Le foreste primarie ricoprono un ruolo fondamentale negli equilibri globali, regolando i cicli biogeochimici, mitigando i cambiamenti climatici e ospitando la maggior parte della biodiversità terrestre. Una componente significativa di questa biodiversità è rappresentata dal phylum dei funghi, inserito profondamente nelle dinamiche ecosistemiche forestali. Racchiudendo numerosi taxa estremamente vari, i funghi sono ottimi indicatori per valutare le condizioni forestali, in particolare quelle relative all'intensità di eventuali fattori di disturbo dell'ecosistema. La grande varietà fungina e la sua ampia distribuzione permettono l'analisi e il confronto di ambienti forestali anche appartenenti a diversi biomi. Tra i più importanti sistemi con alte condizioni di naturalità si riconoscono le foreste tropicali. Queste sono rifugio per la maggioranza della biodiversità terrestre e di conseguenza ospitano anche una grandissima diversità fungina. In Europa le regioni considerabili come foresta primaria sono invece poche e tendenzialmente frammentate, inoltre non vengono ovunque sufficientemente studiate e conservate. La relazione fra le specie fungine e quelle vegetali influenza e regola le dinamiche forestali, portando a conseguenze vantaggiose, o al contrario dannose in casi come interazioni patogene, per le piante coinvolte. Queste relazioni possono tuttavia subire forti alterazioni dovute alla progressione di gradienti di disturbo, principalmente sottoforma di deforestazione e degradazione forestale. Poiché l'analisi delle comunità fungine, grazie al ruolo fondamentale che ricoprono in questi ambienti, può essere un elemento importante da valutare nello studio degli ecosistemi forestali, si rende necessario sviluppare strategie di monitoraggio e conservazione rivolte a questi organismi.

Diversità e ruolo di comunità fungine come indicatori di foresta primaria

COMINETTI, ELENA
2019/2020

Abstract

Le foreste primarie ricoprono un ruolo fondamentale negli equilibri globali, regolando i cicli biogeochimici, mitigando i cambiamenti climatici e ospitando la maggior parte della biodiversità terrestre. Una componente significativa di questa biodiversità è rappresentata dal phylum dei funghi, inserito profondamente nelle dinamiche ecosistemiche forestali. Racchiudendo numerosi taxa estremamente vari, i funghi sono ottimi indicatori per valutare le condizioni forestali, in particolare quelle relative all'intensità di eventuali fattori di disturbo dell'ecosistema. La grande varietà fungina e la sua ampia distribuzione permettono l'analisi e il confronto di ambienti forestali anche appartenenti a diversi biomi. Tra i più importanti sistemi con alte condizioni di naturalità si riconoscono le foreste tropicali. Queste sono rifugio per la maggioranza della biodiversità terrestre e di conseguenza ospitano anche una grandissima diversità fungina. In Europa le regioni considerabili come foresta primaria sono invece poche e tendenzialmente frammentate, inoltre non vengono ovunque sufficientemente studiate e conservate. La relazione fra le specie fungine e quelle vegetali influenza e regola le dinamiche forestali, portando a conseguenze vantaggiose, o al contrario dannose in casi come interazioni patogene, per le piante coinvolte. Queste relazioni possono tuttavia subire forti alterazioni dovute alla progressione di gradienti di disturbo, principalmente sottoforma di deforestazione e degradazione forestale. Poiché l'analisi delle comunità fungine, grazie al ruolo fondamentale che ricoprono in questi ambienti, può essere un elemento importante da valutare nello studio degli ecosistemi forestali, si rende necessario sviluppare strategie di monitoraggio e conservazione rivolte a questi organismi.
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