Introduzione: la medicina complementare e alternativa può essere considerata un'integrazione alle terapie convenzionali e soprattutto può risultare efficace nel trattamento degli effetti collaterali di alcuni farmaci allopatici. Esistono molte tipologie di medicina complementare, come l'omeopatia, l'ayourveda, la musicoterapia, il reiky, lo yoga, la naturopatia ma quella maggiormente utilizzata, specialmente dai malati di cancro è la fitoterapia. Obiettivo: sono stati individuati tre obiettivi: rilevare l'utilizzo di fitoterapici da parte di soggetti in trattamento chemioterapico per tumore polmonare; identificazione dei primi dieci fitoterapici utilizzati maggiormente dai soggetti facenti parte del campione; ricerca nella letteratura scientifica di elementi riconducibili a possibili interazioni tra essi e i farmaci chemioterapici; stesura di una brochure informativa per i pazienti sul corretto utilizzo dei fitoterapici. Materiali e metodi: per la conduzione di questo studio sono stati coinvolti 100 pazienti del Day Hospital oncologico polmonare dell'Azienda Sanitaria San Luigi di Orbassano, ai quali è stato somministrato un questionario con 13 item. Sulla base dei risultati del questionario è stata consultata la letteratura scientifica per verificare il potenziale rischio di interazione tra i fitoterapici individuati e la terapia convenzionale a base di farmaci chemioterapici in uso. Risultati: dalla ricerca condotta si evince che il 46% del campione utilizza farmaci fitoterapici in concomitanza alla terapia chemioterapica convenzionale. L'erba maggiormente utilizzata è l'aloe vera in tutte le sue formulazioni. Dalla revisione della letteratura effettuata si è potuto constatare che le interazione erbe-farmaci chemioterapici esistono, ma sono ancora poco indagate, infatti sono quasi tutte interazioni presunte, l'unica certa è l'interazione che l'iperico crea con molteplici farmaci non solo chemioterapici. Discussione: i risultati sono concordi con la letteratura per quanto riguarda i seguenti aspetti: il genere, ovvero le donne fanno maggior uso di fitoterapici rispetto agli uomini; la ragione dell'utilizzo è la gestione degli effetti collaterali della chemioterapia; i pazienti non comunicano l'utilizzo di fitoterapici al medico oncologo ed infine conoscono poco la denominazione delle piante medicali e le possibili interazioni. Tuttavia sono necessari ulteriori studi soprattutto a riguardo delle interazioni e degli effetti terapeutici.

Interazioni farmacologiche tra fitoterapici e farmacoterapia convenzionale

BOREAN, HELENA
2014/2015

Abstract

Introduzione: la medicina complementare e alternativa può essere considerata un'integrazione alle terapie convenzionali e soprattutto può risultare efficace nel trattamento degli effetti collaterali di alcuni farmaci allopatici. Esistono molte tipologie di medicina complementare, come l'omeopatia, l'ayourveda, la musicoterapia, il reiky, lo yoga, la naturopatia ma quella maggiormente utilizzata, specialmente dai malati di cancro è la fitoterapia. Obiettivo: sono stati individuati tre obiettivi: rilevare l'utilizzo di fitoterapici da parte di soggetti in trattamento chemioterapico per tumore polmonare; identificazione dei primi dieci fitoterapici utilizzati maggiormente dai soggetti facenti parte del campione; ricerca nella letteratura scientifica di elementi riconducibili a possibili interazioni tra essi e i farmaci chemioterapici; stesura di una brochure informativa per i pazienti sul corretto utilizzo dei fitoterapici. Materiali e metodi: per la conduzione di questo studio sono stati coinvolti 100 pazienti del Day Hospital oncologico polmonare dell'Azienda Sanitaria San Luigi di Orbassano, ai quali è stato somministrato un questionario con 13 item. Sulla base dei risultati del questionario è stata consultata la letteratura scientifica per verificare il potenziale rischio di interazione tra i fitoterapici individuati e la terapia convenzionale a base di farmaci chemioterapici in uso. Risultati: dalla ricerca condotta si evince che il 46% del campione utilizza farmaci fitoterapici in concomitanza alla terapia chemioterapica convenzionale. L'erba maggiormente utilizzata è l'aloe vera in tutte le sue formulazioni. Dalla revisione della letteratura effettuata si è potuto constatare che le interazione erbe-farmaci chemioterapici esistono, ma sono ancora poco indagate, infatti sono quasi tutte interazioni presunte, l'unica certa è l'interazione che l'iperico crea con molteplici farmaci non solo chemioterapici. Discussione: i risultati sono concordi con la letteratura per quanto riguarda i seguenti aspetti: il genere, ovvero le donne fanno maggior uso di fitoterapici rispetto agli uomini; la ragione dell'utilizzo è la gestione degli effetti collaterali della chemioterapia; i pazienti non comunicano l'utilizzo di fitoterapici al medico oncologo ed infine conoscono poco la denominazione delle piante medicali e le possibili interazioni. Tuttavia sono necessari ulteriori studi soprattutto a riguardo delle interazioni e degli effetti terapeutici.
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