Alan Turing e la nuova frontiera della robotica: l'intelligenza artificiale emotiva

In this thesis I wanted to bring to mind one of the greatest geniuses in history, Alan Turing. However, Turing is not the only main topic, as in my thesis I will also address the topic of artificial and emotional intelligence, robotics, cognitive computing and all their applications. In short, a thesis that ranges from the past, to the present, as well as to the future, making strong reference to the world of digital and information technology in general, with arguments that are homogeneously connected to the humanistic and scientific-technological fields. Through the information elaborated in the thesis, I learned different knowledge and put an end to some of my doubts. I have come to the conclusion that technology is multifaceted, has no single direction and is therefore neither right nor harmful. It should not be praised or demonized. It is the purposes for which it is used that determine its usefulness or its harmfulness. Loving it by pushing ourselves over the edge, losing sight of personal relationships, or denying it altogether doesn't make it improve anything. Using it with balance and proportion enriches our potential without taking away our personality or making us robots. I believe that this makes it useful, and then using it becomes an advantage, not an alienation.

In questa tesi ho voluto riportare alla memoria uno dei più grandi geni della storia, Alan Turing. Tuttavia, Turing non è l'unico argomento principale, in quanto nella mia tesi affronterò anche la tematica dell'intelligenza artificiale ed emotiva, della robotica, dell'informatica cognitiva e di tutte le loro applicazioni. Insomma, una tesi che spazia dal passato, al presente, nonché al futuro, facendo forte riferimento al mondo del digitale e dell'informatica in generale, con argomentazioni che si collegano in maniera omogenea all'ambito umanistico e scientifico-tecnologico. Attraverso le informazioni elaborate nella tesi, ho appreso diverse conoscenze e ho posto fine ad alcuni miei dubbi. Sono giunta alla conclusione che la tecnologia sia multiforme, non ha una sola direzione e quindi non è né giusta né deleteria. Non va osannata né demonizzata. Sono gli scopi per la quale la si usa a determinare la sua utilità o la sua nocività. Amarla spingendoci oltre il limite, perdendo di vista i rapporti personali, o rinnegarla del tutto non fa sì che migliori niente. Utilizzarla con equilibrio e proporzione arricchisce le nostre potenzialità senza toglierci personalità o renderci dei robot. Credo che questo la renda utile, e allora servirsene diventa un vantaggio, non un'alienazione.