It presents an analysis of the relationship between individual and society in the early production of Fichte, paying particular attention to the moral implications underlying his political thought. Starting from the Contributions to rectify the opinions of the public about the French Revolution (1793), is shown how Fichte, in his political thought, is still close to a prospective of jusnaturalism, although there are already present some innovative elements and the belief that the last aim of the individual is more accesible in the society one. Later it shows how the importance of morality in Fichte's thought lead him, on the Lessons about the mission of the scholar (1794), to think at individual mainly as a moral actor and this one could be called a man only by continually acting trying to achieve that perfection which is its aim. In the last chapter, it shows how man can fully reach its purpose only within society, which is the only place where he can fully develop its potential and learn what he, alone, could not discover. Finally, it is shown that the achievement of perfection is the ultimate purpose of all humanity, not only of the individual.

In questo lavoro viene presentata un'analisi dell'evoluzione del rapporto tra individuo e società nella filosofia del primo Fichte, ponendo particolare attenzione alle implicazioni morali che sottendono al suo pensiero politico. Partendo dai Contributi per rettificare i giudizi del pubblico sulla Rivoluzione francese (1793) si mette in luce come Fichte, nel suo pensiero politico, sia ancora legato ad una prospettiva giusnaturalistica, pur essendo già presenti in nuce alcuni elementi innovativi e la convinzione che il fine ultimo del singolo individuo sia più facilmente realizzabile all'interno della società. In seguito si mostra come la centralità della morale nel pensiero filosofico di Fichte lo porti, nelle Lezioni sulla missione del dotto (1794), a pensare l'individuo principalmente come attore morale e come esso sia pienamente uomo soltanto nell'agire continuo per cercare di realizzare quella perfezione assoluta che è il suo fine. Si vuole mostrare come, nel sistema fichtiano, l'uomo possa realizzare pienamente questo suo scopo soltanto all'interno della società, unico luogo che gli permette di sviluppare appieno le sue potenzialità e che gli consente di apprendere ciò che, da solo, non potrebbe scoprire. Infine si evidenzia come il raggiungimento della perfezione sia il fine ultimo, non solo del singolo individuo, ma dell'intera umanità.

Individuo e società nel primo Fichte

RICCABONE, SIMONA
2014/2015

Abstract

In questo lavoro viene presentata un'analisi dell'evoluzione del rapporto tra individuo e società nella filosofia del primo Fichte, ponendo particolare attenzione alle implicazioni morali che sottendono al suo pensiero politico. Partendo dai Contributi per rettificare i giudizi del pubblico sulla Rivoluzione francese (1793) si mette in luce come Fichte, nel suo pensiero politico, sia ancora legato ad una prospettiva giusnaturalistica, pur essendo già presenti in nuce alcuni elementi innovativi e la convinzione che il fine ultimo del singolo individuo sia più facilmente realizzabile all'interno della società. In seguito si mostra come la centralità della morale nel pensiero filosofico di Fichte lo porti, nelle Lezioni sulla missione del dotto (1794), a pensare l'individuo principalmente come attore morale e come esso sia pienamente uomo soltanto nell'agire continuo per cercare di realizzare quella perfezione assoluta che è il suo fine. Si vuole mostrare come, nel sistema fichtiano, l'uomo possa realizzare pienamente questo suo scopo soltanto all'interno della società, unico luogo che gli permette di sviluppare appieno le sue potenzialità e che gli consente di apprendere ciò che, da solo, non potrebbe scoprire. Infine si evidenzia come il raggiungimento della perfezione sia il fine ultimo, non solo del singolo individuo, ma dell'intera umanità.
ITA
It presents an analysis of the relationship between individual and society in the early production of Fichte, paying particular attention to the moral implications underlying his political thought. Starting from the Contributions to rectify the opinions of the public about the French Revolution (1793), is shown how Fichte, in his political thought, is still close to a prospective of jusnaturalism, although there are already present some innovative elements and the belief that the last aim of the individual is more accesible in the society one. Later it shows how the importance of morality in Fichte's thought lead him, on the Lessons about the mission of the scholar (1794), to think at individual mainly as a moral actor and this one could be called a man only by continually acting trying to achieve that perfection which is its aim. In the last chapter, it shows how man can fully reach its purpose only within society, which is the only place where he can fully develop its potential and learn what he, alone, could not discover. Finally, it is shown that the achievement of perfection is the ultimate purpose of all humanity, not only of the individual.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/12587