Negli ultimi tempi si è sentito molto parlare sul web od in televisione di ” Bitcoin”, ma in pochi sanno che cosa sono e da quale tecnologia sia supportato questo ormai noto termine che, apparentemente, sembra semplicemente una moneta digitale eterea. La realtà è un po’ diversa, e la prima cosa che bisogna sapere è che Bitcoin è solo la punta dell’iceberg: questa criptovaluta, infatti, si basa su una tecnologia chiamata “Blockchain”. Prima di definire approfonditamente l’argomento è importante rivedere un po’ di storia. Fin dagli albori, nelle società vi è sempre stato il problema della fiducia reciproca, ovvero la garanzia che due parti contraenti rispettassero un accordo prestabilito. La prima forma di blockchain può essere fatta risalire al 1400 d.C., quando gli abitanti dell’isola di Yap adottarono una pietra come moneta di scambio. Queste pietre, chiamate Rai, erano valutate in base alla loro grandezza e, dato che erano difficilmente trasportabili, furono creati dei libri mastri dove venivano trascritti i passaggi di proprietà. Ogni abitante ne aveva uno e doveva essere aggiornato ogni qualvolta avvenisse una transazione. Questo metodo era sicuramente rudimentale, ma si può già intravedere una forma di distribuzione delle informazioni. Negli anni ‘90 David Chaum, un informatico del gruppo hacker dei Cyberpunks, creò un una moneta digitale basata sulla crittografia. Purtroppo, DigiCash (l’azienda da lui fondata) fallì dopo poco. Nel 1998 un altro esponente dei Cyberpunks, Nick Szabo, costruì una specie di blockchain, chiamata BitGold, basata su un principio molto simile a quello usato attualmente da Bitcoin, ovvero il principio della Poof Of Work. Nel 2008 (poco dopo la grande crisi causata dal collasso del mercato immobiliare statunitense), dalla mente di Satoshi Nakamoto nacque Bitcoin (con la “b” minuscola si intende invece la criptovaluta), la prima e la più famosa Dopo questa esplosione, molte persone si sono informate ed hanno cominciato ad interrogarsi riguardo alle possibili applicazioni di questa nuova tecnologia in altri settori. Si è così aperto un mondo di possibilità inimmaginabili. In particolare, il settore della difesa, è sempre stato quello che più di tutti deve essere sempre aggiornato sulle nuove tecnologie ed i miglioramenti attuabili, poiché anche un piccolo ritardo nell’evoluzione dei sistemi comporterebbe un considerevole svantaggio su potenziali avversari. Numerosi paesi stanno quindi investendo risorse in questa tecnologia, cercando di anticipare il futuro.

LA BLOCKCHAIN E POSSIBILI UTILIZZI NEL SETTORE DELLA DIFESA

FERRARI, FEDERICO
2020/2021

Abstract

Negli ultimi tempi si è sentito molto parlare sul web od in televisione di ” Bitcoin”, ma in pochi sanno che cosa sono e da quale tecnologia sia supportato questo ormai noto termine che, apparentemente, sembra semplicemente una moneta digitale eterea. La realtà è un po’ diversa, e la prima cosa che bisogna sapere è che Bitcoin è solo la punta dell’iceberg: questa criptovaluta, infatti, si basa su una tecnologia chiamata “Blockchain”. Prima di definire approfonditamente l’argomento è importante rivedere un po’ di storia. Fin dagli albori, nelle società vi è sempre stato il problema della fiducia reciproca, ovvero la garanzia che due parti contraenti rispettassero un accordo prestabilito. La prima forma di blockchain può essere fatta risalire al 1400 d.C., quando gli abitanti dell’isola di Yap adottarono una pietra come moneta di scambio. Queste pietre, chiamate Rai, erano valutate in base alla loro grandezza e, dato che erano difficilmente trasportabili, furono creati dei libri mastri dove venivano trascritti i passaggi di proprietà. Ogni abitante ne aveva uno e doveva essere aggiornato ogni qualvolta avvenisse una transazione. Questo metodo era sicuramente rudimentale, ma si può già intravedere una forma di distribuzione delle informazioni. Negli anni ‘90 David Chaum, un informatico del gruppo hacker dei Cyberpunks, creò un una moneta digitale basata sulla crittografia. Purtroppo, DigiCash (l’azienda da lui fondata) fallì dopo poco. Nel 1998 un altro esponente dei Cyberpunks, Nick Szabo, costruì una specie di blockchain, chiamata BitGold, basata su un principio molto simile a quello usato attualmente da Bitcoin, ovvero il principio della Poof Of Work. Nel 2008 (poco dopo la grande crisi causata dal collasso del mercato immobiliare statunitense), dalla mente di Satoshi Nakamoto nacque Bitcoin (con la “b” minuscola si intende invece la criptovaluta), la prima e la più famosa Dopo questa esplosione, molte persone si sono informate ed hanno cominciato ad interrogarsi riguardo alle possibili applicazioni di questa nuova tecnologia in altri settori. Si è così aperto un mondo di possibilità inimmaginabili. In particolare, il settore della difesa, è sempre stato quello che più di tutti deve essere sempre aggiornato sulle nuove tecnologie ed i miglioramenti attuabili, poiché anche un piccolo ritardo nell’evoluzione dei sistemi comporterebbe un considerevole svantaggio su potenziali avversari. Numerosi paesi stanno quindi investendo risorse in questa tecnologia, cercando di anticipare il futuro.
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