incoraggia ulteriori studi in questa direzione.
Dinamiche di colonizzazione vegetale: modelli e indicizzazione dell'evoluzione della comunità vegetale in ambiente di retrazione glaciale
BONATO, FEDERICO VITTORIO
2019/2020
Abstract
Il problema del riscaldamento globale è quanto mai attuale nella comunità scientifica. Le conseguenze dell'aumento di temperatura su così larga scala sono molteplici e interessano tutti gli organismi viventi e tutti gli ecosistemi. Una delle conseguenze più critiche di questo processo è la drastica riduzione dell'estensione dei ghiacciai a livello mondiale. La riduzione dell'estensione dei ghiacciai offre la possibilità di studiare la colonizzazione vegetale su suoli primari derivanti dalla retrazione dei fronti glaciali La possibilità di studiare lo sviluppo della vegetazione su un substrato nuovo ha affascinato i botanici europei fin dalla prima metà del XIX secolo. Una delle tecniche applicate per condurre questo tipo di studio è quella che si basa sull'analisi delle cronosequenze, si tratta di un'analisi della colonizzazione dello spazio da parte delle specie vegetali in relazione al tempo. Nelle zone di retrazione dei ghiacciai vengono incrociati dati relativi all'estensione passata dei ghiacciai con dati relativi al monitoraggio delle specie vegetali presenti a distanze via via crescenti dal fronte glaciale in retrazione. Questo tipo di misurazioni è molto utile per capire come la variazione delle specie presenti progredisca a formare un complesso vegetale più maturo. Per capire al meglio come funziona la ricolonizzazione vegetale degli ampi spazi liberati da un ghiacciaio in retrazione, è anche importante considerare quali sono le difficoltà a cui vanno incontro le piante per stabilirsi e prosperare su un suolo che risulta molto inospitale (tessitura ed instabilità del suolo, disponibilità di nutrienti, ecc.). Il caso studio che ho riportato nel mio elaborato riguarda il ghiacciaio islandese Skaftafelljökull. In Islanda il riscaldamento in atto sta causando il ritiro di quasi tutti i ghiacciai dalle grandi calotte glaciali islandesi. In alcuni casi è stato misurato un ritiro di oltre 1 km nell'ultimo secolo. Questa recessione ha esposto nuove superfici, precedentemente a contatto con il ghiaccio, alla colonizzazione vegetale e alla formazione di suolo, dando luogo alla formazione di cronosequenze con una durata di 100 anni o più. Gli Autori di questo studio descrivono i cambiamenti della comunità vegetale nella cronosequenza formatasi in corrispondenza del ghiacciaio Skaftafelljökull, nel Sud dell'Islanda, con l'obiettivo di studiare l'andamento della variazione della copertura vegetale e della sua struttura nelle diverse fasi della successione e di misurare il tasso di diversificazione confrontando i dati raccolti con le misure effettuate a 7 anni di distanza nelle stesse stazioni. In linea generale, per tutti i gruppi tassonomici identificati, è stato registrato un incremento in percentuale della copertura vegetale spostandosi dai siti più vicini al fronte glaciale verso quelli più distanti, con una comunità vegetale che tende a uniformarsi nel tempo. L'uso di cronosequenze si è affermato da tempo soprattutto nello studio dei ghiacciai europei, ma questo tipo di approccio presenta una caratterizzazione locale che ne limita le capacità di analisi su scala più ampia. Nel mio elaborato presento quindi anche un metodo alternativo per ricavare informazioni sulla vegetazione presente in queste aree proglaciali e sui ritmi di retrazione in aree non facilmente raggiungibili: è il metodo che si basa sull'uso d'immagini satellitari ad alta risoluzione. Tale approccio sarà certamente sempre più applicato, integrandolo, quando necessario, con misurazioni derivanti dal monitoraggio in situ. La corrispondenza già dimostrata da alcuni studi tra i dati ottenuti in situ e quelli derivanti dal telerilevamento, sembra promettente ed incoraggia ulteriori studi in questa direzione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/126969