Il tema centrale di questo lavoro di tesi è quello dell’affidamento familiare. La scelta di questo tema è dettata, non solo della peculiarità e complessità di questo istituto giuridico, ma anche dall'esperienza personale di volontariato vissuta all'interno della casa di Accoglienza “Casa della mamma e del bambino”, la quale mission è ospitare mamme con i loro bambini e mamme in attesa, maggiorenni e minorenni. Durante la mia esperienza di volontariato sono venuta a contatto con bambini e mamme che hanno dovuto affrontare in un secondo momento la dimensione dell’affido, con i servizi che ruotano attorno al minore, e con le famiglie affidatarie che decidono di accoglierli. Per questo motivo, ho scelto di approfondire nel mio percorso di tesi questo ambito. In particolare ho deciso di porre la mia attenzione sul tipo di approccio relazionale che l'assistente sociale dovrebbe cercare di avere nei confronti delle tre figure protagoniste quali: minore, famiglia affidataria e famiglia d'origine, con lo scopo di comprendere sia quali sono i bisogni che intercettano durante l'esperienza di affido, sia quali sono gli accorgimenti relazionali e gli interventi a loro sostegno esistenti ad oggi. Ho deciso di affidarmi all' Equipe minori, servizio dell'Unione Montana dei Comuni della Valsesia, al fine di indagare attraverso un’intervista semi-strutturata e focalizzata, queste tematiche nella voce dell’assistente sociale di riferimento. L’obiettivo è stato quello di comprendere, quali sono i bisogni intercettati dagli attori in questione, i principali disagi osservabili, le modalità e tecniche di approccio relazionale che l’assistente sociale deve cercare di avere nei confronti delle persone coinvolte. L’istituto giuridico dell’affidamento familiare nasce proprio per garantire al minore, temporaneamente privo di un idoneo ambiente familiare e di un adeguato accudimento da parte delle figure genitoriali, un’altra famiglia che si prenderà cura di lui per un periodo di tempo determinato. Da qui la necessità di far sì che, anche le famiglie affidatarie, le quali mettono a disposizione la propria casa, il proprio tempo, il proprio amore, per questi bambini, siano adeguatamente ascoltate, supportate, accompagnate in questa bellissima, ma faticosa esperienza. Questo lavoro vuole dunque essere uno spunto di riflessione su questo tema, volto a mettere in luce l’importanza del ruolo dell’assistente sociale anche dal punto di vista umano. Il mio elaborato è il frutto di un lungo percorso di ricerca e di analisi, che ha visto il coinvolgimento di più discipline: sociologia, diritto, psicologia, elementi di psichiatria.
AFFIDO FAMILIARE: IL RUOLO DELL'ASSISTENTE SOCIALE
COSTADONE, ANNALISA
2020/2021
Abstract
Il tema centrale di questo lavoro di tesi è quello dell’affidamento familiare. La scelta di questo tema è dettata, non solo della peculiarità e complessità di questo istituto giuridico, ma anche dall'esperienza personale di volontariato vissuta all'interno della casa di Accoglienza “Casa della mamma e del bambino”, la quale mission è ospitare mamme con i loro bambini e mamme in attesa, maggiorenni e minorenni. Durante la mia esperienza di volontariato sono venuta a contatto con bambini e mamme che hanno dovuto affrontare in un secondo momento la dimensione dell’affido, con i servizi che ruotano attorno al minore, e con le famiglie affidatarie che decidono di accoglierli. Per questo motivo, ho scelto di approfondire nel mio percorso di tesi questo ambito. In particolare ho deciso di porre la mia attenzione sul tipo di approccio relazionale che l'assistente sociale dovrebbe cercare di avere nei confronti delle tre figure protagoniste quali: minore, famiglia affidataria e famiglia d'origine, con lo scopo di comprendere sia quali sono i bisogni che intercettano durante l'esperienza di affido, sia quali sono gli accorgimenti relazionali e gli interventi a loro sostegno esistenti ad oggi. Ho deciso di affidarmi all' Equipe minori, servizio dell'Unione Montana dei Comuni della Valsesia, al fine di indagare attraverso un’intervista semi-strutturata e focalizzata, queste tematiche nella voce dell’assistente sociale di riferimento. L’obiettivo è stato quello di comprendere, quali sono i bisogni intercettati dagli attori in questione, i principali disagi osservabili, le modalità e tecniche di approccio relazionale che l’assistente sociale deve cercare di avere nei confronti delle persone coinvolte. L’istituto giuridico dell’affidamento familiare nasce proprio per garantire al minore, temporaneamente privo di un idoneo ambiente familiare e di un adeguato accudimento da parte delle figure genitoriali, un’altra famiglia che si prenderà cura di lui per un periodo di tempo determinato. Da qui la necessità di far sì che, anche le famiglie affidatarie, le quali mettono a disposizione la propria casa, il proprio tempo, il proprio amore, per questi bambini, siano adeguatamente ascoltate, supportate, accompagnate in questa bellissima, ma faticosa esperienza. Questo lavoro vuole dunque essere uno spunto di riflessione su questo tema, volto a mettere in luce l’importanza del ruolo dell’assistente sociale anche dal punto di vista umano. Il mio elaborato è il frutto di un lungo percorso di ricerca e di analisi, che ha visto il coinvolgimento di più discipline: sociologia, diritto, psicologia, elementi di psichiatria.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/126024