Quest'elaborato si propone di illustrare il concetto di poesia e di ispirazione divina secondo quanto emerge nei dialoghi di Platone, partendo ad analizzare la figura di aedi e rapsodi, fondamentali nella cultura dell'antica Grecia, basata prevalentemente sull'oralità, giungendo a dimostrare che la loro attività è una mania di ispirazione divina e, infine, arrivando a trattare della questione della mimesis, secondo le diverse prospettive di Platone. Nel corso dell'elaborato viene attuato il confronto dei proemi di Omero, Esiodo e Parmenide, per mostrare da dove abbia avuto inizio e come si sia evoluto il rapporto tra il poeta e le Muse, proseguendo, poi, a dimostrare la divina ispirazione del poeta e a illustrare, seguendo il Fedro di Platone, le quattro forme di invasamento (ἐνθουσιασμός), servendomi, in seguito, dell'analogia con il magnete, espressa nello Ione, per spiegare come funziona la “forza divina” che opera nei poeti e, infine, del mito delle cicale del Fedro, per chiarire l'ambiguità di tale ispirazione, considerata un dono, ma anche un grande rischio. Infine, si illustra il serrato attacco di Platone nei confronti della poesia, rivolto contro i grandi poeti dell'antichità, soprattutto Omero, ma successivamente si prosegue mostrando una sorta di reintegrazione di essa, accettando, dunque, solo un certo tipo di poesia.

La poesia e l'ispirazione divina in Platone

PELLEGRINO, MARTINA
2019/2020

Abstract

Quest'elaborato si propone di illustrare il concetto di poesia e di ispirazione divina secondo quanto emerge nei dialoghi di Platone, partendo ad analizzare la figura di aedi e rapsodi, fondamentali nella cultura dell'antica Grecia, basata prevalentemente sull'oralità, giungendo a dimostrare che la loro attività è una mania di ispirazione divina e, infine, arrivando a trattare della questione della mimesis, secondo le diverse prospettive di Platone. Nel corso dell'elaborato viene attuato il confronto dei proemi di Omero, Esiodo e Parmenide, per mostrare da dove abbia avuto inizio e come si sia evoluto il rapporto tra il poeta e le Muse, proseguendo, poi, a dimostrare la divina ispirazione del poeta e a illustrare, seguendo il Fedro di Platone, le quattro forme di invasamento (ἐνθουσιασμός), servendomi, in seguito, dell'analogia con il magnete, espressa nello Ione, per spiegare come funziona la “forza divina” che opera nei poeti e, infine, del mito delle cicale del Fedro, per chiarire l'ambiguità di tale ispirazione, considerata un dono, ma anche un grande rischio. Infine, si illustra il serrato attacco di Platone nei confronti della poesia, rivolto contro i grandi poeti dell'antichità, soprattutto Omero, ma successivamente si prosegue mostrando una sorta di reintegrazione di essa, accettando, dunque, solo un certo tipo di poesia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/125941