Le donne stanno affrontando un percorso di uguaglianza che interessa diverse aree, come quella dell’istruzione, del mercato del lavoro e dell’ambiente famigliare. Ancora non possiamo parlare di parità tra i due generi, infatti le donne percepiscono in media salari minori, hanno più difficoltà a trovare un lavoro e ad accedere e ad occupare ruoli apicali che sono perlopiù destinati agli uomini. In questo modo le donne si ritrovano incastrate in una segregazione verticale e orizzontale. Inoltre l’Italia non ha sviluppato adeguati sistemi in grado di appianare la difficoltà di trovare un equilibrio tra carriera e maternità: le donne si ritrovano nella situazione di essere le prime a doversi “sacrificare” per la famiglia e i figli. È necessario porre attenzione alle idee che trasmettono i mass media in quanto, avendo un ruolo fondamentale per la creazione di una società consapevole delle dinamiche che la compongono, favoriscono la costruzione della propria identità. I divari di genere tra uomo e donna hanno radici profonde, difficili da modificare, ma l’aumento della presenza di professioniste all’interno del mondo del lavoro, e nello specifico nell’ambito del giornalismo, ha contribuito ad accrescere la visibilità degli ostacoli che le donne devono affrontare, incentivando la creazione di leggi volte allo scopo di eliminare le disuguaglianze. La professione giornalistica è stata preclusa alle donne per molti anni e le stesse hanno dovuto battersi per ottenere uno spazio in questo ambiente. Una giornalista che ha segnato la storia, diventando la prima redattrice e fondatrice di un giornale nella seconda metà degli anni Ottanta, è stata Matilde Serao. Questa scrittrice mette in luce le ingiustizie subite delle donne italiane di quell’epoca seppur non manchino considerazioni in linea con le idee del suo tempo, ma dalle quali traspare velatamente una voglia di riscatto del genere femminile. Matilde Serao è stata dunque una delle prime giornaliste riuscite nell’intento di farsi ascoltare ma, la prerogativa di dettare scelte politiche, e non solo, nell’ambiente televisivo o nella stampa quotidiana è affidata a coloro che occupano posizioni istituzionali di potere, e né ai tempi della Serao né oggi alle donne viene data la possibilità di poterli occupare. Le donne, nonostante siano in forte minoranza nei ruoli dirigenziali, stanno in ogni modo accrescendo la loro visibilità in Italia essendo ormai presenza costante e affermata nei settori dell’informazione.
Donne e Comunicazione: un potenziale da valorizzare
D'AGOSTINO, SILVIA
2019/2020
Abstract
Le donne stanno affrontando un percorso di uguaglianza che interessa diverse aree, come quella dell’istruzione, del mercato del lavoro e dell’ambiente famigliare. Ancora non possiamo parlare di parità tra i due generi, infatti le donne percepiscono in media salari minori, hanno più difficoltà a trovare un lavoro e ad accedere e ad occupare ruoli apicali che sono perlopiù destinati agli uomini. In questo modo le donne si ritrovano incastrate in una segregazione verticale e orizzontale. Inoltre l’Italia non ha sviluppato adeguati sistemi in grado di appianare la difficoltà di trovare un equilibrio tra carriera e maternità: le donne si ritrovano nella situazione di essere le prime a doversi “sacrificare” per la famiglia e i figli. È necessario porre attenzione alle idee che trasmettono i mass media in quanto, avendo un ruolo fondamentale per la creazione di una società consapevole delle dinamiche che la compongono, favoriscono la costruzione della propria identità. I divari di genere tra uomo e donna hanno radici profonde, difficili da modificare, ma l’aumento della presenza di professioniste all’interno del mondo del lavoro, e nello specifico nell’ambito del giornalismo, ha contribuito ad accrescere la visibilità degli ostacoli che le donne devono affrontare, incentivando la creazione di leggi volte allo scopo di eliminare le disuguaglianze. La professione giornalistica è stata preclusa alle donne per molti anni e le stesse hanno dovuto battersi per ottenere uno spazio in questo ambiente. Una giornalista che ha segnato la storia, diventando la prima redattrice e fondatrice di un giornale nella seconda metà degli anni Ottanta, è stata Matilde Serao. Questa scrittrice mette in luce le ingiustizie subite delle donne italiane di quell’epoca seppur non manchino considerazioni in linea con le idee del suo tempo, ma dalle quali traspare velatamente una voglia di riscatto del genere femminile. Matilde Serao è stata dunque una delle prime giornaliste riuscite nell’intento di farsi ascoltare ma, la prerogativa di dettare scelte politiche, e non solo, nell’ambiente televisivo o nella stampa quotidiana è affidata a coloro che occupano posizioni istituzionali di potere, e né ai tempi della Serao né oggi alle donne viene data la possibilità di poterli occupare. Le donne, nonostante siano in forte minoranza nei ruoli dirigenziali, stanno in ogni modo accrescendo la loro visibilità in Italia essendo ormai presenza costante e affermata nei settori dell’informazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/126211