The subject of this thesis is Abe Kōbō with his idea of life: the most revolutionary of japanese avant-gardist and his conception of the existence seen as ineluctable sorrow which human being can’t avoid and as prison he eternally tries to escape from,but in vain. Within the frame of introduction and conclusion, apart from the traditional biography and glossary, the main body of this dissertation in divided into three fundamental parts. These are the expression of the different author’s attitude towards reality: denunciation, rebellion and an unending impossible escape. The first part deals with existential suffering every man is obliged to live in. These pages face the numerous themes of Abe’s thought and highlight the causes connected to the historical events and to the human reactions towards incomprehensible laws of nature and life. The second part focuses on the rebellion Abe Kobo suggests to man, so to incite him to not yield in front of the Absurd and suffering of life, but to rebel against them in order to find a way out either in the context of real or surreal. The third part shows the failure of the Abe’s proposal of escape/search. The characters of his writings try to reach the good of life and pacification searching in many fields, from society to ‘authentic existence’ theorized by Existentialism, but all their efforts always fail. This thesis ends with the translation and the analysis of the story entitled “The rope”, which contains all of the main themes of Abe. In this work there is a firm confirmation of the impossibility of escape for human being and as a consequence the slavery to which he is fatally obliged. Although the search is a prison for man, he is condemned to it forever, even in the awareness of its ineffectiveness. This dissertation, which relates Abe Kōbō’s thought to occidental intellectual currents he was in harmony with, besides the unavoidable contributions of the works of Dr. Gianluca Coci, Dr. Timothy Iles and Dr. Donald Keene, is mainly based on the Abe’s works translated in occidental languages and on a play of his great dramatic production. For the realization of this work, these are the writings considered: - the collection of works ‘Wall’, containing ‘The crime of S. Karma’, ‘ The red cocoon’, ‘The flood’, ‘The magic chalk’, ‘Enterprise’, ‘The badger from the Tower of Babel’; - the story ‘The stick’; - the collection ‘Metamorphosis’, containing ‘Dendrocacalia’, ‘The invention of the R62’, ‘Appendix’; - the novels: ‘Inter ice age four’, ‘The woman in the dunes’, ‘The face of another’, ‘The ruined map’, ‘The box man’, ‘Secret rendezvous’, ‘The arc Sakura’, ‘Kangaroo note’; - the play: ‘Friends’.
L’argomento di questa tesi di laurea è Abe Kōbō con la sua visione della vita: il più rivoluzionario degli avanguardisti giapponesi e la sua concezione dell’esistenza intesa, da un lato come dolore da cui l’essere umano non potrà mai fuggire, e dall’altro come prigione che lo costringerà in eterno a cercare di mettere in atto una fuga ineluttabilmente vana. Nella cornice di introduzione e conclusione, oltre che delle tradizionali sezioni concernenti biografia e glossario, il corpo della dissertazione si divide in tre parti fondamentali, ognuna delle quali espressione delle diverse disposizioni che si sono susseguite nell’autore nei confronti della realtà: la denuncia, la ribellione e la continua fuga impossibile. La prima parte mette a nudo il dolore esistenziale in balia del quale l’essere umano si ritrova a vivere, e , facendo emergere il complesso delle numerose nonché articolare tematiche proprie della speculazione abiana, ne sviscera le cause sia legate alle contingenze storiche sia alla sfera dell’Io in relazione alle insondabili leggi della natura e della vita. La seconda parte evidenzia la reazione di ribellione che Abe Kōbō suggerisce vivamente all’uomo, stimolandolo a non arrendersi all’assurdo della vita e del ‘male di vivere’, ma a ribellarsi per cercare una scappatoia sia nel mondo reale che in quello surreale, scoperto da Abe come possibile via di scampo e rifugio. La terza parte infine, dimostra il fallimento della fuga/ricerca proposta dall’autore, dal momento che l’uomo di Abe, orientato ad avviare la propria ricerca in molteplici ambiti – da quello della società sino a quello della ‘vita autentica’ teorizzata dall’esistenzialismo - , nel proprio scopo di raggiungere la pacificazione e il ‘bene di vivere’, fallisce sempre. La tesi si completa con la traduzione e l’analisi del racconto La corda, narrazione all’interno della quale, oltre ad affermarsi la più parte delle fondamentali tematiche abiane, emerge una decisa conferma dell’impossibilità della fuga dell’uomo, nonché della conseguente schiavitù cui il ricercatore abiano è fatalmente costretto: la prigionia di una ricerca alla quale è condannato in eterno, pur nella consapevolezza della sua inevitabile inconcludenza. Oltre ad avvalersi dell’imprescindibile apporto dato dalle opere critiche dei Professori Gianluca Coci, Timothy Iles e Donald Keene, la dissertazione, che pone frequentemente il pensiero di Abe in relazione con quello degli intellettuali occidentali a cui l’autore fu legato da profonde affinità elettive, basa essenzialmente i suoi presupposti sull’analisi della narrativa abiana tradotta in lingue occidentali e su di una pièce della sua fervidissima produzione teatrale. Ai fini di questo lavoro, sono state pertanto prese in esame le seguenti opere: - la raccolta ‘I muri’, comprendente i racconti ‘Il delitto del Signor Σ. Karma’, ‘Il bozzolo rosso’, ‘L’inondazione’, ‘Il gesso magico’, ‘Gli affari’, ‘Il «tanuki» della Torre di Babele’; - il racconto ‘Il bastone’; - la raccolta ‘Tre metamorfosi’, comprendente i racconti ‘Dendrocacalia’, ‘L’invenzione di R62’e ‘L’appendice’; - i romanzi: La quarta era interglaciale, La donna di sabbia, Il volto di un altro, La mappa bruciata, L’uomo-scatola, L’incontro segreto, L’arca ciliegio, Il quaderno canguro; - il dramma Gli amici.
Abe Kobo: una continua fuga impossibile
RACCA, ROSSANA
2019/2020
Abstract
L’argomento di questa tesi di laurea è Abe Kōbō con la sua visione della vita: il più rivoluzionario degli avanguardisti giapponesi e la sua concezione dell’esistenza intesa, da un lato come dolore da cui l’essere umano non potrà mai fuggire, e dall’altro come prigione che lo costringerà in eterno a cercare di mettere in atto una fuga ineluttabilmente vana. Nella cornice di introduzione e conclusione, oltre che delle tradizionali sezioni concernenti biografia e glossario, il corpo della dissertazione si divide in tre parti fondamentali, ognuna delle quali espressione delle diverse disposizioni che si sono susseguite nell’autore nei confronti della realtà: la denuncia, la ribellione e la continua fuga impossibile. La prima parte mette a nudo il dolore esistenziale in balia del quale l’essere umano si ritrova a vivere, e , facendo emergere il complesso delle numerose nonché articolare tematiche proprie della speculazione abiana, ne sviscera le cause sia legate alle contingenze storiche sia alla sfera dell’Io in relazione alle insondabili leggi della natura e della vita. La seconda parte evidenzia la reazione di ribellione che Abe Kōbō suggerisce vivamente all’uomo, stimolandolo a non arrendersi all’assurdo della vita e del ‘male di vivere’, ma a ribellarsi per cercare una scappatoia sia nel mondo reale che in quello surreale, scoperto da Abe come possibile via di scampo e rifugio. La terza parte infine, dimostra il fallimento della fuga/ricerca proposta dall’autore, dal momento che l’uomo di Abe, orientato ad avviare la propria ricerca in molteplici ambiti – da quello della società sino a quello della ‘vita autentica’ teorizzata dall’esistenzialismo - , nel proprio scopo di raggiungere la pacificazione e il ‘bene di vivere’, fallisce sempre. La tesi si completa con la traduzione e l’analisi del racconto La corda, narrazione all’interno della quale, oltre ad affermarsi la più parte delle fondamentali tematiche abiane, emerge una decisa conferma dell’impossibilità della fuga dell’uomo, nonché della conseguente schiavitù cui il ricercatore abiano è fatalmente costretto: la prigionia di una ricerca alla quale è condannato in eterno, pur nella consapevolezza della sua inevitabile inconcludenza. Oltre ad avvalersi dell’imprescindibile apporto dato dalle opere critiche dei Professori Gianluca Coci, Timothy Iles e Donald Keene, la dissertazione, che pone frequentemente il pensiero di Abe in relazione con quello degli intellettuali occidentali a cui l’autore fu legato da profonde affinità elettive, basa essenzialmente i suoi presupposti sull’analisi della narrativa abiana tradotta in lingue occidentali e su di una pièce della sua fervidissima produzione teatrale. Ai fini di questo lavoro, sono state pertanto prese in esame le seguenti opere: - la raccolta ‘I muri’, comprendente i racconti ‘Il delitto del Signor Σ. Karma’, ‘Il bozzolo rosso’, ‘L’inondazione’, ‘Il gesso magico’, ‘Gli affari’, ‘Il «tanuki» della Torre di Babele’; - il racconto ‘Il bastone’; - la raccolta ‘Tre metamorfosi’, comprendente i racconti ‘Dendrocacalia’, ‘L’invenzione di R62’e ‘L’appendice’; - i romanzi: La quarta era interglaciale, La donna di sabbia, Il volto di un altro, La mappa bruciata, L’uomo-scatola, L’incontro segreto, L’arca ciliegio, Il quaderno canguro; - il dramma Gli amici.File | Dimensione | Formato | |
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