Questo lavoro nasce dal desiderio di condividere, attraverso un percorso biografico ed etnografico e una ricerca qualitativa, una condizione personale, ma comune a molti altri soggetti, poco compresa e spesso trascurata, ma con uno spessore sociale rilevante: la dislessia. La scelta di questo argomento deriva dal considerare la dislessia come una difficoltà che deve essere affrontata a livello sociale attraverso una maggiore consapevolezza di cosa effettivamente sia e di come viene percepita e vissuta interiormente dalla persona dislessica. Ho dato così voce a 9 giovani donne (tra i 20 e il 25 anni) con il certificato di dislessia che, intervistate, spiegano cosa significa avere questa caratteristica, come l’hanno affrontata fino ad oggi e cosa vorrebbero cambiare se ne avessero la possibilità. Ho altresì fornito alle giovani un documento riguardante l’importanza del pensiero laterale, ovvero, un approccio non comune, che permette di superare un problema osservandolo da diverse angolazioni, procedura di risoluzione che spesso diverge dalle modalità tradizionali: i DSA hanno una particolare abilità ad usare questo pensiero a discapito della logica sequenziale tradizionale. L’organizzazione di questa tesi è molto semplice: nella prima parte descrivo il fenomeno attraverso definizioni, storia e legislazione in una seconda parte trascrivo le interviste e le commento e concludo con una riflessione personale: la conoscenza approfondita del fenomeno e la sua analisi, attraverso punti di vista non convenzionali, possono sviluppare condizioni sociali favorevoli sia nell’esperienza scolastica sia in quella lavorativa con lo scopo di integrare e valorizzare i soggetti con disturbi specifici dell’apprendimento. Questo elaborato sviluppa un duplice punto di vista per approcciarsi alla dislessia: un primo che analizza la dimensione individuale, dicotomica - stigma VS valorizzazione - dei soggetti intervistati e un secondo che ne analizza la dimensione sociale - Inclusione VS esclusione -. Il proposito è far arrivare a chi legge un messaggio di apertura e di conoscenza nei confronti di questo disturbo convertendolo in una possibile risorsa.

TRAIETTORIE BIOGRAFICHE DI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO. UNO STUDIO AUTOETNOGRAFICO.

MUSSO, MARGHERITA
2019/2020

Abstract

Questo lavoro nasce dal desiderio di condividere, attraverso un percorso biografico ed etnografico e una ricerca qualitativa, una condizione personale, ma comune a molti altri soggetti, poco compresa e spesso trascurata, ma con uno spessore sociale rilevante: la dislessia. La scelta di questo argomento deriva dal considerare la dislessia come una difficoltà che deve essere affrontata a livello sociale attraverso una maggiore consapevolezza di cosa effettivamente sia e di come viene percepita e vissuta interiormente dalla persona dislessica. Ho dato così voce a 9 giovani donne (tra i 20 e il 25 anni) con il certificato di dislessia che, intervistate, spiegano cosa significa avere questa caratteristica, come l’hanno affrontata fino ad oggi e cosa vorrebbero cambiare se ne avessero la possibilità. Ho altresì fornito alle giovani un documento riguardante l’importanza del pensiero laterale, ovvero, un approccio non comune, che permette di superare un problema osservandolo da diverse angolazioni, procedura di risoluzione che spesso diverge dalle modalità tradizionali: i DSA hanno una particolare abilità ad usare questo pensiero a discapito della logica sequenziale tradizionale. L’organizzazione di questa tesi è molto semplice: nella prima parte descrivo il fenomeno attraverso definizioni, storia e legislazione in una seconda parte trascrivo le interviste e le commento e concludo con una riflessione personale: la conoscenza approfondita del fenomeno e la sua analisi, attraverso punti di vista non convenzionali, possono sviluppare condizioni sociali favorevoli sia nell’esperienza scolastica sia in quella lavorativa con lo scopo di integrare e valorizzare i soggetti con disturbi specifici dell’apprendimento. Questo elaborato sviluppa un duplice punto di vista per approcciarsi alla dislessia: un primo che analizza la dimensione individuale, dicotomica - stigma VS valorizzazione - dei soggetti intervistati e un secondo che ne analizza la dimensione sociale - Inclusione VS esclusione -. Il proposito è far arrivare a chi legge un messaggio di apertura e di conoscenza nei confronti di questo disturbo convertendolo in una possibile risorsa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/126728