Le aree montane costituiscono ambienti molto significativi a livello di biodiversità, infatti si stima che le montagne racchiudano circa un quarto della diversità biologica terrestre. Il cambiamento climatico in questi ambienti provoca alterazioni a livello di un elemento fondamentale: la neve. Gli habitat delle montagne temperate europee sono caratterizzati dalla presenza di un manto nevoso stagionale, che rappresenta una risorsa per molte specie vegetali e animali. L'effetto del surriscaldamento globale sulla copertura nevosa sembra causare una generale diminuzione della sua durata ed estensione sulle Alpi europee, portando conseguenze sulle specie che ne dipendono. Le popolazioni aviarie montane sono legate alla neve sotto numerosi aspetti, in modo diretto o indiretto, in ragione dell'impatto che le alterazioni dei regimi nevosi hanno sulle risorse trofiche (artropodi) e sull'habitat (vegetazione e suolo). Due specie esemplificative in questo caso sono il rododendro (Rhododendron ferrugineum) e le mosche delle gru (Tipulidae). Specie aviarie come la pernice bianca (Lagopus muta pyrenaica) sfruttano gli arbusti di rododendro non solo come habitat ma anche come risorsa trofica, cibandosi delle gemme primaverili, che in assenza delle copertura nevosa verrebbero danneggiate in caso di gelate: la neve infatti è un ottimo isolante termico, in grado di mantenere una temperatura non inferiore agli 0°C. Gli artropodi Tipulidae invece sono molto importanti per specie come il fringuello alpino Montifringilla nivalis, che sfrutta gli snow patches per assicurarsi una buona disponibilità di prede in primavera. Non si devono inoltre trascurare gli impatti presenti e futuri che la costruzione delle piste da sci potrebbe portare a livello dell'ecosistema alpino: frammentazione dell'habitat e forte sovrapposizione tra i siti sciistici e le aree di importanza conservazionistica. Infine è importante sottolineare come la ricerca sui temi riguardanti il cambiamento climatico in ambiente montano sia essenziale, per comprendere i meccanismi all'origine delle alterazioni ambientali e trovare adatte strategie di conservazione della biodiversità.

La copertura nevosa e gli uccelli alpini: una risorsa fondamentale minacciata dal cambiamento climatico

PENNA, MARGHERITA
2019/2020

Abstract

Le aree montane costituiscono ambienti molto significativi a livello di biodiversità, infatti si stima che le montagne racchiudano circa un quarto della diversità biologica terrestre. Il cambiamento climatico in questi ambienti provoca alterazioni a livello di un elemento fondamentale: la neve. Gli habitat delle montagne temperate europee sono caratterizzati dalla presenza di un manto nevoso stagionale, che rappresenta una risorsa per molte specie vegetali e animali. L'effetto del surriscaldamento globale sulla copertura nevosa sembra causare una generale diminuzione della sua durata ed estensione sulle Alpi europee, portando conseguenze sulle specie che ne dipendono. Le popolazioni aviarie montane sono legate alla neve sotto numerosi aspetti, in modo diretto o indiretto, in ragione dell'impatto che le alterazioni dei regimi nevosi hanno sulle risorse trofiche (artropodi) e sull'habitat (vegetazione e suolo). Due specie esemplificative in questo caso sono il rododendro (Rhododendron ferrugineum) e le mosche delle gru (Tipulidae). Specie aviarie come la pernice bianca (Lagopus muta pyrenaica) sfruttano gli arbusti di rododendro non solo come habitat ma anche come risorsa trofica, cibandosi delle gemme primaverili, che in assenza delle copertura nevosa verrebbero danneggiate in caso di gelate: la neve infatti è un ottimo isolante termico, in grado di mantenere una temperatura non inferiore agli 0°C. Gli artropodi Tipulidae invece sono molto importanti per specie come il fringuello alpino Montifringilla nivalis, che sfrutta gli snow patches per assicurarsi una buona disponibilità di prede in primavera. Non si devono inoltre trascurare gli impatti presenti e futuri che la costruzione delle piste da sci potrebbe portare a livello dell'ecosistema alpino: frammentazione dell'habitat e forte sovrapposizione tra i siti sciistici e le aree di importanza conservazionistica. Infine è importante sottolineare come la ricerca sui temi riguardanti il cambiamento climatico in ambiente montano sia essenziale, per comprendere i meccanismi all'origine delle alterazioni ambientali e trovare adatte strategie di conservazione della biodiversità.
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