La tesi di laurea, di tipo compilativo, analizza l'instaurazione del Regno anabattista a Münster, nel Sacro Romano Impero, negli anni 1534-1535 da parte dei seguaci di Jan Matthys e Jan di Leida. Nel primo capitolo, l’elaborato ripercorre la situazione religiosa e culturale della cristianità prima della Riforma attuata da Martin Lutero, quindi discute i caratteri principali della Riforma, sia quella magisteriale sia quella radicale. Successivamente si esaminano l’origine e lo sviluppo del movimento anabattista, nella Zurigo del 1525, a partire dai motivi che lo opposero al pensiero di Zwingli, per poi soffermarsi sull’espansione del movimento e sulla persecuzione che esso subì. In seguito vengono esposti i tratti che la storiografia ha ritenuto salienti nel caratterizzare il movimento alle sue origini: l’adesione volontaria a una Chiesa di veri credenti, l’imitazione di Cristo, la disciplina nell’ambito della vita comunitaria, il separatismo dallo Stato e il pacifismo. Un paragrafo finale viene dedicato al tema del rapporto con la violenza, negato dalla storiografia di derivazione anabattista, ma presente nel ramo eterodosso che condusse agli eventi di Münster. Nel secondo capitolo, sono tratteggiate la figura del predicatore Melchior Hoffman e l’influenza che il suo millenarismo pacifico esercitò sull’anabattismo dei Paesi Bassi e sulla città di Münster, insieme a un breve tratteggio dei caratteri principali del millenarismo. In seguito si analizza la situazione politica, sociale e religiosa presente nei Paesi Bassi nei primi decenni del Cinquecento, per sottolineare le connessioni che l’oppressione del dominio imperiale e il conseguente scontento sociale ebbero con lo sviluppo di un ramo millenarista e violento dell’anabattismo, diffusosi dai Paesi Bassi alla Germania settentrionale. Si discute l’instaurazione del Regno anabattista a Münster, dalla nascita alla caduta per mano delle truppe vescovili di Franz Von Waldeck, insieme ai caratteri che esso esibì quale regime teocratico retto sul terrore. Nel terzo capitolo, viene presa in esame la teorizzazione del Regno anabattista operata da Bernhard Rothmann attraverso le sue opere; in seguito vengono esaminate le conseguenze che l’episodio di Münster ebbe sul resto del movimento e la legittimazione che esso dette alle accuse di fanatismo e degenerazione morale che il movimento anabattista subì fin dalle origini. Infine, si discutono le principali interpretazioni storiografiche del Regno di Münster, riconducibili ai filoni dell’analisi sociale, dell’approccio antropologico e della storiografia culturale, a cui si aggiunge una re-interpretazione di Münster quale teatro sociale che mise in atto una rappresentazione critica della cultura dominante, prospettando al tempo stesso alternative socio-politiche radicali rispetto ad essa.
Il Regno di Münster (1534-1535) tra storia e storiografia
DELTETTO, FEDERICA
2019/2020
Abstract
La tesi di laurea, di tipo compilativo, analizza l'instaurazione del Regno anabattista a Münster, nel Sacro Romano Impero, negli anni 1534-1535 da parte dei seguaci di Jan Matthys e Jan di Leida. Nel primo capitolo, l’elaborato ripercorre la situazione religiosa e culturale della cristianità prima della Riforma attuata da Martin Lutero, quindi discute i caratteri principali della Riforma, sia quella magisteriale sia quella radicale. Successivamente si esaminano l’origine e lo sviluppo del movimento anabattista, nella Zurigo del 1525, a partire dai motivi che lo opposero al pensiero di Zwingli, per poi soffermarsi sull’espansione del movimento e sulla persecuzione che esso subì. In seguito vengono esposti i tratti che la storiografia ha ritenuto salienti nel caratterizzare il movimento alle sue origini: l’adesione volontaria a una Chiesa di veri credenti, l’imitazione di Cristo, la disciplina nell’ambito della vita comunitaria, il separatismo dallo Stato e il pacifismo. Un paragrafo finale viene dedicato al tema del rapporto con la violenza, negato dalla storiografia di derivazione anabattista, ma presente nel ramo eterodosso che condusse agli eventi di Münster. Nel secondo capitolo, sono tratteggiate la figura del predicatore Melchior Hoffman e l’influenza che il suo millenarismo pacifico esercitò sull’anabattismo dei Paesi Bassi e sulla città di Münster, insieme a un breve tratteggio dei caratteri principali del millenarismo. In seguito si analizza la situazione politica, sociale e religiosa presente nei Paesi Bassi nei primi decenni del Cinquecento, per sottolineare le connessioni che l’oppressione del dominio imperiale e il conseguente scontento sociale ebbero con lo sviluppo di un ramo millenarista e violento dell’anabattismo, diffusosi dai Paesi Bassi alla Germania settentrionale. Si discute l’instaurazione del Regno anabattista a Münster, dalla nascita alla caduta per mano delle truppe vescovili di Franz Von Waldeck, insieme ai caratteri che esso esibì quale regime teocratico retto sul terrore. Nel terzo capitolo, viene presa in esame la teorizzazione del Regno anabattista operata da Bernhard Rothmann attraverso le sue opere; in seguito vengono esaminate le conseguenze che l’episodio di Münster ebbe sul resto del movimento e la legittimazione che esso dette alle accuse di fanatismo e degenerazione morale che il movimento anabattista subì fin dalle origini. Infine, si discutono le principali interpretazioni storiografiche del Regno di Münster, riconducibili ai filoni dell’analisi sociale, dell’approccio antropologico e della storiografia culturale, a cui si aggiunge una re-interpretazione di Münster quale teatro sociale che mise in atto una rappresentazione critica della cultura dominante, prospettando al tempo stesso alternative socio-politiche radicali rispetto ad essa.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/125989